«Grazie a chi mi sta aiutando. Farò l’astronauta anche per merito vostro». Giorgio Lorini ha 25 anni, è bergamasco ed è uno studente del quarto di Chimica e tecnologia farmaceutiche all’Università del Piemonte Orientale di Novara. E si è distinto a tal punto da aver ottenuto una borsa di studio di 12 mila euro dall’Esa (l’Agenzia spaziale europea) per un corso ad alta specializzazione di due mesi, che si svolgerà in estate a Strasburgo, del valore di 18.500 euro. Lorini, però, non ha a disposizione i 6.500 euro che restano per raggiungere la cifra di iscrizione, dunque ha lanciato un crowdfunding sulla piattaforma gofundme.com con un appello rivolto a chiunque voglia aiutarlo. Finora a raccolta poco più di 2.000 euro.
«Martedì 13 aprile devo confermare la preiscrizione – racconta – poi entro la fine di aprile dovrò versare 5.500 a titolo di caparra e subito dopo mi verrà chiesto di saldare il resto. È probabile che le scadenze vengano posticipate, ma tutto dovrà essere in regola entro il 30 giugno quando avrà inizio il corso. Si tratta di un percorso universitario da aggiungere a quello quinquennale che già sto frequentando e per il quale sono stato selezionato tra 1.000 studenti in tutto il mondo; dei 120 scelti, io sono tra i primi 60 destinati al corso intensivo di Strasburgo, gli altri verranno inviati in altre sedi. Sette giorni su sette con approfondimenti di diverse materie in relazione allo spazio; al termine dovrà essere presentato alle agenzie spaziali internazionali un progetto che, speriamo, possa essere finanziato».
Dal mese di febbraio Lorini si trova a Barcellona per l’Erasmus (il secondo della sua carriera universitaria) che terminerà pochi giorni prima della partenza per Strasburgo: «Quando frequentavo il liceo ho cominciato a interessarmi alla chimica – prosegue – e nel momento in cui ho dovuto scegliere la facoltà universitaria mi sono orientato verso l’Upo, che non conoscevo, ma che ho scelto perchè ci sono professori giovani ma con grande esperienza e buone prospettive. In questi anni ho poi continuato a tenermi informato notando che il mondo dell’aerospaziale stava esplorando diversi ambiti di approfondimento tra la chimica farmaceutica alla ricerca di team sempre più interdisciplinari. Per questo motivo non ho mai abbandonato il sogno di fare l’astronauta».
Di qui la volontà di frequentare un corso di alta specializzazione: «Fino a febbraio del 2020, prima dell’esplosione della pandemia – spiega – ho sempre cercato di lavorare part time per non gravare troppo sulle spese di famiglia: mi sono cimentato come promoter per due agenzie di Milano e poi ho lavorato in una piadineria. Ormai è un anno che non trovo lavoro e, comunque, non sarei riuscito a mettere da parte abbastanza per coprire la cifra necessaria. Per questo ho lanciato la raccolta fondi: finora ho ricevuto poco più di 2.000 euro da persone che mi conoscono, soprattutto all’estero, ma anche da sconosciuti che hanno sposato la mia causa. L’obiettivo è ancora lontano, ma devo ringraziare chi mi sta aiutando: farò l’astronauta anche per merito vostro».
Al completamento degli studi, Lorini sarà un astronauta-scienziato con una caratterizzazione precisa: «L’obiettivo – conclude – è quello di portare nello spazio le mie competenze chimico farmaceutiche per studiare soluzioni presenti e future che salvaguardano il nostro pianeta sia da un punto di vista ambientale che sanitario. Ad esempio, capire quali sono le patologie che si sviluppano un ambiente di microgravità e produrre farmaci nello spazio sarà una delle attività. Questo settore ha ampio margine di applicazione: definire oggi fino a dove si potrà arrivare è difficile, ma il fine è quello di apportare benefici sulla terra».