Trecate, Cerano, Oleggio: in questi tre oratori è già ufficiale che il Grest non si farà. Valutare le possibilità da offrire a bambini e famiglie durante il periodo estivo è uno degli argomenti maggiormente discussi in questa fase 2 di ripresa dall’emergenza Covid.
A Trecate il parroco don Ettore Maddalena con don Alessandro Maffiolini e don Alessandro Cosotti ne ha dato l’annuncio con una lettera alle famiglie: “Dopo esserci a lungo consultati, siamo giunti alla conclusione che le condizioni socio-sanitarie e i protocolli previsti per i prossimi mesi non potranno permettere lo svolgimento in sicurezza delle normali attività”. L’oratorio maschile non si riempirà quindi di oltre 200 fra bambini e ragazzi, ma sempre i sacerdoti comunicano che gli animatori sono a lavoro per proporre soluzioni alternative tramite le piattaforme digitali.
«E’ difficile poter pensare al Grest con le nuove linee guida, ecco perché abbiamo deciso che quest’anno non lo proporremo ai nostri ragazzi, – dice don Egidio a Cerano – ci prenderemo questa estate di pausa per riflettere e trovare soluzioni per i mesi a venire e riprendere speriamo le attività». Gli spazi però sono a disposizione: «Abbiamo comunicato all’amministrazione che lo spazio dell’oratorio si può usare, qualora si possano trovare attività alternative o soluzioni per i bambini delle famiglie più in difficoltà».
A lavoro per promuovere attività diverse, a distanza, la parrocchia di Oleggio: «Impossibile organizzare il Grest come gli altri anni, – dice don Massimo – siamo in attesa di ulteriori direttive per capire che cosa poter fare con i nostri giovani. In una situazione così sarebbe difficile trovare condizioni tali per cui i bambini possono divertirsi e possano svolgere attività utili e di crescita».
Ancora in assoluta certezza, le altre parrocchie dell’Ovest Ticino, tranne una, che è a lavoro con tanto entusiasmo: Romentino. «Sicuramente non è un “No”, – dice Cristina – non sappiamo quanti bambini potremo accogliere, ma anche se pochi sarà sempre un qualcosa. Ci stiamo provando». L’oratorio, in collaborazione con il Comune, ha diffuso un questionario online, che scade proprio oggi, mercoledì 27 maggio, di sondaggio: ne è emersa la richiesta delle famiglie di poter lasciare i bambini in oratorio, consentire loro di ritrovare attimi di socialità. «E’ più difficile, per la prima volta dovremo fare i conti con i numeri, dovremo fare una selezione qualora i bambini fossero tanti. Ora stiamo lavorando, stiamo seguendo dei corsi a distanza, vogliamo essere pronti».
Filo comune dei vari comuni è che, laddove si riuscirà a fare qualcosa, sarà molto difficile proporre qualcosa già dal 15 giugno, data fissata dal decreto: le regole e le limitazioni sono così tante che organizzarsi al meglio richiede tempo.
«Siamo in attesa delle linee guida, che dovrebbero essere approvate venerdì 29, – dice don Marco Masoni, responsabile della pastorale giovanile – solo allora potremo valutare le singole realtà. Intanto sono contento per chi sta cercando in ogni caso di organizzarsi per farsi trovare pronto. I Grest hanno una funzione importante, aiutano le famiglie, ma sono anche un’offerta di crescita educativa, dove chiave è sempre la testimonianza del Vangelo. Rimaniamo ancora un attimo in attesa».