«Si tratta forse di un’occasione più unica che rara e in casi come questo non bisogna farsela sfuggire. Una parte dei fondi del Pnrr saranno destinati alle infrastrutture ferroviarie e quindi si può affermare che ci sono le risorse per riaprire anche la Santhià – Arona». Lo ha detto mercoledì mattina, 27 luglio, il parlamentare aronese Alberto Gusmeroli intervenendo telefonicamente nel corso dell’incontro tenutosi nella sala consiliare della Provincia e presieduto dalla vicepresidente dell’ente di Palazzo Natta Michela Leoni, alla presenza dei rappresentanti dell’Associazione ferroviaria internazionale Torino – Svizzera e di alcuni amministratori locali come i sindaci di Borgomanero Sergio Bossi, Romagnano Sesia Alessandro Carini e la consigliera comunale di Arona Denise Mazzari.
Gusmeroli ha riferito di un incontro a Roma con l’amministratore delegato delle Ferrovie Luigi Ferraris e dei colloqui telefonici conseguenti con l’assessore regionale ai Trasporti Marco Gabusi: «Abbiamo affrontato il tema del ripristino della Santhià – Arona e la novità più rilevante – come ci ha spiegato ancora Gusmeroli – è che proprio grazie alle risorse straordinarie europee questa volta ci sono le condizioni per riattivare anche la linea Santhià – Arona. Me lo ha confermato lo stesso Luigi Ferraris. Se c’é un’unità d’intenti e l’interesse dei Comuni coinvolti nonché l’impegno della Regione si può fare. Bisogna eseguire i lavori di sistemazione della linea e affrontare il discorso della gestione, che riguarderà la Regione Piemonte, magari valutando l’apertura a diversi vettori. Avevo già un impegno di Ferraris a incontrare a Torino l’assessore Gabusi e ora lo faremo a settembre dopo le elezioni».
Chiusa al traffico ormai dieci anni fa, nonostante le richieste più volte avanzate da comitati anche spontanei di cittadini più o meno appoggiate dagli stessi amministratori, proprio perché ritenuta anche “improduttiva” dal punto di vista economico, la Santhià – Arona è ora tornata in auge. Come mai questo dietro – front, anche da parte dei vertici di FS?
«In tutto questo tempo sono cambiate tante opinioni in merito al trasporto su ferro. Prima si ragionava unicamente in termini economici, guardando al numero dei passeggeri e ai costi. Adesso è diverso. Non dimentichiamo che una ferrovia come questa vede coinvolte tre nazioni, l’Italia, ma anche la Svizzera da Nord e la Francia a ovest. Senza dimenticare il servizio locale attraverso le sue connessioni con le linee Novara – Borgomanero – Domodossola e Novara – Romagnano Sesia – Varallo. E poi ci sono i risvolti dal punto di vista turistico e ambientale, con importanti benefici dal punto di vista della mobilità sostenibile».