«Se i bambini non vanno a scuola allora dobbiamo rimediare con un progetto per l’educazione di strada». La proposta è arrivata quasi al termine della commissione consigliare di ieri sul tema dei vertici Atc dalla consigliera dem Milù Allegra: «Ammetto che l’idea mi sia venuta dalle parole del presidente Songa quando ha dichiarato alla stampa di voler verificare quali siano i bambini residenti nelle case di Atc che non vanno a scuola. Mi rendo che sia stata una boutade, considerato il fatto che non è nemmeno compito suo svolgere questi controlli, ma da un’infelice dichiarazioni ho voluto cogliere qualcosa di buono. Perchè, dunque, non pensare a un’iniziativa di inter assessorato tra Istruzione e Politiche Sociali su questo tema? Individuare progetti pluriennali anche di carattere preventivo nelle zone con particolari difficoltà educative e culturali attraverso un’educazione di strada portando la scuola nelle case».
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Un’idea che l’assessore alle Politiche Sociali, Franco Caressa, presente alla seduta, ha immediatamente raccolto con entusiasmo: «Questa proposta mi piace moltissimo. Ne parlerò con l’assessore all’Istruzione Valentina Graziosi e poi coinvolgerò anche lei consigliera nella programmazione: penso che tutte le volte in cui noi possiamo fare qualcosa in più, sia nostro dovere farlo».
A margine della commissione, Allegra ha spiegato che «è una proposta a cui tengo e se il progetto dovesse andare in porto dovranno essere messi a disposizioni fondi importanti. Non è, infatti, un’iniziativa di cui può occuparsi il personale del Comune, ma animatori ed educatori qualificati. In alcuni Comuni, ad esempio quello di Sesto Calende a cui aderiscono una decina di altri limitrofi, un progetto di questo genere è già attivo e funziona bene».
Una risposta
E’ compito dei dirigenti scolastici agire in caso di assenza prolungate da scuola con i poteri e le prassi previste.I servizi comunali possono avere un ruolo ma dopo e in coordinamento con le direzioni scolastiche.