Il Maggiore apre le porte del laboratorio di anatomia patologica per la docuserie “Il Viaggio del Campione”

Promossa da Roche Diagnostics e patrocinata da Confindustria Dispositivi Medici, la docuserie esplora in tre puntate il dietro le quinte dell’analisi di tre tipologie di campione all’interno del laboratorio

Roche Diagnostics ha presentato la docuserie “Il Viaggio del Campione – Il valore della diagnostica”, campagna patrocinata da Confindustria Dispositivi Medici, che partendo dal paziente racconta in tre puntate il “viaggio” all’interno di un laboratorio di tre diverse tipologie di campione biologico (provetta di sangue, campione di tessuto e tampone nasofaringeo), con l’obiettivo primario di far emergere e portare all’attenzione dell’opinione pubblica l’importanza del ruolo svolto dalla medicina di laboratorio e dalla diagnostica in vitro per la salute dei cittadini.

La seconda puntata relativa al viaggio del campione istologico, disponibile da oggi sulla pagina dedicata all’iniziativa e sul canale Youtube di Roche Italia, è stata ospitata presso i laboratori della struttura complessa di Anatomia Patologica dell’AOU Maggiore della Carità di Novara e avvalorata dalla competenza di Renzo Luciano Boldorini, professore Ordinario Anatomia Patologica Università del Piemonte Orientale e Direttore S.C.D.U. Anatomia Patologica e Breast Unit dell’ospedale, che ha specificato come «in questi anni le tecnologie diagnostiche siano migliorate moltissimo amplificando quello che l’anatomia patologica può offrire alla cura del paziente; ne sono un esempio le tecniche di diagnostica molecolare, che oggi  consentono con l’utilizzo di minime quantità di tessuto, quindi con prelievi minimamente invasivi per il paziente,  di poter fornire una serie consistente di informazioni molto dettagliate  relative alla firma molecolare del tumore, fondamentali per la definizione del percorso terapeutico».

L’evento di lancio della campagna è stato l’occasione per dare spazio al confronto e al dialogo tra esperti del mondo accademico e scientifico sul ruolo fondamentale della diagnostica in vitro quale driver della costruzione di una sanità futura più sostenibile ed incentrata sul valore per il paziente, in linea con quanto discusso e valorizzato dall’OMS che, in occasione della 76ª Assemblea Mondiale della Sanità, ha raccomandato l’adozione della risoluzione sul rafforzamento della capacità diagnostica, riassumibile in quattro punti chiave: stabilire piani strategici nazionali di diagnostica con modelli sostenibili di finanziamento, rafforzare i sistemi di laboratorio massimizzando l’attuale infrastruttura diagnostica, investire nel personale dedicato e adottare un quadro normativo che acceleri l’accesso alla diagnostica.

Nella prima tavola rotonda dedicata al confronto sul valore della diagnostica in vitro per la salute delle persone, oltre al Professor Boldorini sono intervenuti: Marcello Ciaccio, professore Ordinario di Medicina di Laboratorio, Presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia Università degli Studi di Palermo e Direttore del Dipartimento di Medicina di Laboratorio dell’A.O.U.P. “P. Giaccone”, che ha ospitato le riprese del viaggio della provetta di sangue associata all’effettuazione di un test fondamentale per identificare tempestivamente l’infarto acuto del miocardio (test Troponina ad alta sensibilità), episodio rilasciato la scorsa settimana; Massimo Locatelli, Direttore Medico Servizio di Medicina di Laboratorio dell’IRCCS Ospedale San Raffaele Milano, il cui laboratorio ha ospitato la puntata inerente al viaggio del tampone nasofaringeo; Salvatore Di Somma,Professore di Medicina Interna e d’Urgenza Università La Sapienza di Roma, Direttore Scientifico AISC e Presidente Great Network Italia.

Un secondo tavolo focalizzato sul tema della diagnostica in vitro per il sistema salute ha visto gli interventi di: Mario Plebani, Professore Onorario di Biochimica clinica e Biologia molecolare clinica nell’Università di Padova e Presidente eletto della Federazione Europea di Medicina di Laboratorio (EFLM); Federico Lega, Professore Ordinario di Economia, Politica e Management Sanitario Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute, Università Statale di Milano; Katia Accorsi, Presidente Assodiagnostici; Anna Lisa Mandorino, segretaria Generale Cittadinanzattiva. Ha concluso, a rappresentanza delle Istituzioni, Emanuele Monti, presidente Commissione Sostenibilità sociale, casa e famiglia del Consiglio Regionale della Lombardia.

«La diagnostica in vitro è da molti definita un campione silenzioso dell’healthcare poiché pur influenzando circa il 70% delle decisioni cliniche vede investimenti limitati – ha commentato Guido Bartalena, Diagnostics Solutions Director di Roche Italia – e purtroppo la maggior parte delle persone non è del tutto consapevole del suo valore, un valore che risiede nella capacità di dare risposte chiare a importanti domande di salute, risposte che consentono ai medici di agire e prendere decisioni cliniche sempre più tempestive e accurate. Quando una persona si sottopone ad un test di diagnostica in vitro, non vive in prima persona l’esperienza nella sua totalità. Sperimenta direttamente il processo fino al prelievo ma non sa cosa avviene dopo. Non conosce il “dietro le quinte”, nel laboratorio. Con la campagna di awareness “Il Viaggio del Campione” vogliamo contribuire a diffondere questa conoscenza e a rendere l’opinione pubblica consapevole dell’importanza della diagnostica per la salute delle persone, del valore generato da soluzioni innovative per esiti clinici ottimali, nonché evidenziare la complessità scientifica e tecnologica dietro alla produzione di un risultato che può fare la differenza per la vita delle persone. Non c’è terapia e quindi potenziale cura per il paziente senza prima una diagnosi. E non c’è una diagnosi senza la medicina di laboratorio e la diagnostica in vitro».

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Il Maggiore apre le porte del laboratorio di anatomia patologica per la docuserie “Il Viaggio del Campione”

Promossa da Roche Diagnostics e patrocinata da Confindustria Dispositivi Medici, la docuserie esplora in tre puntate il dietro le quinte dell’analisi di tre tipologie di campione all’interno del laboratorio

Roche Diagnostics ha presentato la docuserie “Il Viaggio del Campione – Il valore della diagnostica”, campagna patrocinata da Confindustria Dispositivi Medici, che partendo dal paziente racconta in tre puntate il “viaggio” all’interno di un laboratorio di tre diverse tipologie di campione biologico (provetta di sangue, campione di tessuto e tampone nasofaringeo), con l’obiettivo primario di far emergere e portare all’attenzione dell’opinione pubblica l’importanza del ruolo svolto dalla medicina di laboratorio e dalla diagnostica in vitro per la salute dei cittadini.

La seconda puntata relativa al viaggio del campione istologico, disponibile da oggi sulla pagina dedicata all’iniziativa e sul canale Youtube di Roche Italia, è stata ospitata presso i laboratori della struttura complessa di Anatomia Patologica dell’AOU Maggiore della Carità di Novara e avvalorata dalla competenza di Renzo Luciano Boldorini, professore Ordinario Anatomia Patologica Università del Piemonte Orientale e Direttore S.C.D.U. Anatomia Patologica e Breast Unit dell’ospedale, che ha specificato come «in questi anni le tecnologie diagnostiche siano migliorate moltissimo amplificando quello che l’anatomia patologica può offrire alla cura del paziente; ne sono un esempio le tecniche di diagnostica molecolare, che oggi  consentono con l’utilizzo di minime quantità di tessuto, quindi con prelievi minimamente invasivi per il paziente,  di poter fornire una serie consistente di informazioni molto dettagliate  relative alla firma molecolare del tumore, fondamentali per la definizione del percorso terapeutico».

L’evento di lancio della campagna è stato l’occasione per dare spazio al confronto e al dialogo tra esperti del mondo accademico e scientifico sul ruolo fondamentale della diagnostica in vitro quale driver della costruzione di una sanità futura più sostenibile ed incentrata sul valore per il paziente, in linea con quanto discusso e valorizzato dall’OMS che, in occasione della 76ª Assemblea Mondiale della Sanità, ha raccomandato l’adozione della risoluzione sul rafforzamento della capacità diagnostica, riassumibile in quattro punti chiave: stabilire piani strategici nazionali di diagnostica con modelli sostenibili di finanziamento, rafforzare i sistemi di laboratorio massimizzando l’attuale infrastruttura diagnostica, investire nel personale dedicato e adottare un quadro normativo che acceleri l’accesso alla diagnostica.

Nella prima tavola rotonda dedicata al confronto sul valore della diagnostica in vitro per la salute delle persone, oltre al Professor Boldorini sono intervenuti: Marcello Ciaccio, professore Ordinario di Medicina di Laboratorio, Presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia Università degli Studi di Palermo e Direttore del Dipartimento di Medicina di Laboratorio dell’A.O.U.P. “P. Giaccone”, che ha ospitato le riprese del viaggio della provetta di sangue associata all’effettuazione di un test fondamentale per identificare tempestivamente l’infarto acuto del miocardio (test Troponina ad alta sensibilità), episodio rilasciato la scorsa settimana; Massimo Locatelli, Direttore Medico Servizio di Medicina di Laboratorio dell’IRCCS Ospedale San Raffaele Milano, il cui laboratorio ha ospitato la puntata inerente al viaggio del tampone nasofaringeo; Salvatore Di Somma,Professore di Medicina Interna e d’Urgenza Università La Sapienza di Roma, Direttore Scientifico AISC e Presidente Great Network Italia.

Un secondo tavolo focalizzato sul tema della diagnostica in vitro per il sistema salute ha visto gli interventi di: Mario Plebani, Professore Onorario di Biochimica clinica e Biologia molecolare clinica nell’Università di Padova e Presidente eletto della Federazione Europea di Medicina di Laboratorio (EFLM); Federico Lega, Professore Ordinario di Economia, Politica e Management Sanitario Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute, Università Statale di Milano; Katia Accorsi, Presidente Assodiagnostici; Anna Lisa Mandorino, segretaria Generale Cittadinanzattiva. Ha concluso, a rappresentanza delle Istituzioni, Emanuele Monti, presidente Commissione Sostenibilità sociale, casa e famiglia del Consiglio Regionale della Lombardia.

«La diagnostica in vitro è da molti definita un campione silenzioso dell’healthcare poiché pur influenzando circa il 70% delle decisioni cliniche vede investimenti limitati – ha commentato Guido Bartalena, Diagnostics Solutions Director di Roche Italia – e purtroppo la maggior parte delle persone non è del tutto consapevole del suo valore, un valore che risiede nella capacità di dare risposte chiare a importanti domande di salute, risposte che consentono ai medici di agire e prendere decisioni cliniche sempre più tempestive e accurate. Quando una persona si sottopone ad un test di diagnostica in vitro, non vive in prima persona l’esperienza nella sua totalità. Sperimenta direttamente il processo fino al prelievo ma non sa cosa avviene dopo. Non conosce il “dietro le quinte”, nel laboratorio. Con la campagna di awareness “Il Viaggio del Campione” vogliamo contribuire a diffondere questa conoscenza e a rendere l’opinione pubblica consapevole dell’importanza della diagnostica per la salute delle persone, del valore generato da soluzioni innovative per esiti clinici ottimali, nonché evidenziare la complessità scientifica e tecnologica dietro alla produzione di un risultato che può fare la differenza per la vita delle persone. Non c’è terapia e quindi potenziale cura per il paziente senza prima una diagnosi. E non c’è una diagnosi senza la medicina di laboratorio e la diagnostica in vitro».

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