Impaloni (Confartigianato): «La fusione delle Atl? Si predica bene e si razzola male»

Per il direttore dell'organizzazione di categoria «l'offerta turistica deve essere il più possibile diversificata. Una nuova agenzia su tre province e senza il Vco rischierebbe di essere la più povera del Piemonte»

Progetto di fusione delle Atl, da Confartigianato Piemonte Nord arriva un deciso pollice verso. Il perché di questa netta presa di posizione lo spiega il suo direttore, Amleto Impaloni: «Siamo decisamente convinti che per lavorare nella direzione di un forte sviluppo del settore occorre che l’offerta turistica sia il più possibile diversificata; comprendendo infatti, come lo sono presenti nella natura stessa del “quadrante”, la pianura, le colline, i laghi e le montagne».


«Sia chiaro – ha precisato – non siamo contrari a questo genere di accorpamenti, ma si deve operare nella giusta direzione; devono cioè essere completi. Una nuova Atl su sole tre province, e neppure intere, visto che alcuni comuni del Novarese già fanno capo al Distretto dei laghi, e tenendo conto che alcuni centri della Valsesia stanno già “premendo” per passare con il Verbano Cusio Ossola, il rischio concreto è quello di ritrovarci fortemente penalizzati».


Qualcuno, nel corso del dibattito tenutosi nel pomeriggio di lunedì in Consiglio comunale, con una battuta ha definito la futura nuova Atl una sorta di “distretto delle zanzare”. Impaloni ha annuito: «Si tratta di una battuta, ma ci stiamo andando vicino. Di sicuro un’agenzia limitata al Basso Novarese, al Vercellese e a Biella rischierebbe di essere la più povera dell’intero Piemonte. Come al solito si predica bene ma si razzola male».

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Per il direttore dell’organizzazione di categoria «l’offerta turistica deve essere il più possibile diversificata. Una nuova agenzia su tre province e senza il Vco rischierebbe di essere la più povera del Piemonte»

Progetto di fusione delle Atl, da Confartigianato Piemonte Nord arriva un deciso pollice verso. Il perché di questa netta presa di posizione lo spiega il suo direttore, Amleto Impaloni: «Siamo decisamente convinti che per lavorare nella direzione di un forte sviluppo del settore occorre che l'offerta turistica sia il più possibile diversificata; comprendendo infatti, come lo sono presenti nella natura stessa del “quadrante”, la pianura, le colline, i laghi e le montagne».


«Sia chiaro – ha precisato – non siamo contrari a questo genere di accorpamenti, ma si deve operare nella giusta direzione; devono cioè essere completi. Una nuova Atl su sole tre province, e neppure intere, visto che alcuni comuni del Novarese già fanno capo al Distretto dei laghi, e tenendo conto che alcuni centri della Valsesia stanno già “premendo” per passare con il Verbano Cusio Ossola, il rischio concreto è quello di ritrovarci fortemente penalizzati».


Qualcuno, nel corso del dibattito tenutosi nel pomeriggio di lunedì in Consiglio comunale, con una battuta ha definito la futura nuova Atl una sorta di “distretto delle zanzare”. Impaloni ha annuito: «Si tratta di una battuta, ma ci stiamo andando vicino. Di sicuro un'agenzia limitata al Basso Novarese, al Vercellese e a Biella rischierebbe di essere la più povera dell'intero Piemonte. Come al solito si predica bene ma si razzola male».

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