«In ospedale per un esame urgente, nessun controllo all’ingresso»

«In ospedale per un esame urgente, nessuno mi ha controllato né la temperatura corporea né mi ha chiesto dove stessi andando. E quando sono arrivata in reparto c’erano 8 persone in attesa, tutte in coppia, ad eccezione mia e di un altro ragazzo». Lo racconta una novarese: «A metà della scorsa settimana, nel tardo pomeriggio, sono stata in Radiologia per una risonanza magnetica urgente e la situazione in cui mi sono trovata mi ha molto colpita, visto il periodo che stiamo attraversando – sottolinea la donna – Sono entrata da corso Mazzini e in portineria ho trovato un’addetta alla propria scrivania, ma non mi ha degnata di uno sguardo e se non fossi andata io a dirle dove mi stavo recando avrei potuto andare dove volevo». La donna si è quindi recata al piano terra del padiglione C: «Ho svolto le pratiche allo sportello, per poi recarmi in sala d’attesa, dove ho trovato 8 persone. Essendo l’ultima arrivata ho potuto constatare che effettivamente solo 5 fra noi erano lì per sottoporsi a esami, gli altri erano accompagnatori. Tutto questo, nel complesso, mi ha colpito molto. Soprattutto se si pensa che ci sono addirittura negozi in cui può entrare solo chi deve effettuare l’acquisto».

 

 

Una situazione molto diversa da quella vista durante l’estate, ma anche prima della fine del 2020, in cui i controlli degli accessi al Maggiore erano decisamente più rigidi.

Un’altra segnalazione riguarda il San Giuliano di viale Piazza d’Armi, dove il centro prelievi è regolarmente attivo: «C’ero stato a novembre e accanto alla sbarra c’era una postazione con degli infermieri che rilevavano la temperatura, ora questa struttura non c’è più: si entra nella palazzina principale e nell’atrio viene chiesto dove si deve andare, la misurazione della temperatura avviene poco dopo nel corridoio prima dell’accesso alla sala d’attesa del centro prelievi».

Dall’ospedale spiegano: «I controlli sugli accessi permangono, sia per quanto concerne la misurazione della temperatura sia sulla richiesta di informazioni relative a dove deve recarsi l’utente». E per quanto concerne la presenza di accompagnatori «è prevista solo in casi particolari – spiegano dall’ospedale – Ad esempio se si tratta di una persona anziana o che ha difficoltà».

Sul tema l’ospedale ribadisce che «al momento continuano a essere garantite solo le prestazioni urgenti».

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Elena Ferrara

Nata a Novara, diplomata al liceo scientifico Antonelli, si è poi laureata in Scienze della Comunicazione multimediale all'Università degli studi di Torino. Iscritta all'albo dei giornalisti pubblicisti dal 2006.

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«In ospedale per un esame urgente, nessun controllo all’ingresso»

«In ospedale per un esame urgente, nessuno mi ha controllato né la temperatura corporea né mi ha chiesto dove stessi andando. E quando sono arrivata in reparto c’erano 8 persone in attesa, tutte in coppia, ad eccezione mia e di un altro ragazzo». Lo racconta una novarese: «A metà della scorsa settimana, nel tardo pomeriggio, sono stata in Radiologia per una risonanza magnetica urgente e la situazione in cui mi sono trovata mi ha molto colpita, visto il periodo che stiamo attraversando – sottolinea la donna – Sono entrata da corso Mazzini e in portineria ho trovato un’addetta alla propria scrivania, ma non mi ha degnata di uno sguardo e se non fossi andata io a dirle dove mi stavo recando avrei potuto andare dove volevo». La donna si è quindi recata al piano terra del padiglione C: «Ho svolto le pratiche allo sportello, per poi recarmi in sala d’attesa, dove ho trovato 8 persone. Essendo l’ultima arrivata ho potuto constatare che effettivamente solo 5 fra noi erano lì per sottoporsi a esami, gli altri erano accompagnatori. Tutto questo, nel complesso, mi ha colpito molto. Soprattutto se si pensa che ci sono addirittura negozi in cui può entrare solo chi deve effettuare l’acquisto».

 

 

Una situazione molto diversa da quella vista durante l’estate, ma anche prima della fine del 2020, in cui i controlli degli accessi al Maggiore erano decisamente più rigidi.

Un’altra segnalazione riguarda il San Giuliano di viale Piazza d’Armi, dove il centro prelievi è regolarmente attivo: «C’ero stato a novembre e accanto alla sbarra c’era una postazione con degli infermieri che rilevavano la temperatura, ora questa struttura non c’è più: si entra nella palazzina principale e nell’atrio viene chiesto dove si deve andare, la misurazione della temperatura avviene poco dopo nel corridoio prima dell’accesso alla sala d’attesa del centro prelievi».

Dall’ospedale spiegano: «I controlli sugli accessi permangono, sia per quanto concerne la misurazione della temperatura sia sulla richiesta di informazioni relative a dove deve recarsi l’utente». E per quanto concerne la presenza di accompagnatori «è prevista solo in casi particolari – spiegano dall’ospedale – Ad esempio se si tratta di una persona anziana o che ha difficoltà».

Sul tema l’ospedale ribadisce che «al momento continuano a essere garantite solo le prestazioni urgenti».

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Nata a Novara, diplomata al liceo scientifico Antonelli, si è poi laureata in Scienze della Comunicazione multimediale all'Università degli studi di Torino. Iscritta all'albo dei giornalisti pubblicisti dal 2006.