Da giovedì 21 luglio sarà in vigore in tutto il Piemonte lo stato di massima pericolosità per gli incendi boschivi, dichiarato dalla Regione in quanto la situazione meteorologica evidenziata dal Centro funzionale di Arpa presenta condizioni di alto rischio a causa del caldo torrido e della mancanza di precipitazioni.
La situazione è aggravata dalla pesante siccità: in queste condizioni, l’innesco e la propagazione di incendi comporterebbero un ingente e non quantificabile prelievo di acqua per lo spegnimento da parte delle forze operative preposte.
«Stiamo affrontando una situazione molto particolare – ha sottolineato l’assessore regionale alla Protezione civile Marco Gabusi – in cui convergono più fattori che purtroppo favoriscono gli incendi in misura maggiore rispetto alle estati passate. Per questo motivo, già da alcuni giorni, la Protezione civile ha ulteriormente potenziato il proprio dispositivo operativo per la lotta agli incendi, costituito da Vigili del fuoco e Volontari del Corpo AIB Piemonte. È stato inoltre incrementato il servizio elicotteristico con l’attivazione di una seconda base operativa a Costigliole d’Asti, oltre a quella di Busano nel Canavese, per una maggiore copertura del territorio in pronta reperibilità. Ricordo che ognuno di noi può fare qualcosa nella prevenzione degli incendi segnalandone tempestivamente i focolai al 112».
Nel periodo di massima pericolosità la combustione di residui vegetali agricoli e forestali è sempre vietata per disposizione nazionale (D. lgs. n. 152/2006, art. 182 comma 6 bis). A questa si aggiungono le misure a carattere regionale, che vietano fuochi entro una distanza di 100 metri dai terreni boscati, arbustivi e pascolivi, e le azioni determinanti anche solo potenzialmente l’innesco di incendio (accendere fuochi e fuochi pirotecnici, far brillare mine, usare apparecchi a fiamma o elettrici per tagliare metalli, usare apparati o apparecchiature che producano faville o brace, fumare, disperdere mozziconi o fiammiferi accesi, lasciare veicoli a motore incustoditi a contatto con materiale vegetale combustibile, compiere ogni altra operazione che possa creare comunque pericolo mediato o immediato di incendio). È inoltre vietata qualunque generazione di fiamma libera non controllabile nel tempo e nello spazio, tra cui le lanterne volanti.
La durata varia in funzione della discesa della temperatura e dell’arrivo delle precipitazioni, che potranno evidenziare un rischio minore e consentire di rientrare nei livelli ‘normali’ di pericolo.
«Su questi elementi naturali purtroppo non possiamo incidere – ha rilevato Gabusi – ma siamo sempre in prima linea per contenere al massimo il pericolo e per intervenire rapidamente. Determinante in questa attività la presenza dei volontari del Corpo AIB, che desidero ringraziare per la generosità e il coraggio che mettono in un frangente così rischioso».