Una installazione artistica carica di profondi significati, che si aggiunge al video di 90” ideato, prodotto e realizzato dal regista novarese Marco Paracchini. Sono le principali iniziative sostenute dall’Ufficio Pari opportunità della Provincia di Novara in occasione del 25 novembre, Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, presentate questa mattina a Palazzo Natta dalla consigliera delegata Elena Foti.
Il video, appena una novantina di secondi, si intitola “Palcoscenico” e sarà diffuso sui canali istituzionali della Provincia a partire proprio da dopodomani, giovedì 25 novembre. In occasione dell’anteprima in sala consiliare, lo stesso Marco Paracchini ha spiegato come l’iniziativa sia «un audiovisivo definito di campagna sociale, che chiude quella che è stata la mia trilogia iniziata nel 2019 con un progetto per l’Omar intolato “Acqua” e proseguito con “Segno”, spot che ho realizzato lo scorso anno». Il video è una sorta di viaggio concettuale dove si cerca di raccontare tra le righe il triste fenomeno del femminicidio. «Una mia idea – ha detto Paracchini – poi sposata dalla onlus Ufaf (Unite fino alla fine), un’organizzazione molto attiva a Novara nell’aiuto concreto a famiglie, donne e minori bisognosi anche di cure mediche. Per la realizzazione di questo spot ho deciso di collaborare con dei miei ex studenti di regia, tra cui la protagonista nonché ballerina e coreografa Letizia Guzzi». Altri componenti della troupe, che ha lavorato presso il teatro dell’Istituto San Lorenzo, sono stati l’aiuto regista Ludovica Renaldo, l’operatore Matteo Ardizzone, la fotografa Irene De Lucia e la truccatrice Letizia Pirola.
«Un’iniziativa che la nostra associazione ha voluto e promosso – ha aggiunto Ketty Furlan, presidente di Ufaf – perché appiamo che quello della violenza sulle donne è un tema molto sentito e che anche durante il lockdown si sono purtroppo registrati numerosi episodi di questo genere».
«Questa è forse l’iniziativa più sentita da me – ha spiegato Elena Foti – Ho voluto lasciare un’impronta a conclusione del mio mandato in Provincia, periodo che ha contribuito alla mia crescita. In questa occasione voglio ringraziare il presidente Binatti, i colleghi, i funzionari e tutto il personale dell’Ente per l’aiuto fornitomi».
Nel quadriportico di Palazzo Natta è invece visibile sino a giovedì un’istallazione realizzata dagli artisti Massimo Romani e Fabrizio Molinario. Due sedie che vogliono essere una denuncia e una testimonianza contro la violenza sulle donne. L’iniziativa è stata resa possibile grazie alla collaborazione di Veronica Armani di “Spazio Vivace”: «L’arte è sempre stata capace di trasmettere grandi messaggi attraverso statue, dipinti o piccole installazioni – ha spiegato Armani – In questo caso abbiamo usato l’arte come strumento di denucia sociale. In occasione di questa giornata ho affidato il compito a due artisti novaresi. Avevo bisogno di una risposta forte, perché ho pensato che questo argomento andava affrontato con la “pancia”. E ho scelto due uomini perché ho ritenuto che il loro punto di vista sarebbe stato schietto e senza paraventi». Così Romani e Molinario hanno voluto, attraverso due sedie, rappresentare l’ambiente domestico dove avvengono la maggior parte dei femminicidi: «Donne invisibili, che non vengono ascoltate, che restano sole e chiuse fra le pareti di casa; picchiate e uccise in maniera brutale. Donne che chiedono aiuto ma che nessuno recepisce il loro messaggio». Donne che non sono riuscite a salvarsi e che per ricordarle sono stati riportati i loro nomi…
Ancora nella giornata di giornata di giovedì 25 a partire dalle ore 11 è stato convocato in modalità online l’incontro del Protocollo d’intesa contro le violenze, nel corso del quale enti e istituzioni aderenti avranno modo di confrontarsi e di fornire dati sulla situazione nel nostro territorio, aggiornando sugli interventi messi in atto per prevenire la violenza di genere. Infine, l’elenco delle iniziative organizzate in occasione della giornata del 25 novembre nei comuni del Novarese è cosultabile sul sito provincia,novara.it.