Intervento d’avanguardia nel reparto di Oculistica dell’ospedale Maggiore

Tra i primi centri in Italia ad effettuare un impianto telescopico per migliorare la vista e la qualità visiva di pazienti affetti da degenerazione maculare senile avanzata

L’ospedale di Novara è tra i primi centri in Italia ad effettuare l’impianto di dispositivi SING IMTTM, un impianto telescopico galileiano progettato per migliorare la vista e la qualità visiva di pazienti affetti da degenerazione maculare senile avanzata (AMD). Gli interventi sono stati eseguiti nei giorni scorsi dal prof. Stefano De Cillà (direttore della Struttura di oculistica dell’Aou) e dalla sua equipe.

«L’impianto di questi telescopi miniaturizzati – spiega De Cillà – avviene dopo un intervento di rimozione del cristallino del paziente con una gestione chirurgica leggermente più complessa. L’operazione si effettua in anestesia locale attraverso l’instillazione di gocce oculari e una infiltrazione peribulbare. I pazienti sottoposti all’intervento seguiranno poi un percorso riabilitativo con specialisti dell’ipovisione e ortottisti esperti in riabilitazione visiva per imparare a sfruttare al meglio la loro nuova visione ingrandita».

Le immagini sono infatti ingrandite 2.7x e proiettate su aree sane e non danneggiate della macula, riducendo l’impatto del “punto cieco” centrale causato dall’AMD e permettendo ai pazienti di vedere immagini che prima erano irriconoscibili. L’obiettivo di questo percorso è restituire ai pazienti la possibilità di svolgere attività come leggere, scrivere, guardare la TV, riconoscere il volto dei propri cari e prendersi cura di se stessi.

La SING IMT è indicata per l’impianto monoculare in pazienti di età superiore a 55 anni con AMD avanzata e un’acuità visiva severamente compromessa che non abbiano ancora effettuato l’intervento di cataratta.

«Ancora una volta – afferma il direttore generale dell’ospedale, il dottor Gianfranco Zulian – la nostra Azienda ospedaliero-universitaria conferma le proprie eccellenze».

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Una risposta

  1. Avento la moglie con Maculopatia, desiderei sapere quannti interventi, ad oggi sono stati effettuati con l’impianto di dispositivi ed i risultati ottenuti. Gradirei sapere anche i tempi per visita dal dott. De Cillà. grazie

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Intervento d’avanguardia nel reparto di Oculistica dell’ospedale Maggiore

Tra i primi centri in Italia ad effettuare un impianto telescopico per migliorare la vista e la qualità visiva di pazienti affetti da degenerazione maculare senile avanzata

L’ospedale di Novara è tra i primi centri in Italia ad effettuare l’impianto di dispositivi SING IMTTM, un impianto telescopico galileiano progettato per migliorare la vista e la qualità visiva di pazienti affetti da degenerazione maculare senile avanzata (AMD). Gli interventi sono stati eseguiti nei giorni scorsi dal prof. Stefano De Cillà (direttore della Struttura di oculistica dell’Aou) e dalla sua equipe.

«L’impianto di questi telescopi miniaturizzati – spiega De Cillà – avviene dopo un intervento di rimozione del cristallino del paziente con una gestione chirurgica leggermente più complessa. L’operazione si effettua in anestesia locale attraverso l’instillazione di gocce oculari e una infiltrazione peribulbare. I pazienti sottoposti all’intervento seguiranno poi un percorso riabilitativo con specialisti dell’ipovisione e ortottisti esperti in riabilitazione visiva per imparare a sfruttare al meglio la loro nuova visione ingrandita».

Le immagini sono infatti ingrandite 2.7x e proiettate su aree sane e non danneggiate della macula, riducendo l’impatto del “punto cieco” centrale causato dall’AMD e permettendo ai pazienti di vedere immagini che prima erano irriconoscibili. L’obiettivo di questo percorso è restituire ai pazienti la possibilità di svolgere attività come leggere, scrivere, guardare la TV, riconoscere il volto dei propri cari e prendersi cura di se stessi.

La SING IMT è indicata per l’impianto monoculare in pazienti di età superiore a 55 anni con AMD avanzata e un’acuità visiva severamente compromessa che non abbiano ancora effettuato l’intervento di cataratta.

«Ancora una volta – afferma il direttore generale dell’ospedale, il dottor Gianfranco Zulian – la nostra Azienda ospedaliero-universitaria conferma le proprie eccellenze».

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