La chirurgia toracica del Maggiore prima in Piemonte per interventi di tumore del polmone

Secondo il PNE 2021, dati anno 2020, la chirurgia toracica dell’Aou risulta essere la prima struttura in regione Piemonte per numero di interventi per tumore maligno al polmone con 173 casi/anno.

La struttura di chirurgia toracica (diretta dal professore Ottavio Rena, in foto) dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Novara risulta essere la prima in Piemonte per interventi chirurgici per tumore maligno del polmone: lo si evince dal Programma nazionale esiti (Pne) dell’agenzia ministeriale Agenas che pubblica annualmente i report relativi a ricoveri e prestazioni in ambito sanitario.

Il Programma Nazionale Esiti (PNE) dell’agenzia ministeriale AGENAS pubblica annualmente i report relativi a ricoveri e prestazioni in ambito sanitario. Per quello che riguarda i dati relativi alle ospedalizzazioni il report è prodotto dall’analisi statistica delle schede di dimissione ospedaliera (SDO). Uno degli ambiti di indagine per il settore oncologico è il “volume di ricoveri” per “intervento per tumore maligno” declinato per le patologie tumorali maligne più frequenti, tra cui il tumore del polmone.

Secondo il PNE 2021, dati anno 2020, la Chirurgia Toracica dell’Aou risulta essere la prima struttura in regione Piemonte per numero di interventi per tumore maligno al polmone con 173 casi/anno.

«Altro indicatore di risultato utilizzato – ha spiegato Rena – è la “mortalità a 30 giorni dall’intervento”; presso la Chirurgia Toracica dell’Aou si è registrata una mortalità nel biennio 2019/2020 del 0.6% che è inferiore alla media nazionale. Quindi numeri alti e di qualità.I dati grezzi per quanto già molto significativi di per sé diventano maggiormente rilevanti se la casistica viene analizzata per “come” è prodotta. La Strttura di Chirurgia Toracica afferisce al Dipartimento Cardio-Toraco-Vascolare (diretto dal prof. Giuseppe Patti) che negli ultimi anni di estesi investimenti in nuove tecnologie risulta essere una struttura ad altissimo livello tecnologico soprattutto votato ai trattamenti miinvasivi delle patologie cardio-toraco-polmonari». 

I 173 pazienti operati nel 2020 sono stati sottoposti a intervento chirurgico nell’87% dei casi con tecnica mini-invasiva videotoracoscopica o robotica. Queste tecniche hanno consentito l’accesso alla terapia chirurgica, che nel tumore del polmone rimane ad oggi la terapia più efficace, anche a pazienti anziani o resi fragili da malattie croniche preesistenti.   

«La Chirurgia Toracica dell’Aou di Novara – ha aggiunto il professore Rena – ha visto  così riconosciuto il proprio impegno rivelandosi  Centro esperto per il trattamento mini-invasivo delle neoplasie del polmone sulla base di una casistica numericamente molto importante (più di 1000 dal 2015 ad oggi), eseguendo annualmente più dell’85% degli interventi con le tecniche miniinvasive. Il risultato ottenuto, prodotto nell’anno peggiore per la organizzazione della risposta sanitaria nelle  strutture ospedaliere del paese causa dell’emergenza Covid, è il frutto della integrazione in rete del  “Maggiore” di Novara con le strutture del quadrante (900.000 abitanti) per la patologia neoplastica del polmone; come previsto dalla rete oncologica l’Aou di Novara è infatti centro di riferimento per  un vasto quadrante costituito dal territorio delle Asl di Biella, Vercelli, Verbano-Cusio-Ossola e Novara. Un grazie va a tutti gli operatori,  all’impegno  e alla dedizione che ha consentito di non sospendere l’attività chirurgica per la terapia oncologica e tempo dipendente».

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La chirurgia toracica del Maggiore prima in Piemonte per interventi di tumore del polmone

Secondo il PNE 2021, dati anno 2020, la chirurgia toracica dell’Aou risulta essere la prima struttura in regione Piemonte per numero di interventi per tumore maligno al polmone con 173 casi/anno.

La struttura di chirurgia toracica (diretta dal professore Ottavio Rena, in foto) dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Novara risulta essere la prima in Piemonte per interventi chirurgici per tumore maligno del polmone: lo si evince dal Programma nazionale esiti (Pne) dell’agenzia ministeriale Agenas che pubblica annualmente i report relativi a ricoveri e prestazioni in ambito sanitario.

Il Programma Nazionale Esiti (PNE) dell’agenzia ministeriale AGENAS pubblica annualmente i report relativi a ricoveri e prestazioni in ambito sanitario. Per quello che riguarda i dati relativi alle ospedalizzazioni il report è prodotto dall’analisi statistica delle schede di dimissione ospedaliera (SDO). Uno degli ambiti di indagine per il settore oncologico è il “volume di ricoveri” per “intervento per tumore maligno” declinato per le patologie tumorali maligne più frequenti, tra cui il tumore del polmone.

Secondo il PNE 2021, dati anno 2020, la Chirurgia Toracica dell’Aou risulta essere la prima struttura in regione Piemonte per numero di interventi per tumore maligno al polmone con 173 casi/anno.

«Altro indicatore di risultato utilizzato – ha spiegato Rena – è la “mortalità a 30 giorni dall’intervento”; presso la Chirurgia Toracica dell’Aou si è registrata una mortalità nel biennio 2019/2020 del 0.6% che è inferiore alla media nazionale. Quindi numeri alti e di qualità.I dati grezzi per quanto già molto significativi di per sé diventano maggiormente rilevanti se la casistica viene analizzata per “come” è prodotta. La Strttura di Chirurgia Toracica afferisce al Dipartimento Cardio-Toraco-Vascolare (diretto dal prof. Giuseppe Patti) che negli ultimi anni di estesi investimenti in nuove tecnologie risulta essere una struttura ad altissimo livello tecnologico soprattutto votato ai trattamenti miinvasivi delle patologie cardio-toraco-polmonari». 

I 173 pazienti operati nel 2020 sono stati sottoposti a intervento chirurgico nell’87% dei casi con tecnica mini-invasiva videotoracoscopica o robotica. Queste tecniche hanno consentito l’accesso alla terapia chirurgica, che nel tumore del polmone rimane ad oggi la terapia più efficace, anche a pazienti anziani o resi fragili da malattie croniche preesistenti.   

«La Chirurgia Toracica dell’Aou di Novara – ha aggiunto il professore Rena – ha visto  così riconosciuto il proprio impegno rivelandosi  Centro esperto per il trattamento mini-invasivo delle neoplasie del polmone sulla base di una casistica numericamente molto importante (più di 1000 dal 2015 ad oggi), eseguendo annualmente più dell’85% degli interventi con le tecniche miniinvasive. Il risultato ottenuto, prodotto nell’anno peggiore per la organizzazione della risposta sanitaria nelle  strutture ospedaliere del paese causa dell’emergenza Covid, è il frutto della integrazione in rete del  “Maggiore” di Novara con le strutture del quadrante (900.000 abitanti) per la patologia neoplastica del polmone; come previsto dalla rete oncologica l’Aou di Novara è infatti centro di riferimento per  un vasto quadrante costituito dal territorio delle Asl di Biella, Vercelli, Verbano-Cusio-Ossola e Novara. Un grazie va a tutti gli operatori,  all’impegno  e alla dedizione che ha consentito di non sospendere l’attività chirurgica per la terapia oncologica e tempo dipendente».

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