«La loro passione al servizio della comunità»

E la storia prosegue, nel segno della continuità. Una storia iniziata nell’ormai lontano 1983 ha scritto un’altra pagina stamattina con la cerimonia di consegna dei “Novaresi dell’anno”, uno degli appuntamenti più sentiti in occasione della Patronale. Nell’ormai consueto scenario del Teatro Faraggiana e nelle vesti di presentatrice la giornalista Simona Arrigoni, è toccato al sindaco Alessandro Canelli presentare i prescelti per il 2020. Tre novaresi, «che hanno una caratteristica che li accomuna. Sono persone che hanno fatto della loro passione l’attività principale e centrale della loro vita, mettendola al servizio della comunità, inseguendo al tempo stesso sogni e desideri».

 

 

Tre persone che hanno iniziato a guardare verso l’alto, osservando quella Cupola chiamata in causa proprio dal testo uno premiati, Marco Scardigli, «simbolo della nostra città ma anche di chi vuole cercare di elevarsi». Così sono stati chiamati sul palco Sergio Ferrarotti, presidente della Polisportiva S. Giacomo, associazione che si occupa ogni giorni della formazione di centinaia di giovani, nello sport come nel sociale. E poi il già citato scrittore e ricercatore storico Marco Scardigli, lo scorso anno finalista tra l’altro al prestigioso “Premio Bancarella”, terminando con Silvia Corona Miglio, da ormai quasi due cenni ai vertici della sezione novarese di Anfaas. Tutti e tre decisamente emozionati, hanno raccontato la loro esperienza umana e professionale, ciascuno nel proprio settore, con parole semplici ed efficaci, con l’augurio che possano essere un forte stimolo perché questo percorso possa essere sempre più imitato da molti nei prossimi anni.

Come lo scorso anno, infine, un premio speciale per iniziativa del Rotary Club Novara S. Gaudenzio, è stato assegnato a uno studente particolarmente meritevole, con la neanche troppo nascosta speranza che possa lui stesso essere magari un “Novarese dell’anno” nel futuro. In questa occasione la scelta è caduta su Marco Perfetto dell’Istituto “Bonfantini”.

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Luca Mattioli

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«La loro passione al servizio della comunità»

E la storia prosegue, nel segno della continuità. Una storia iniziata nell’ormai lontano 1983 ha scritto un’altra pagina stamattina con la cerimonia di consegna dei “Novaresi dell’anno”, uno degli appuntamenti più sentiti in occasione della Patronale. Nell’ormai consueto scenario del Teatro Faraggiana e nelle vesti di presentatrice la giornalista Simona Arrigoni, è toccato al sindaco Alessandro Canelli presentare i prescelti per il 2020. Tre novaresi, «che hanno una caratteristica che li accomuna. Sono persone che hanno fatto della loro passione l’attività principale e centrale della loro vita, mettendola al servizio della comunità, inseguendo al tempo stesso sogni e desideri».

 

 

Tre persone che hanno iniziato a guardare verso l’alto, osservando quella Cupola chiamata in causa proprio dal testo uno premiati, Marco Scardigli, «simbolo della nostra città ma anche di chi vuole cercare di elevarsi». Così sono stati chiamati sul palco Sergio Ferrarotti, presidente della Polisportiva S. Giacomo, associazione che si occupa ogni giorni della formazione di centinaia di giovani, nello sport come nel sociale. E poi il già citato scrittore e ricercatore storico Marco Scardigli, lo scorso anno finalista tra l’altro al prestigioso “Premio Bancarella”, terminando con Silvia Corona Miglio, da ormai quasi due cenni ai vertici della sezione novarese di Anfaas. Tutti e tre decisamente emozionati, hanno raccontato la loro esperienza umana e professionale, ciascuno nel proprio settore, con parole semplici ed efficaci, con l’augurio che possano essere un forte stimolo perché questo percorso possa essere sempre più imitato da molti nei prossimi anni.

Come lo scorso anno, infine, un premio speciale per iniziativa del Rotary Club Novara S. Gaudenzio, è stato assegnato a uno studente particolarmente meritevole, con la neanche troppo nascosta speranza che possa lui stesso essere magari un “Novarese dell’anno” nel futuro. In questa occasione la scelta è caduta su Marco Perfetto dell’Istituto “Bonfantini”.

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