La Regione investe 3 milioni di euro per ampliare gli orari dei nidi

Destinatari del contributo sono i Comuni, in forma singola o associata, titolari di servizi educativi per la prima infanzia

Più di 3 milioni di euro a sostegno delle famiglie grazie al rifinanziamento della misura, che porta la firma dell’assessore Elena Chiorino, per l ‘ampliamento degli orari degli asili nido comunali senza aumento di tariffa. La misura regionale, fortemente voluta dall’assessore all’istruzione, si rinnova tutelando anche il mantenimento dei servizi sui territori e l’incentivazione all’occupazione femminile. Lo scorso anno scolastico, seppure ancora in piena pandemia, sono ben stati 61 su 200 i Comuni (titolari di servizi educativi): quest’anno l’assessorato rifinanzia la misura con altri 3,5 milioni.

«Il tema della denatalità è completamente sotto traccia in Italia – ha dichiarato l’assessore Elena Chiorino – ritengo, invece che sia un problema che il Governo dovrebbe porre tra i primi punti dell’agenda politica. Non meno importanza ha il dato dell’occupazione femminile rispetto al quale continuano a mancare azioni di sostegno concreto che oggi si esauriscono nelle disquisizioni sugli appellativi al femminile delle varie professioni. Con questa misura attiviamo politiche di sostegno alla famiglia e all’occupazione femminile. Ampliare gli orari degli asili (a parità di tariffa) significa infatti supportare la conciliazione tra vita familiare e lavorativa delle donne, ma anche sostenere i sindaci che decidono di mantenere sui territori -nonostante costi e difficoltà – i servizi educativi. Ci accomuna quindi la convinzione di quanto siano non solo strategici, ma addirittura indispensabili nel sostenere la scelta di mettere al mondo un figlio senza costringere la donna a rinunciare alla possibilità di essere sia mamma sia lavoratrice. E si ottiene un ulteriore risultato ovvero l’incremento dell’occupazione femminile perché se e’ vero che con l’ampliamento dell’orario serve un maggior numero di educatrici, è altrettanto vero che queste sono donne. Spiace constatare – ha sottolineato Chiorino – che la città di Torino non condivida la visione strategica della misura anche se fotografo con soddisfazione che sono stati numerosi i comuni sul territorio che hanno deciso di lavorare ad implementare gli orari di apertura dei loro asili».

Destinatari del contributo sono i Comuni, in forma singola o associata, titolari di servizi educativi per la prima infanzia (rivolti a bambini dai 3 ai 36 mesi di età) come nidi, micro-nidi e sezioni primavera. L’ampliamento dell’orario, che dovrà essere attivato per l’anno educativo 2022-2023 dal lunedì al venerdì e/o il sabato mattina, dovrà essere aggiuntivo rispetto all’orario standard garantito. La novità introdotta nell’edizione di quest’anno è che potranno usufruire della misura bambini iscritti a una attività di frequenza supplementare rispetto all’orario standard garantito, anche in servizi educativi a titolarità comunale differenti rispetto a quello dove si svolge il prolugamento orario.

In Piemonte, al 30 giugno 2021, erano 84.111 i bambini di età compresa tra 0 e 2 anni. I 26.879 posti complessivi (pubblici e privati) nei servizi per l’infanzia sono prossimi agli standard europei (33%). Considerando la quota di bambini entro i 3 anni che frequenta la scuola per l’infanzia in anticipo, l’indice raccomandato dalla Ue è superato (34,78%).

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Destinatari del contributo sono i Comuni, in forma singola o associata, titolari di servizi educativi per la prima infanzia

Più di 3 milioni di euro a sostegno delle famiglie grazie al rifinanziamento della misura, che porta la firma dell'assessore Elena Chiorino, per l 'ampliamento degli orari degli asili nido comunali senza aumento di tariffa. La misura regionale, fortemente voluta dall'assessore all'istruzione, si rinnova tutelando anche il mantenimento dei servizi sui territori e l'incentivazione all'occupazione femminile. Lo scorso anno scolastico, seppure ancora in piena pandemia, sono ben stati 61 su 200 i Comuni (titolari di servizi educativi): quest’anno l’assessorato rifinanzia la misura con altri 3,5 milioni.

«Il tema della denatalità è completamente sotto traccia in Italia - ha dichiarato l'assessore Elena Chiorino - ritengo, invece che sia un problema che il Governo dovrebbe porre tra i primi punti dell'agenda politica. Non meno importanza ha il dato dell’occupazione femminile rispetto al quale continuano a mancare azioni di sostegno concreto che oggi si esauriscono nelle disquisizioni sugli appellativi al femminile delle varie professioni. Con questa misura attiviamo politiche di sostegno alla famiglia e all’occupazione femminile. Ampliare gli orari degli asili (a parità di tariffa) significa infatti supportare la conciliazione tra vita familiare e lavorativa delle donne, ma anche sostenere i sindaci che decidono di mantenere sui territori -nonostante costi e difficoltà - i servizi educativi. Ci accomuna quindi la convinzione di quanto siano non solo strategici, ma addirittura indispensabili nel sostenere la scelta di mettere al mondo un figlio senza costringere la donna a rinunciare alla possibilità di essere sia mamma sia lavoratrice. E si ottiene un ulteriore risultato ovvero l’incremento dell’occupazione femminile perché se e’ vero che con l’ampliamento dell’orario serve un maggior numero di educatrici, è altrettanto vero che queste sono donne. Spiace constatare - ha sottolineato Chiorino - che la città di Torino non condivida la visione strategica della misura anche se fotografo con soddisfazione che sono stati numerosi i comuni sul territorio che hanno deciso di lavorare ad implementare gli orari di apertura dei loro asili».

Destinatari del contributo sono i Comuni, in forma singola o associata, titolari di servizi educativi per la prima infanzia (rivolti a bambini dai 3 ai 36 mesi di età) come nidi, micro-nidi e sezioni primavera. L’ampliamento dell’orario, che dovrà essere attivato per l’anno educativo 2022-2023 dal lunedì al venerdì e/o il sabato mattina, dovrà essere aggiuntivo rispetto all’orario standard garantito. La novità introdotta nell’edizione di quest’anno è che potranno usufruire della misura bambini iscritti a una attività di frequenza supplementare rispetto all’orario standard garantito, anche in servizi educativi a titolarità comunale differenti rispetto a quello dove si svolge il prolugamento orario.

In Piemonte, al 30 giugno 2021, erano 84.111 i bambini di età compresa tra 0 e 2 anni. I 26.879 posti complessivi (pubblici e privati) nei servizi per l’infanzia sono prossimi agli standard europei (33%). Considerando la quota di bambini entro i 3 anni che frequenta la scuola per l’infanzia in anticipo, l’indice raccomandato dalla Ue è superato (34,78%).

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