«Le regole? Le applichiamo da sempre per tutelare i ragazzi. Non vogliamo chiudere»

«Le regole? Le applichiamo da sempre per tutelare i ragazzi. Non vogliamo chiudere». Il nuovo Dpcm ha creato parecchio caos e incomprensione nel mondo dello sport (leggi qui). Anche le scuole di danza sono nel mirino, perché insieme alle palestre fitness e alle piscine, potrebbero chiudere i battenti fra una settimana.

Una ipotesi che non è piaciuta a chi, da tempo, applica ormai come nuova abitudine tutte le regole richieste dai protocolli.

 

 

«Conte ci ha dato una settimana per metterci a norma con le linee guida: lo stupirò, – dice Irene Stangalini, insegnante di danza e responsabile della Happy Days di Trecate – è un mese che lavoriamo seguendo le regole alla lettera, anzi, facendo anche più del richiesto, e questo non per seguire la legge ma per tutelare i nostri allievi. Ora ci mi minacciate di farci chiudere fra una settimana, non sarebbe più logico fare i controlli e far chiudere chi non è ancora a posto?».

Stangalini, come tanti altri addetti ai lavori, ritiene che lo sport sia un momento fondamentale per i ragazzi e i giovanissimi. «Lo sport rimane l’unico momento, seppur fatto in un quadrato, in cui questi ragazzi possono avere un po’ di libertà. Sa signor Conte che nei primi cinque minuti di lezione dobbiamo far urlare e saltare i bambini perché non ce la fanno più a stare seduti e imbavagliati per tutto il giorno mentre li terrorizzate con numeri e minacce ? State facendo più danni del Covid, fermarci sarebbe l’ennesimo errore. Otto allievi in 60mq… c’è più rischio a fare la spesa».

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Elena Mittino

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0 risposte

  1. Buongiorno, sono pienamente d’accordo con la Sig.ra Stangalini, oggi le palestre serie e le società sportive serie sono posti assolutamente sicuri e chiudere tutti sarebbe un grave danno. Sarebbe giusto fare i controlli e chi sbaglia paga e chiude, chi opera con attenzione e professionalità DEVE restare aperto e dare continuità alla vita sportiva dei ragazzi, non solo per il benessere fisico ma ancora più importante per il benessere psicologico.

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«Le regole? Le applichiamo da sempre per tutelare i ragazzi. Non vogliamo chiudere»

«Le regole? Le applichiamo da sempre per tutelare i ragazzi. Non vogliamo chiudere». Il nuovo Dpcm ha creato parecchio caos e incomprensione nel mondo dello sport (leggi qui). Anche le scuole di danza sono nel mirino, perché insieme alle palestre fitness e alle piscine, potrebbero chiudere i battenti fra una settimana.

Una ipotesi che non è piaciuta a chi, da tempo, applica ormai come nuova abitudine tutte le regole richieste dai protocolli.

 

 

«Conte ci ha dato una settimana per metterci a norma con le linee guida: lo stupirò, – dice Irene Stangalini, insegnante di danza e responsabile della Happy Days di Trecate – è un mese che lavoriamo seguendo le regole alla lettera, anzi, facendo anche più del richiesto, e questo non per seguire la legge ma per tutelare i nostri allievi. Ora ci mi minacciate di farci chiudere fra una settimana, non sarebbe più logico fare i controlli e far chiudere chi non è ancora a posto?».

Stangalini, come tanti altri addetti ai lavori, ritiene che lo sport sia un momento fondamentale per i ragazzi e i giovanissimi. «Lo sport rimane l’unico momento, seppur fatto in un quadrato, in cui questi ragazzi possono avere un po’ di libertà. Sa signor Conte che nei primi cinque minuti di lezione dobbiamo far urlare e saltare i bambini perché non ce la fanno più a stare seduti e imbavagliati per tutto il giorno mentre li terrorizzate con numeri e minacce ? State facendo più danni del Covid, fermarci sarebbe l’ennesimo errore. Otto allievi in 60mq… c’è più rischio a fare la spesa».

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