Lego Service, domani la chiusura dell’azienda

Nessun ripensamento, nessun cambio di rotta dell’ultimo momento: i 37 lavoratori, che già lo scorso venerdì in assemblea avevano bocciato l’ipotesi di accordo avanzata dall’azienda, hanno ribadito il “no” e domani, sabato 29 febbraio, l’azienda grafica di corso della Vittoria chiude definitivamente i battenti.

 

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Per i dipendenti scatterà il licenziamento con un periodo di disoccupazione della durata di due anni. La proposta, che era stata illustrata nel corso dell’assemblea di venerdì scorso, prevedeva la cassa straordinaria per un anno a fronte di un trasferimento di un ramo d’azienda a Leinì, dove era prevista l’assunzione di un 30% degli addetti novaresi, più o meno 12 persone, mentre per gli altri erano previste politiche attive finalizzate alla ricollocazione.

Mercato grafico in calo ormai da anni e lavori che prossimamente interesseranno l’area, dove sorgerà un polo tecnologico-educativo hanno spinto alla decisione di chiudere la sede novarese e spostare la produzione nella sede centrale di Leinì. A motivare la ferrea decisione dei dipendenti di non accettare la proposta, la sfiducia nei confronti della proprietà con la quale, pare, i rapporti si erano incrinati da tempo.

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Daniela Fornara

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Lego Service, domani la chiusura dell’azienda

Nessun ripensamento, nessun cambio di rotta dell’ultimo momento: i 37 lavoratori, che già lo scorso venerdì in assemblea avevano bocciato l’ipotesi di accordo avanzata dall’azienda, hanno ribadito il “no” e domani, sabato 29 febbraio, l’azienda grafica di corso della Vittoria chiude definitivamente i battenti.

 

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Per i dipendenti scatterà il licenziamento con un periodo di disoccupazione della durata di due anni. La proposta, che era stata illustrata nel corso dell’assemblea di venerdì scorso, prevedeva la cassa straordinaria per un anno a fronte di un trasferimento di un ramo d’azienda a Leinì, dove era prevista l’assunzione di un 30% degli addetti novaresi, più o meno 12 persone, mentre per gli altri erano previste politiche attive finalizzate alla ricollocazione.

Mercato grafico in calo ormai da anni e lavori che prossimamente interesseranno l’area, dove sorgerà un polo tecnologico-educativo hanno spinto alla decisione di chiudere la sede novarese e spostare la produzione nella sede centrale di Leinì. A motivare la ferrea decisione dei dipendenti di non accettare la proposta, la sfiducia nei confronti della proprietà con la quale, pare, i rapporti si erano incrinati da tempo.

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