«Lo sport è benessere, fermarlo sarebbe stato un male sociale»

«Lo sport è benessere, fermarlo sarebbe stato un male sociale». E’ particolarmente felice la referente Coni della Provincia di Novara Rosalba Fecchio, a un giorno dal nuovo decreto che conferma la possibilità di praticare lo sport a livello dilettantistico e professionistico per società riconosciute dal Coni. Nei giorni scorsi, in modo particolare domenica 11 ottobre, si era ventilata l’ipotesi di fermare ancora tutto il movimento sportivo. Tante paure, preoccupazioni, dovute anche alle voci circolate, ma tutto si è concluso al meglio.

 

 

«Quando si è percepita l’ipotesi di chiusura si è mosso tutto il mondo sportivo, – dice – sarebbe stato penalizzato tutto lo sport di base. Per fortuna ai piani alti hanno capito e sono rimasta colpita in modo positivo». Lo sport non si ferma, se non quello al campetto. «Lo sport è benessere, è una valvola di sfogo positiva in un periodo in cui lo stress è alto e lo è anche per i nostri bambini e ragazzi. Già a scuola le limitazioni sono tante durante l’ora di educazione fisica, togliere anche lo sport al pomeriggio sarebbe stato un male sociale, i giovani in periodo evolutivo hanno bisogno di fare sport. E penso anche, – continua Fecchio – agli adulti che magari aspettano quella o quelle volte a settimana per fare attività sportiva».

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«Lo sport è benessere, fermarlo sarebbe stato un male sociale»

«Lo sport è benessere, fermarlo sarebbe stato un male sociale». E’ particolarmente felice la referente Coni della Provincia di Novara Rosalba Fecchio, a un giorno dal nuovo decreto che conferma la possibilità di praticare lo sport a livello dilettantistico e professionistico per società riconosciute dal Coni. Nei giorni scorsi, in modo particolare domenica 11 ottobre, si era ventilata l’ipotesi di fermare ancora tutto il movimento sportivo. Tante paure, preoccupazioni, dovute anche alle voci circolate, ma tutto si è concluso al meglio.

 

 

«Quando si è percepita l’ipotesi di chiusura si è mosso tutto il mondo sportivo, – dice – sarebbe stato penalizzato tutto lo sport di base. Per fortuna ai piani alti hanno capito e sono rimasta colpita in modo positivo». Lo sport non si ferma, se non quello al campetto. «Lo sport è benessere, è una valvola di sfogo positiva in un periodo in cui lo stress è alto e lo è anche per i nostri bambini e ragazzi. Già a scuola le limitazioni sono tante durante l’ora di educazione fisica, togliere anche lo sport al pomeriggio sarebbe stato un male sociale, i giovani in periodo evolutivo hanno bisogno di fare sport. E penso anche, – continua Fecchio – agli adulti che magari aspettano quella o quelle volte a settimana per fare attività sportiva».

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