Masterplan 2035: presidio a Malpensa, presente anche il Comitato di Varallo Pombia

Un presidio in sede aeroportuale dopo oltre dieci anni

Masterplan 2035, dopo più di 10 anni di nuovo un presidio all’interno della sede aeroportuale. Si è tenuto questa mattina, 22 gennaio, al terminal 1 partenze porta 1, il presidio a Malpensa contro il Masterplan 2035.

Organizzato da Unicomal Lombardia, al presidio ha partecipato anche il Comitato di cittadini di Varallo Pombia e tra i tanti anche Lipu, circolo Laudato Sì, Collettivo Lilith, coordinamento Acli Gallarate, gli Amici della terra Varese, Legambiente Lombardia, AmbientiAmo, Wwf Lombardia, Comitato Ripuliteci l’aria, Salviamo gli alberi di Gallarate, coordinamento Salviamo il Ticino, Casa delle donne, Ecoistituto, Salute e natura Arsago, Comitato per il diritto alla salute del Varesotto.

«Tutti i comitati hanno espresso le loro osservazioni, – spiega l’avvocato Gallanti, presidente del Comitato Varallo Pombia – a nostro parere il gestore dovrebbe addirittura ritirare il Masterplan, poiché infondato e contrario alla realtà del territorio. E’ una contraddizione in termini: si parla di aeroporto ecosostenibile e poi si promuove il suo ampliamento quando non è ecosostenibile per il territorio stesso». Tra i punti piemontesi c’è sempre anche la riammissione nella commissione aeroportuale: «Se tutti abbiamo gli stessi diritti allora anche i cittadini piemontesi devono essere considerati, – continua Gallanti – dipende però se a tutti sta a cuore la tutela dei diritti. Le istituzioni, e pensiamo a comuni e province, dovrebbero cambiare il loro approccio».

Soddisfatti gli organizzatori, ossia il gruppo Unicomal, uno solo il neo: «Sea ha perso una grande occasione di dialogo con i cittadini, – spiega Massimo Uboldi, referente del gruppo lombardo – inizialmente avremmo dovuto presidiare la porta 15 dove c’è abbastanza circolo di persone, ci è stato poi detto che ci saremmo dovuti spostare alla porta 1. A 48 ore è arrivata la comunicazione da Sea che il presidio non era autorizzato, ma la decisione la prende la questura, che aveva dato il consenso. Tutto il resto però ha funzionato, ci sono state proposte e anche l’idea di poter organizzare un convegno, naturalmente quando le disposizioni Covid lo consentiranno».

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Masterplan 2035: presidio a Malpensa, presente anche il Comitato di Varallo Pombia

Un presidio in sede aeroportuale dopo oltre dieci anni

Masterplan 2035, dopo più di 10 anni di nuovo un presidio all’interno della sede aeroportuale. Si è tenuto questa mattina, 22 gennaio, al terminal 1 partenze porta 1, il presidio a Malpensa contro il Masterplan 2035.

Organizzato da Unicomal Lombardia, al presidio ha partecipato anche il Comitato di cittadini di Varallo Pombia e tra i tanti anche Lipu, circolo Laudato Sì, Collettivo Lilith, coordinamento Acli Gallarate, gli Amici della terra Varese, Legambiente Lombardia, AmbientiAmo, Wwf Lombardia, Comitato Ripuliteci l’aria, Salviamo gli alberi di Gallarate, coordinamento Salviamo il Ticino, Casa delle donne, Ecoistituto, Salute e natura Arsago, Comitato per il diritto alla salute del Varesotto.

«Tutti i comitati hanno espresso le loro osservazioni, – spiega l’avvocato Gallanti, presidente del Comitato Varallo Pombia – a nostro parere il gestore dovrebbe addirittura ritirare il Masterplan, poiché infondato e contrario alla realtà del territorio. E’ una contraddizione in termini: si parla di aeroporto ecosostenibile e poi si promuove il suo ampliamento quando non è ecosostenibile per il territorio stesso». Tra i punti piemontesi c’è sempre anche la riammissione nella commissione aeroportuale: «Se tutti abbiamo gli stessi diritti allora anche i cittadini piemontesi devono essere considerati, – continua Gallanti – dipende però se a tutti sta a cuore la tutela dei diritti. Le istituzioni, e pensiamo a comuni e province, dovrebbero cambiare il loro approccio».

Soddisfatti gli organizzatori, ossia il gruppo Unicomal, uno solo il neo: «Sea ha perso una grande occasione di dialogo con i cittadini, – spiega Massimo Uboldi, referente del gruppo lombardo – inizialmente avremmo dovuto presidiare la porta 15 dove c’è abbastanza circolo di persone, ci è stato poi detto che ci saremmo dovuti spostare alla porta 1. A 48 ore è arrivata la comunicazione da Sea che il presidio non era autorizzato, ma la decisione la prende la questura, che aveva dato il consenso. Tutto il resto però ha funzionato, ci sono state proposte e anche l’idea di poter organizzare un convegno, naturalmente quando le disposizioni Covid lo consentiranno».

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