Con il giuramento prununciato nel pomeriggio di ieri, giovedì 3 febbraio, Sergio Mattarella ha ufficialmente inaugurato il suo secondo mandato alla presidenza della Repubblica. Al di là del sempre suggestivo cerimoniale, dalla campana del palazzo di Montecitorio alle salve sparate dal Gianicolo sino al tragitto a bordo della storica Flaminia, l’attesa era tutta rivolta al discorso che il rieletto capo dello Stato avrebbe pronunciato davanti ai “grandi elettori”. Parole più volte interrotte (oltre cinquanta) dagli applausi dei presenti, che hanno apprezzato in particolar modo i passaggi dedicati alla richiesta di procedere sul cammino della tanto auspicata riforma della giustizia, senza dimenticare la lotta alle diseguaglianze e il lavoro per la costruzione del dopo emergenza, mettendo sempre al centro il Parlamento.
Nella serata siamo riusciti a registrare i primi commenti da parte dei alcuni parlamentari delle nostre province. Il deputato ossolano del Pd Enrico Borghi ha definito le parole di Mattarella «quasi pedagogiche. Difesa della centralità del Parlamento e del ruolo dei partiti, senza alcuna concessione al populismo antipolitico e alla retorica della velocità decisionale come pretesto per inaridire il dibattito sui temi di fondo; focus importante su Unione Europea e politica estera, con il richiamo al prefetto constituzionale della pace cui subordinare l’azione delle Forze armate». E ancora: «Appassionato e lucido contro le disuguaglianze e sui diritti, con passaggi sulla dignità che richiamano al personalismo sul quale è costruita la nostra Costituzione; rigoroso e severo nel sottolineare la necessità di riformare la magistratura. Ennesima prova – ha concluso Borghi – di alta statura morale e culturale. Abbiamo fatto molto bene a votarlo».
Per il collega novarese di Forza Italia Diego Sozzani si è trattato di «un discorso di grande responsabilità per la costruzione del dopo emergenza, toccando soprattutto tutta una serie di punti fondamentali per la modernizzazione del Paese in un ambito mondiale, quale è oggi la competitività economica». Anche Sozzani ha sottolineato il passaggio dedicato «alla riforma della giustizia, ottenendo il consenso da parte di tutto il Parlamento. In un ambito di trattativa serrata come quella vissuta nella settimana che ha portato alla sua riconferma al Quirinale, con il discorso di oggi (ieri pomeriggio per chi legge, ndr) mi ha dato una grande soddisfazione il fatto che il voto da parte di tutti noi sia stato corretto e giusto».
Gurda già avanti invece il capogruppo a Montecitorio del Movimento 5 Stelle, l’oleggese Davide Crippa: «Ci attende un anno in cui saremo chiamati a dare il meglio di noi, ad investire ogni energia al servizio del Paese. Anche per questo desidero ancora una volta ringraziare il presidente Mattarella per aver accolto il desiderio del Parlamento, accettando di assumere per la seconda volta l’alto ruolo di Capo dello Stato». Per Crippa si è trattato di un gesto «che dimostra ancora una volta la statura istituzionale morale ed etica di Sergio Mattarella, che orienterà, come un faro, la nostra azione politica e supporterà tutto il Paese in questo delicato passaggio storico». Le parole del presidente della Repubblica «devono far riflettere, specie su temi quali la lotta alla precarietà, l’attenzione alle istanze dei giovani, la tutela dell’ambiente, il rispetto della dignità dei singoli, che dovranno rappresentare il riferimento cui ispirarsi per costruire una società più equa, più inclusiva e più giusta».