Ministro Cingolani: «Non possiamo sbagliare o consegneremo ai nostri figli un mondo invivibile»

Il titolare del dicastero della Transizione Ecologica ha ricevuto il Premio Piazzano

«Non possiamo sbagliare o consegneremo ai nostri figli un mondo invivibile». Ieri, sabato 20 novembre, all’Arengo del Broletto, l’associazione culturale Piero Piazzano ha consegnato al Ministro alla Transizione Ecologica Roberto Cingolani il premio giornalistico. Un evento un po’ in sordina che avrebbe meritato più visibilità, durante il quale il titolare del dicastero ha ribadito la sua indipendenza e libertà intellettuale: «Sono un hobbysta della penna, sono un fisico e mi occupo di scienza non di politica. Il mio ruolo al Governo è temporaneo dettato solo dalla necessità di avere qualcuno con competenze tecniche in grado di scrivere un programma che rappresenti l’acceleratore del futuro del Paese».

«Non possiamo permetterci di sbagliare o consegneremo ai nostri figli, quelli adesso vanno alle scuole medie, un mondo invivibile – ha ribadito il ministro-. Questo viaggio che ci attende da qui al 2050 non ha un piano B, dobbiamo fare bene per forza: non c’è politica nè ideologia, solo analisi e numeri spietati. Trovo stucchevole che ci siano solo proteste e mai proposte».

Cingolani ha poi accennato al tema dei no vax: «Sono persone che oltre a non avere studiato, pensano di essere dalla parte della ragione perchè conducono la loro vita con degli algoritmi, gli stessi che regolano i social e che consentono loro di leggere sempre le stesse informazioni nella convinzione che quella sia la verità».

Il ministro ha anche spiegato il concetto di transizione ecologica: «Quello che noi ci troviamo ad affrontare oggi non è un problema ecologico, ma un percorso trasversale che riguarda la salute, l’alimentazione, l’inquinamento. Sarebbe un errore giudicare questi argomenti in modo verticale. Sono di ritorno da Cop26 dove hanno participato i rappresentanti di 195 Paesi del mondo con visioni, necessità, urgenze totalmente diverse. Ma su una aspetto sono stati tutti d’accordo: firmare un documento per azzerare le emissioni a livello globale entro il 2050 e puntare a limitare l’aumento delle temperature a 1 grado e mezzo. Questo primo passo è importantissimo, ora non ci resta che avviare i progetti».

In apertura il sindaco Alessandro Canelli ha ricordato che «i fondi del Pnrr avranno più efficacia se inseriti in una cornice seria e programmata».

Anche l’assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnati ha affermato che «è necessario accelerare sulle grandi riforme che riguardano. La Regione sta lavorando per adeguare piani fermi da tempo come quello sulla Tutela delle acque, datato 2007, e il Piano Energetico Ambientale, del 2004. Per accelerare poi la transizione, per quanto riguarda i nuovi carburanti, stiamo lavorando con le università. A breve presenteremo anche il piano strategico sull’idrogeno, siamo una delle poche regioni a livello europeo ad averlo quasi pronto, che vedrà Novara e Torino quali assi più importanti sia di produzione che di utilizzo».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Ministro Cingolani: «Non possiamo sbagliare o consegneremo ai nostri figli un mondo invivibile»

Il titolare del dicastero della Transizione Ecologica ha ricevuto il Premio Piazzano

«Non possiamo sbagliare o consegneremo ai nostri figli un mondo invivibile». Ieri, sabato 20 novembre, all’Arengo del Broletto, l’associazione culturale Piero Piazzano ha consegnato al Ministro alla Transizione Ecologica Roberto Cingolani il premio giornalistico. Un evento un po’ in sordina che avrebbe meritato più visibilità, durante il quale il titolare del dicastero ha ribadito la sua indipendenza e libertà intellettuale: «Sono un hobbysta della penna, sono un fisico e mi occupo di scienza non di politica. Il mio ruolo al Governo è temporaneo dettato solo dalla necessità di avere qualcuno con competenze tecniche in grado di scrivere un programma che rappresenti l’acceleratore del futuro del Paese».

«Non possiamo permetterci di sbagliare o consegneremo ai nostri figli, quelli adesso vanno alle scuole medie, un mondo invivibile – ha ribadito il ministro-. Questo viaggio che ci attende da qui al 2050 non ha un piano B, dobbiamo fare bene per forza: non c’è politica nè ideologia, solo analisi e numeri spietati. Trovo stucchevole che ci siano solo proteste e mai proposte».

Cingolani ha poi accennato al tema dei no vax: «Sono persone che oltre a non avere studiato, pensano di essere dalla parte della ragione perchè conducono la loro vita con degli algoritmi, gli stessi che regolano i social e che consentono loro di leggere sempre le stesse informazioni nella convinzione che quella sia la verità».

Il ministro ha anche spiegato il concetto di transizione ecologica: «Quello che noi ci troviamo ad affrontare oggi non è un problema ecologico, ma un percorso trasversale che riguarda la salute, l’alimentazione, l’inquinamento. Sarebbe un errore giudicare questi argomenti in modo verticale. Sono di ritorno da Cop26 dove hanno participato i rappresentanti di 195 Paesi del mondo con visioni, necessità, urgenze totalmente diverse. Ma su una aspetto sono stati tutti d’accordo: firmare un documento per azzerare le emissioni a livello globale entro il 2050 e puntare a limitare l’aumento delle temperature a 1 grado e mezzo. Questo primo passo è importantissimo, ora non ci resta che avviare i progetti».

In apertura il sindaco Alessandro Canelli ha ricordato che «i fondi del Pnrr avranno più efficacia se inseriti in una cornice seria e programmata».

Anche l’assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnati ha affermato che «è necessario accelerare sulle grandi riforme che riguardano. La Regione sta lavorando per adeguare piani fermi da tempo come quello sulla Tutela delle acque, datato 2007, e il Piano Energetico Ambientale, del 2004. Per accelerare poi la transizione, per quanto riguarda i nuovi carburanti, stiamo lavorando con le università. A breve presenteremo anche il piano strategico sull’idrogeno, siamo una delle poche regioni a livello europeo ad averlo quasi pronto, che vedrà Novara e Torino quali assi più importanti sia di produzione che di utilizzo».

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