“Musica in aiuto”, il nuovo progetto della Dedalo

“Musica in aiuto”, il nuovo progetto della Dedalo. Sostenuto da Fondazione Comunità Novarese onlus con un contributo di 20.000 euro, il progetto “Musica in aiuto”, promosso da Cooperativa Sociale Dedalo, prevede la rimozione del muro che separa l’esperienza terapeutica della diversAbilità, dall’esperienza ludica lavorando sull’accessibilità economica di questi percorsi partecipati, laddove sono più necessari e urgenti, e raggiungendo famiglie isolate, fragili, socialmente e culturalmente lontane da una proposta che vada oltre la terapia.

 

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L’idea è quella di far conoscere un’idea di musicoterapia vicina alle persone, alla quotidianità, puntando al coinvolgimento dei genitori, collaborando con i pediatri. Ogni famiglia verrà seguita da uno staff di professionisti guidato da uno psicologo, formato da musicoterapeuti, danzaterapeuti, esperti di teatro, con il supporto e la supervisione di una pedagogista.

Il percorso standard prevede un format di 25 incontri, personalizzato sulle esigenze dell’utente e include momenti di accoglienza, confronto, rielaborazione degli obiettivi personali e di gruppo, con un sostegno psicologico e genitoriale. Questo format verrà implementato con un percorso di attività laboratoriali che verranno definite nel calendario come “feste”, “concerti”, “balli”, “giochi”, “merende”, “cene”, “incontri” intesi come inviti di partecipazione al percorso.

Ad oggi Dedalo è in grado di seguire 40 – 60 utenti: bambini, ragazzi e giovani adulti con diversi tipi di diversabilità e disagio. Il target proviene da associazioni e scuole con cui Dedalo collabora e da famiglie a conoscenza delle attività promosse dalla cooperativa e dall’associazione “Amici della Dedalo”. Dedalo, inoltre, operando in scuole materne e primarie e collaborando con diverse associazioni e comunità viene sempre più spesso a contatto con famiglie di bambine e bambini con disabilità o con difficoltà educative che non possono, per motivi economici e talvolta per resistenze culturali, accedere a un piano di percorso strutturato.

Il progetto si pone un ulteriore obiettivo informativo con una serie incontri organizzati espressamente per le famiglie, con momenti di approfondimento pensati per presentare la proposta e focalizzare temi pedagogici e pratici fondamentali. Il progetto nasce per la gestione del tempo libero con un cambio di prospettiva: non il soggetto ma tutto il nucleo familiare al centro dell’azione.

L’equipe del progetto è composta da Cecilia Prina, musicoterapeuta, Michele Volpi Spagnolini, musicoterapeuta, Luana Bigioni danzaterapeuta, Linda Anzaldi pedagogista, Emmanuele Visconti psicologo, Francesca Colli referente e responsabile per l’area “Musica in aiuto”.

La proposta, di stampo dinamico e relazionale, nasce dall’eredità terapeutica, umana e professionale di Elena Annichini, che, scomparsa prematuramente nell’ottobre del 2017, aveva fondato il servizio di Musicoterapia presso la Dedalo.

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“Musica in aiuto”, il nuovo progetto della Dedalo. Sostenuto da Fondazione Comunità Novarese onlus con un contributo di 20.000 euro, il progetto “Musica in aiuto”, promosso da Cooperativa Sociale Dedalo, prevede la rimozione del muro che separa l’esperienza terapeutica della diversAbilità, dall’esperienza ludica lavorando sull’accessibilità economica di questi percorsi partecipati, laddove sono più necessari e urgenti, e raggiungendo famiglie isolate, fragili, socialmente e culturalmente lontane da una proposta che vada oltre la terapia.   [the_ad id="62649"]   L’idea è quella di far conoscere un’idea di musicoterapia vicina alle persone, alla quotidianità, puntando al coinvolgimento dei genitori, collaborando con i pediatri. Ogni famiglia verrà seguita da uno staff di professionisti guidato da uno psicologo, formato da musicoterapeuti, danzaterapeuti, esperti di teatro, con il supporto e la supervisione di una pedagogista. Il percorso standard prevede un format di 25 incontri, personalizzato sulle esigenze dell’utente e include momenti di accoglienza, confronto, rielaborazione degli obiettivi personali e di gruppo, con un sostegno psicologico e genitoriale. Questo format verrà implementato con un percorso di attività laboratoriali che verranno definite nel calendario come “feste”, “concerti”, “balli”, “giochi”, “merende”, “cene”, “incontri” intesi come inviti di partecipazione al percorso. Ad oggi Dedalo è in grado di seguire 40 - 60 utenti: bambini, ragazzi e giovani adulti con diversi tipi di diversabilità e disagio. Il target proviene da associazioni e scuole con cui Dedalo collabora e da famiglie a conoscenza delle attività promosse dalla cooperativa e dall’associazione “Amici della Dedalo”. Dedalo, inoltre, operando in scuole materne e primarie e collaborando con diverse associazioni e comunità viene sempre più spesso a contatto con famiglie di bambine e bambini con disabilità o con difficoltà educative che non possono, per motivi economici e talvolta per resistenze culturali, accedere a un piano di percorso strutturato. Il progetto si pone un ulteriore obiettivo informativo con una serie incontri organizzati espressamente per le famiglie, con momenti di approfondimento pensati per presentare la proposta e focalizzare temi pedagogici e pratici fondamentali. Il progetto nasce per la gestione del tempo libero con un cambio di prospettiva: non il soggetto ma tutto il nucleo familiare al centro dell’azione. L’equipe del progetto è composta da Cecilia Prina, musicoterapeuta, Michele Volpi Spagnolini, musicoterapeuta, Luana Bigioni danzaterapeuta, Linda Anzaldi pedagogista, Emmanuele Visconti psicologo, Francesca Colli referente e responsabile per l’area “Musica in aiuto”. La proposta, di stampo dinamico e relazionale, nasce dall’eredità terapeutica, umana e professionale di Elena Annichini, che, scomparsa prematuramente nell’ottobre del 2017, aveva fondato il servizio di Musicoterapia presso la Dedalo.

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