Nell’Est Sesia si torna a parlare di “fusione” fra Comuni

Si torna a parlare di fusione di Comuni nell’Est Sesia. Un progetto, riaffiorato periodicamente dal cassetto, che vede come capofila Carpignano Sesia e dovrebbe interessare anche i territori di Casaleggio, Castellazzo e Sillavengo. Dopo l’unione avvenuta due anni fa tra Gattico e Veruno potrebbe dunque scendere ulteriormente il numero dei municipi nella provincia di Novara? E’ presto per dirlo, perché al momento non si può neppure parlare di iter avviato, ma solamente di un “sondaggio” se questa soluzione potrebbe portare benefici pratici ed economici a cittadini e territorio.

Come avvenuto già un paio di anni fa, dice il sindaco di Carpignano Giuseppe Maio, «l’istituzione di un’apposita commissione rappresenta il primo passo da seguire. Sarà effettuato uno studio di fattibilità per il quale chiederemo anche un eventuale supporto da parte di Anci; poi dovranno essere valutate tante cose, dalla possibile razionalizzazione delle risorse sino alla condivisione dei servizi, come del resto già avviene da tempo con diverse realtà a noi vicine. L’idea che inseguiamo è quella di garantire un’amministrazione funzionale, snella e appetibile, che vada incontro alle esigenze e alle necessità dei cittadini».

 

Se tutto dovesse evolversi in maniera positiva, ci si potrebbe trovare in futuro davanti a una nuova entità amministrativa di poco più di 45 chilometri quadrati e con circa 4.500 abitanti. Pochi? Forse, ma «sarà la volontà politica a dire la sua, superando quel concetto di “campanile” da sempre visto in maniera negativa. Sino ad oggi esistono degli incentivi, ma siamo certi che ce ne saranno in futuro?». L’interrogativo che si pone il primo cittadino carpignanese è quello che magari in un futuro non troppo lontano «alcune entità “piccole” potrebbero essere costrette davvero a unirsi, senza tuttavia godere di quei vantaggi di cui si parla oggi».

Un esempio “storico”, seppure in un altro ambito, al quale Maio accenna è quello di quando a livello sanitario ci fu il passaggio dalle “condotte” alla nascita delle Usl, riforma insomma, calata dall’alto e alla quale ci si adeguò.

 

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Nell’Est Sesia si torna a parlare di “fusione” fra Comuni

Si torna a parlare di fusione di Comuni nell’Est Sesia. Un progetto, riaffiorato periodicamente dal cassetto, che vede come capofila Carpignano Sesia e dovrebbe interessare anche i territori di Casaleggio, Castellazzo e Sillavengo. Dopo l’unione avvenuta due anni fa tra Gattico e Veruno potrebbe dunque scendere ulteriormente il numero dei municipi nella provincia di Novara? E’ presto per dirlo, perché al momento non si può neppure parlare di iter avviato, ma solamente di un “sondaggio” se questa soluzione potrebbe portare benefici pratici ed economici a cittadini e territorio.

Come avvenuto già un paio di anni fa, dice il sindaco di Carpignano Giuseppe Maio, «l’istituzione di un’apposita commissione rappresenta il primo passo da seguire. Sarà effettuato uno studio di fattibilità per il quale chiederemo anche un eventuale supporto da parte di Anci; poi dovranno essere valutate tante cose, dalla possibile razionalizzazione delle risorse sino alla condivisione dei servizi, come del resto già avviene da tempo con diverse realtà a noi vicine. L’idea che inseguiamo è quella di garantire un’amministrazione funzionale, snella e appetibile, che vada incontro alle esigenze e alle necessità dei cittadini».

 

Se tutto dovesse evolversi in maniera positiva, ci si potrebbe trovare in futuro davanti a una nuova entità amministrativa di poco più di 45 chilometri quadrati e con circa 4.500 abitanti. Pochi? Forse, ma «sarà la volontà politica a dire la sua, superando quel concetto di “campanile” da sempre visto in maniera negativa. Sino ad oggi esistono degli incentivi, ma siamo certi che ce ne saranno in futuro?». L’interrogativo che si pone il primo cittadino carpignanese è quello che magari in un futuro non troppo lontano «alcune entità “piccole” potrebbero essere costrette davvero a unirsi, senza tuttavia godere di quei vantaggi di cui si parla oggi».

Un esempio “storico”, seppure in un altro ambito, al quale Maio accenna è quello di quando a livello sanitario ci fu il passaggio dalle “condotte” alla nascita delle Usl, riforma insomma, calata dall’alto e alla quale ci si adeguò.

 

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