No agli estremismi che impediscono la pace in Terra Santa

Incontro organizzato dal centro missionario diocesano con la scrittrice italo palestinese Sarah Mustafa e il rabbino Aldo Luperini

Il Centro missionario diocesano di Novara, nel calendario degli incontri di riflessione dell’ottobre missionario, non ha voluto far mancare un incontro di strettissima attualità sulla pace in Terra Santa. Nella sala della Maddalena, con la moderazione del direttore della rivista italiana dei Francescani di Gerusalemme “Terra Santa” Giuseppe Cafulli, si sono confrontati la scrittrice italo-palestinese Sarah Mustafa, autrice del romanzo “La spia ha i capelli rossi”,  che fino a 10 anni di età è vissuta in un campo profughi palestinese, e il rabbino della comunità ebraica progressiva di Milano Aldo Luperini.

Sarah Mustafa ha insistito sulla situazione drammatica da sempre dei profughi nei campi, privi dei diritti fondamentali come avere una casa vera, poter fare una doccia, l’accesso alle cure mediche, e che questo sia “il terreno di coltura “ dell’ estremismo violento di organizzazioni come Hamas.

Luperini, nella vita scienziato e anche lui discendente di profughi ebrei italiani dalla Libia, ha insistito sulla mancanza di sicurezza sentita dalla maggioranza della popolazione israeliana che spiega la deriva politica a destra e la necessità di isolare e gradualmente risolvere il problema dell’ occupazione dei coloni israeliani della Cisgiordania da allontanare perché  impediscono di fatto di arrivare al “due popoli, due Stati”.

I toni della discussione sono stati tranquilli e moderati, l’accento molto di più sul futuro di pace da costruire che sulla conta delle vittime e del confronto fra orrori. 

Sono delle eccezioni forse nel panorama del dibattito molto polarizzato sulla situazione in Israele e Palestina ma la volontà di dialogo e il desiderio di pace che un ebreo e una palestinese, anche se solo intellettuali privi di responsabilità politiche, hanno dimostrato nel confronto sono un piccolo spiraglio di luce in questo buio di odi e guerra. 

Curiosità: l’incontro si è svolto mentre si giocava in diretta tv la partita di calcio Italia-Palestina, ma questo non ha impedito una numerosa presenza di pubblico.

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Pier Luigi Tolardo

54 anni, novarese da sempre, passioni: politica, scrittura. Blogger dal 2001.

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No agli estremismi che impediscono la pace in Terra Santa

Incontro organizzato dal centro missionario diocesano con la scrittrice italo palestinese Sarah Mustafa e il rabbino Aldo Luperini

Il Centro missionario diocesano di Novara, nel calendario degli incontri di riflessione dell'ottobre missionario, non ha voluto far mancare un incontro di strettissima attualità sulla pace in Terra Santa. Nella sala della Maddalena, con la moderazione del direttore della rivista italiana dei Francescani di Gerusalemme “Terra Santa” Giuseppe Cafulli, si sono confrontati la scrittrice italo-palestinese Sarah Mustafa, autrice del romanzo "La spia ha i capelli rossi",  che fino a 10 anni di età è vissuta in un campo profughi palestinese, e il rabbino della comunità ebraica progressiva di Milano Aldo Luperini.

Sarah Mustafa ha insistito sulla situazione drammatica da sempre dei profughi nei campi, privi dei diritti fondamentali come avere una casa vera, poter fare una doccia, l’accesso alle cure mediche, e che questo sia “il terreno di coltura “ dell’ estremismo violento di organizzazioni come Hamas.

Luperini, nella vita scienziato e anche lui discendente di profughi ebrei italiani dalla Libia, ha insistito sulla mancanza di sicurezza sentita dalla maggioranza della popolazione israeliana che spiega la deriva politica a destra e la necessità di isolare e gradualmente risolvere il problema dell’ occupazione dei coloni israeliani della Cisgiordania da allontanare perché  impediscono di fatto di arrivare al “due popoli, due Stati”.

I toni della discussione sono stati tranquilli e moderati, l’accento molto di più sul futuro di pace da costruire che sulla conta delle vittime e del confronto fra orrori. 

Sono delle eccezioni forse nel panorama del dibattito molto polarizzato sulla situazione in Israele e Palestina ma la volontà di dialogo e il desiderio di pace che un ebreo e una palestinese, anche se solo intellettuali privi di responsabilità politiche, hanno dimostrato nel confronto sono un piccolo spiraglio di luce in questo buio di odi e guerra. 

Curiosità: l'incontro si è svolto mentre si giocava in diretta tv la partita di calcio Italia-Palestina, ma questo non ha impedito una numerosa presenza di pubblico.

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