Lo scorso 20 febbraio il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Marina Elvira Calderone ha decretato la nomina dell’avvocato novarese Alessandra Orrico e della dottoressa Laura Imovilli rispettivamente a consigliera di parità effettiva e consigliera di parità supplente della Provincia di Novara.
«Un provvedimento – ha commentato il consigliere delegato alle Pari opportunità della Provincia Annaclara Iodice – che l’Ente attendeva da anni e che va a sanare una situazione di vacanza prolungata rispetto a questo ruolo. Il mandato dell’avvocato Orrico, che fa già parte della Commissione Pari opportunità della Provincia di Novara in qualità di figura esperta rispetto alla tematica della parità di genere, avrà una durata di quattro anni a decorrere dal decreto di nomina. Rinnoviamo gli auguri di buon lavoro all’avvocato Orrico per la collaborazione che proseguirà con l’Ente e la Commissione in questa nuova veste e ringraziamo la ex-consigliera di parità Anna Colombo per la disponibilità e l’impegno che hanno contraddistinto il suo mandato».
La consigliera di parità, figura istituita dalla legge n. 125 del 1991, opera in ogni Provincia: si tratta di un pubblico ufficiale che svolge un ruolo di promozione e controllo dell’attuazione dei principi di uguaglianza, di opportunità e non discriminazione per donne e uomini nel lavoro e che si occupa dunque della tutela di lavoratrici e lavoratori nelle ipotesi di discriminazioni dirette e indirette, promuovendo e vigilando affinché siano rispettati i principi di parità di trattamento nell’accesso al lavoro, nella formazione, nella progressione di carriera, nella retribuzione e nello svolgimento del rapporto di lavoro.
L’ufficio della consigliera di parità collabora con aziende, Istituzioni e sindacati per attuare politiche e progetti per le pari opportunità sul lavoro, conciliare gli impegni di lavoro e quelli familiari, istituire appositi organismi, e presentare progetti di flessibilità. Chi ritiene di essere vittima di discriminazione può delegare la consigliera a rivolgersi al Giudice del lavoro o al Tar e intervenire in giudizio. L’Ufficio si rivolge a cittadini che desiderano ricevere informazioni, richiedere tutela fino all’assistenza in causa in caso di discriminazione di sesso e violazione delle pari opportunità sul lavoro, soggetti sindacali (che intendono segnalare casi di discriminazione di sesso, collaborare alla tutela dei lavoratori e delle lavoratrici, collaborare a progetti di promozione delle pari opportunità), aziende, pubbliche e private (per essere coadiuvate a realizzare di azioni positive, presentare progetti sulla flessibilità, istituire organismi di parità), Istituzioni locali (per presentare il piano di azioni positive e istituire organismi di parità).