Novara antitesi delle piazze italiane

È stata sufficiente una passeggiata in auto lungo le vie limitrofe al centro per confermare quello che già si sapeva: che la prima serata di coprifuoco, quella di lunedì 26 ottobre, non avrebbe destabilizzato le abitudini dei novaresi. Complice il lunedì, quando già la maggior parte dei locali osserva la chiusura settimanale, e il maltempo con pioggia e vento forte, in mezz’ora di ricognizione poco dopo le 23 le strade si sono dimostrate deserte di veicoli, di cani e dei loro padroni. Viale Verdi, largo Bellini, piazza Puccini e largo Bellini, la Barriera Albertina, i baluardi, piazza Cavour: il silenzio del lockdown e della responsabilità sono scesi insieme al buio.

Così, mentre le maggiori piazze italiane si infuocavano di follia pura, i novaresi se ne stavano sotto le coperte, altri invece impegnati con i turni di lavoro, ma comunque non in strada a sfigurare la propria città solo per il piacere di fare casino.

Nessuno, infatti, tra artisti, gestori di cinema e teatri, baristi e ristoratori si sarebbe mai sognato di lanciare bombe carta contro le forze dell’ordine. Scommettiamo che più della metà di quelli che ieri sera hanno dsitrutto le vetrine a Torino o hanno caricato la polizia a Napoli non hanno il problema di arrivare a fine mese con le proprie forze? Manifestare é un diritto. Devastare proprietà altrui no.

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Novara antitesi delle piazze italiane

È stata sufficiente una passeggiata in auto lungo le vie limitrofe al centro per confermare quello che già si sapeva: che la prima serata di coprifuoco, quella di lunedì 26 ottobre, non avrebbe destabilizzato le abitudini dei novaresi. Complice il lunedì, quando già la maggior parte dei locali osserva la chiusura settimanale, e il maltempo con pioggia e vento forte, in mezz'ora di ricognizione poco dopo le 23 le strade si sono dimostrate deserte di veicoli, di cani e dei loro padroni. Viale Verdi, largo Bellini, piazza Puccini e largo Bellini, la Barriera Albertina, i baluardi, piazza Cavour: il silenzio del lockdown e della responsabilità sono scesi insieme al buio. Così, mentre le maggiori piazze italiane si infuocavano di follia pura, i novaresi se ne stavano sotto le coperte, altri invece impegnati con i turni di lavoro, ma comunque non in strada a sfigurare la propria città solo per il piacere di fare casino. Nessuno, infatti, tra artisti, gestori di cinema e teatri, baristi e ristoratori si sarebbe mai sognato di lanciare bombe carta contro le forze dell'ordine. Scommettiamo che più della metà di quelli che ieri sera hanno dsitrutto le vetrine a Torino o hanno caricato la polizia a Napoli non hanno il problema di arrivare a fine mese con le proprie forze? Manifestare é un diritto. Devastare proprietà altrui no.

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