«Novara maglia nera negli eventi». Il candidato sindaco Fonzo boccia l’Estate Novarese

Secondo l'espondente del centro sinistra serve un modello diverso: «Un assembramento di proposte che non soddisfa le esigenze di svago e di intrattenimento. A Novara manca un festival»

«Novara maglia nera negli eventi». Ad affermarlo è il candidato sindaco del centro sinistra Nicola Fonzo il quale boccia il cartellone al castello dell’Estate Novarese definendola «povera e poco partecipata» con i suoi «53 appuntamenti, la maggior parte di scarso richiamo e a pagamento. Non c’è una linea guida né una proposta culturale vera e propria, piuttosto un assembramento di proposte che non soddisfa le esigenze di svago e di intrattenimento dei Novaresi. Inoltre è stato proposto un “finto bando” rivolto alle associazioni dopo aver di fatto già stilato un programma coinvolgendo i soggetti più graditi all’amministrazione comunale e definendo già il calendario».

Secondo Fonzo le associazioni avrebbero dovuto essere protagoniate in altro modo: «È stato assicurato loro un contributo di 500 euro per ogni appuntamento proposto. Una buona idea, che andava però meglio orientata in un cartellone che potesse unire le migliori proposte locali ad eventi di maggiore richiamo nazionale, come i concerti, quasi del tutto assenti nella rassegna. Nelle serate, inoltre, non è stato previsto un servizio di bar e ristorazione che avrebbe rappresentato un introito importante e magari consentito di avere più appuntamenti gratuiti. In queste prime serate, infatti, si sta verificando che le proposte delle associazioni locali siano poco partecipate proprio perché essendo a pagamento, i novaresi preferiscono aspettare alcuni giorni quando i medesimi eventi sono riproposti altrove gratis».

Fonzo punta il dito su alcuni appuntamenti a duo dire annullati: «Il Circolo dei lettori aveva ad esempio proposto alcuni incontri con musicisti che hanno anche scritto libri. Ma le serate con Francesco Bianconi dei Baustelle e con Levante sono state annullate. Al momento non sono state proposte alternative! Se vengono meno gli eventi che comunque sarebbero stati pianificati da Atl, Circolo dei lettori e Novara Jazz, l’Estate Novarese palesa tutta la sua pochezza organizzativa».

Il candidato sindaco auspica l’organizzazione di un festival: «Non è accettabile come l’Estate novarese sia sempre più povera di eventi culturali. Novara deve tornare ad essere attrattiva sugli eventi, che nonostante il Covid sono ripresi a pieno ritmo in tutta Italia. Diversi possono essere i modelli virtuosi da imitare: Vigevano ha una rassegna nel suo Castello con i nomi di punta della musica italiana ed internazionale con serate a pagamento, abbinate a serate gratuite con esponenti della nuova musica italiana; Varallo ha un calendario di eventi diffusi che hanno sostituito la tradizionale Alpaà e limitato i problemi causati dalla movida troppo concentrata; persino Biella ha proposto un festival di grande richiamo, Reload, che ha saputo essere anche in questo momento così particolare un forte attrattore turistico e nel contempo una proposta di alto livello per la cittadinanza in una zona non centrale della città».

La conclusione è una critica al sindaco e all’ordinanza di divieto di vendita di alcolici dopo l’1 di notte: «Le recenti ordinanze per limitare la movida e il divertimento dei ragazzi non sono la strada da seguire, servono occasioni di svago diffuse in tutto il centro storico e nei rioni, e queste occasioni devono essere di qualità e vedere il Comune regista delle scelte. Gli eventi devono poi essere a “misura di famiglia” e consentire anche a chi ha bambini piccoli di poter partecipare alle manifestazioni con servizi pensati anche per i più piccini»

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Secondo l’espondente del centro sinistra serve un modello diverso: «Un assembramento di proposte che non soddisfa le esigenze di svago e di intrattenimento. A Novara manca un festival»

«Novara maglia nera negli eventi». Ad affermarlo è il candidato sindaco del centro sinistra Nicola Fonzo il quale boccia il cartellone al castello dell'Estate Novarese definendola «povera e poco partecipata» con i suoi «53 appuntamenti, la maggior parte di scarso richiamo e a pagamento. Non c’è una linea guida né una proposta culturale vera e propria, piuttosto un assembramento di proposte che non soddisfa le esigenze di svago e di intrattenimento dei Novaresi. Inoltre è stato proposto un “finto bando” rivolto alle associazioni dopo aver di fatto già stilato un programma coinvolgendo i soggetti più graditi all’amministrazione comunale e definendo già il calendario».

Secondo Fonzo le associazioni avrebbero dovuto essere protagoniate in altro modo: «È stato assicurato loro un contributo di 500 euro per ogni appuntamento proposto. Una buona idea, che andava però meglio orientata in un cartellone che potesse unire le migliori proposte locali ad eventi di maggiore richiamo nazionale, come i concerti, quasi del tutto assenti nella rassegna. Nelle serate, inoltre, non è stato previsto un servizio di bar e ristorazione che avrebbe rappresentato un introito importante e magari consentito di avere più appuntamenti gratuiti. In queste prime serate, infatti, si sta verificando che le proposte delle associazioni locali siano poco partecipate proprio perché essendo a pagamento, i novaresi preferiscono aspettare alcuni giorni quando i medesimi eventi sono riproposti altrove gratis».

Fonzo punta il dito su alcuni appuntamenti a duo dire annullati: «Il Circolo dei lettori aveva ad esempio proposto alcuni incontri con musicisti che hanno anche scritto libri. Ma le serate con Francesco Bianconi dei Baustelle e con Levante sono state annullate. Al momento non sono state proposte alternative! Se vengono meno gli eventi che comunque sarebbero stati pianificati da Atl, Circolo dei lettori e Novara Jazz, l’Estate Novarese palesa tutta la sua pochezza organizzativa».

Il candidato sindaco auspica l'organizzazione di un festival: «Non è accettabile come l’Estate novarese sia sempre più povera di eventi culturali. Novara deve tornare ad essere attrattiva sugli eventi, che nonostante il Covid sono ripresi a pieno ritmo in tutta Italia. Diversi possono essere i modelli virtuosi da imitare: Vigevano ha una rassegna nel suo Castello con i nomi di punta della musica italiana ed internazionale con serate a pagamento, abbinate a serate gratuite con esponenti della nuova musica italiana; Varallo ha un calendario di eventi diffusi che hanno sostituito la tradizionale Alpaà e limitato i problemi causati dalla movida troppo concentrata; persino Biella ha proposto un festival di grande richiamo, Reload, che ha saputo essere anche in questo momento così particolare un forte attrattore turistico e nel contempo una proposta di alto livello per la cittadinanza in una zona non centrale della città».

La conclusione è una critica al sindaco e all'ordinanza di divieto di vendita di alcolici dopo l'1 di notte: «Le recenti ordinanze per limitare la movida e il divertimento dei ragazzi non sono la strada da seguire, servono occasioni di svago diffuse in tutto il centro storico e nei rioni, e queste occasioni devono essere di qualità e vedere il Comune regista delle scelte. Gli eventi devono poi essere a “misura di famiglia” e consentire anche a chi ha bambini piccoli di poter partecipare alle manifestazioni con servizi pensati anche per i più piccini»

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