Novara semideserta? Forse non abbastanza. L’appello del sindaco

Novara semideserta? Forse non abbastanza. L’appello del sindaco. Un giro per la città per rendersi conto di come i novaresi abbiano recepito (chi più chi meno) l’appello che arriva da ogni parte: stare a casa. Il traffico, è vero, è sensibilmente diminuito, ma sui corsi principali le auto continuano a circolare, così come i pedoni e le biciclette. Alcuni vanno veloci come se fossero per strada solo per sbrigare il necessario, altri hanno l’aria di chi non sa cosa fare a casa e a una passeggiata in città non vuole rinunciare. C’è chi fa jogging, chi porta a spasso il cane, chi, come d’abitudine, si ferma a chiacchierare davanti al bar.

 

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Ma il decreto che, bisogna ammetterlo, mostra non poche incongruenze, è invece chiaro su un punto: uscite il meno possibile e solo per ragioni di lavoro motivate, esigenze sanitarie e urgenze non rimandabili. Un nodo fondamentale sul quale, autorità e non, si battono da giorni, per il quale nella giornata di ieri la regione Lombardia (poi sostenuta dal governatore del Piemonte) ha chiesto la chiusura totale.

L’appello, ennesimo, arriva anche dal sindaco di Novara, Alessandro Canelli: «Le prossime due settimane sono cruciali per il contenimento della diffusione del virus e per evitare che i nostri ospedali siano al collasso. Dunque fin da subito è necessario che tutti rispettino le regole di base: stare a casa e uscire solo ed esclusivamente per esigenze lavorative, sanitarie ed estreme necessità. Questo significa che chi deve andare a lavorare per forza può farlo, chi può lavorare da casa lo faccia, chi ha un’attività deve comportarsi come se fosse agosto».

E poi ribadisce: «Chi vuole muoversi da casa per cose che potrebbe rimandare, capisca di aspettare e che queste stesse cose le potrà fare tra due settimane. Chi esce solo perché non sa cosa fare, sappia che sta facendo del male a se stesso, agli altri e alla propria famiglia: soprattutto se è anziano ci comporti come se fosse malato anche se non lo è».

Nella giornata di ieri, inoltre, i mezzi dell’Assa ha dato il via alla pulizia straordinaria delle strade con mezzi appositi.

 

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Novara semideserta? Forse non abbastanza. L’appello del sindaco

Novara semideserta? Forse non abbastanza. L’appello del sindaco. Un giro per la città per rendersi conto di come i novaresi abbiano recepito (chi più chi meno) l’appello che arriva da ogni parte: stare a casa. Il traffico, è vero, è sensibilmente diminuito, ma sui corsi principali le auto continuano a circolare, così come i pedoni e le biciclette. Alcuni vanno veloci come se fossero per strada solo per sbrigare il necessario, altri hanno l’aria di chi non sa cosa fare a casa e a una passeggiata in città non vuole rinunciare. C’è chi fa jogging, chi porta a spasso il cane, chi, come d’abitudine, si ferma a chiacchierare davanti al bar.

 

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L’appello, ennesimo, arriva anche dal sindaco di Novara, Alessandro Canelli: «Le prossime due settimane sono cruciali per il contenimento della diffusione del virus e per evitare che i nostri ospedali siano al collasso. Dunque fin da subito è necessario che tutti rispettino le regole di base: stare a casa e uscire solo ed esclusivamente per esigenze lavorative, sanitarie ed estreme necessità. Questo significa che chi deve andare a lavorare per forza può farlo, chi può lavorare da casa lo faccia, chi ha un’attività deve comportarsi come se fosse agosto».

E poi ribadisce: «Chi vuole muoversi da casa per cose che potrebbe rimandare, capisca di aspettare e che queste stesse cose le potrà fare tra due settimane. Chi esce solo perché non sa cosa fare, sappia che sta facendo del male a se stesso, agli altri e alla propria famiglia: soprattutto se è anziano ci comporti come se fosse malato anche se non lo è».

Nella giornata di ieri, inoltre, i mezzi dell’Assa ha dato il via alla pulizia straordinaria delle strade con mezzi appositi.

 

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