Novaresi a Lourdes fra celebrazioni e servizio ai malati

Pellegrinaggio Oftal, la presidente Violetto: «Soddisfazione per la bella esperienza, nonostante le oggettive difficoltà organizzative». Il vicario Cossalter ha ringraziato per il servizio

Rientra oggi, mercoledì mattina 26 luglio, la maggior parte dei 400 pellegrini novaresi che, nei giorni scorsi, hanno vissuto l’esperienza di Lourdes con l’Oftal di Novara: hanno viaggiato con i sette bus, tra cui due “ambulanza”, mentre una prima parte era già rientrata lunedì sera con due aerei, atterrati a Milano e a Bergamo in ritardo a causa del maltempo.

I giorni a Lourdes hanno visto la partecipazione alle grandi celebrazioni previste al santuario, come la processione eucaristica e benedizione ai malati, la messa internazionale nella basilica sotterranea di San Pio X insieme ad altri settemila fedeli di varie nazioni del mondo, la messa alla grotta delle apparizioni e la caratteristica fiaccolata serale. Si sono poi svolte le celebrazioni dedicate al pellegrinaggio novarese a iniziare con la messa di apertura segnata dall’accoglienza dei giovani volontari alla prima esperienza, dalla consegna del distintivo ai volontari al secondo pellegrinaggio e dalla festa per gli anniversari di matrimonio di dodici coppie di sposi come per le ricorrenze di religiose e sacerdoti. Quindi l’emozionante gesto che conclude ogni viaggio a Lourdes, il saluto alla Grotta con il canto finale sventolando fazzoletti.

Ma il pellegrinaggio a Lourdes con l’Oftal non è solo la partecipazione – anche arricchita da cortei nel santuario sfilando con il labaro e bandiere che ricordano i santi e i santuari in diocesi – ai diversi eventi pubblici. Per i volontari – oltre 140 fra “dame”, “barellieri”, medici e infermieri – è soprattutto il servizio continuo, anche notturno nella struttura dell’Accueil, alle persone malate, disabili o semplicemente più fragili nell’animo. Un servizio che è fatto di gesti concreti – dall’assistenza nella pulizia personale e nel momento del pasto, al trasporto in carrozzina di chi ha difficoltà a camminare – ma è soprattutto fatto di ascolto, di amicizia, di affetto che porta ad una reciprocità di sentimenti e di relazioni.

Infine si aggiunge anche una grande capacità organizzativa, ormai rodata, per far giungere insieme i pellegrini Oftal all’ora giusta e al posto assegnato nelle diverse celebrazioni, oltre che nel seguire l’accoglienza alberghiera.

«Credo di poter esprimere un po’ di soddisfazione, senza presunzione, perché anche questo pellegrinaggio è stato bello e arricchente – spiega Patrizia Violetto, volontaria da quando era ragazzina ma ora alla sua prima esperienza come presidente dalla sezione Oftal di Novara – nonostante le difficoltà organizzative oggettive. Abbiamo gestito arrivi e partenze a orari diversi tra due aerei e i sette bus, ma tutti i pellegrini hanno potuto partecipare ad ogni momento previsto. Sono forse stati giorni brevi, ma vissuti in amicizia e semplicità, in un clima sereno e leggero».

La presidente rimarca come «ciascuno si porta a casa quanto ha raccolto: rapporti umani, incontri, nuove conoscenze, momenti felici anche in persone provate. Sono grata a tutti per la partecipazione ed ora che torniamo a casa, rendiamoci più vicini alle persone che incontriamo per regalare anche ad altri quanto di bello abbiamo vissuto in questi giorni».

Il vicario generale della diocesi, mons. Fausto Cossalter, ha ringraziato per la partecipazione e il servizio e ha aggiunto: «A casa ripeschiamo le cose profonde che abbiamo vissuto qui, torniamo a Lourdes con il cuore ogni volta che sentiamo la fatica, il peso dei giorni e quando non abbiamo più voglia di lottare. Oggi siamo con il cuore pieno di gioia, vi auguro di conservare questo sentimento».

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Antonio Maio

Nato a Lecco il 26 febbraio 1957, vive a Novara dal 1966. Giornalista dal 1986 ha svolto la professione quasi esclusivamente ai settimanali della Diocesi di Novara fino a diventarne direttore.

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Novaresi a Lourdes fra celebrazioni e servizio ai malati

Pellegrinaggio Oftal, la presidente Violetto: «Soddisfazione per la bella esperienza, nonostante le oggettive difficoltà organizzative». Il vicario Cossalter ha ringraziato per il servizio

Rientra oggi, mercoledì mattina 26 luglio, la maggior parte dei 400 pellegrini novaresi che, nei giorni scorsi, hanno vissuto l’esperienza di Lourdes con l’Oftal di Novara: hanno viaggiato con i sette bus, tra cui due “ambulanza”, mentre una prima parte era già rientrata lunedì sera con due aerei, atterrati a Milano e a Bergamo in ritardo a causa del maltempo.

I giorni a Lourdes hanno visto la partecipazione alle grandi celebrazioni previste al santuario, come la processione eucaristica e benedizione ai malati, la messa internazionale nella basilica sotterranea di San Pio X insieme ad altri settemila fedeli di varie nazioni del mondo, la messa alla grotta delle apparizioni e la caratteristica fiaccolata serale. Si sono poi svolte le celebrazioni dedicate al pellegrinaggio novarese a iniziare con la messa di apertura segnata dall’accoglienza dei giovani volontari alla prima esperienza, dalla consegna del distintivo ai volontari al secondo pellegrinaggio e dalla festa per gli anniversari di matrimonio di dodici coppie di sposi come per le ricorrenze di religiose e sacerdoti. Quindi l’emozionante gesto che conclude ogni viaggio a Lourdes, il saluto alla Grotta con il canto finale sventolando fazzoletti.

Ma il pellegrinaggio a Lourdes con l’Oftal non è solo la partecipazione – anche arricchita da cortei nel santuario sfilando con il labaro e bandiere che ricordano i santi e i santuari in diocesi – ai diversi eventi pubblici. Per i volontari – oltre 140 fra “dame”, “barellieri”, medici e infermieri – è soprattutto il servizio continuo, anche notturno nella struttura dell’Accueil, alle persone malate, disabili o semplicemente più fragili nell’animo. Un servizio che è fatto di gesti concreti – dall’assistenza nella pulizia personale e nel momento del pasto, al trasporto in carrozzina di chi ha difficoltà a camminare – ma è soprattutto fatto di ascolto, di amicizia, di affetto che porta ad una reciprocità di sentimenti e di relazioni.

Infine si aggiunge anche una grande capacità organizzativa, ormai rodata, per far giungere insieme i pellegrini Oftal all’ora giusta e al posto assegnato nelle diverse celebrazioni, oltre che nel seguire l’accoglienza alberghiera.

«Credo di poter esprimere un po’ di soddisfazione, senza presunzione, perché anche questo pellegrinaggio è stato bello e arricchente – spiega Patrizia Violetto, volontaria da quando era ragazzina ma ora alla sua prima esperienza come presidente dalla sezione Oftal di Novara – nonostante le difficoltà organizzative oggettive. Abbiamo gestito arrivi e partenze a orari diversi tra due aerei e i sette bus, ma tutti i pellegrini hanno potuto partecipare ad ogni momento previsto. Sono forse stati giorni brevi, ma vissuti in amicizia e semplicità, in un clima sereno e leggero».

La presidente rimarca come «ciascuno si porta a casa quanto ha raccolto: rapporti umani, incontri, nuove conoscenze, momenti felici anche in persone provate. Sono grata a tutti per la partecipazione ed ora che torniamo a casa, rendiamoci più vicini alle persone che incontriamo per regalare anche ad altri quanto di bello abbiamo vissuto in questi giorni».

Il vicario generale della diocesi, mons. Fausto Cossalter, ha ringraziato per la partecipazione e il servizio e ha aggiunto: «A casa ripeschiamo le cose profonde che abbiamo vissuto qui, torniamo a Lourdes con il cuore ogni volta che sentiamo la fatica, il peso dei giorni e quando non abbiamo più voglia di lottare. Oggi siamo con il cuore pieno di gioia, vi auguro di conservare questo sentimento».

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Antonio Maio

Nato a Lecco il 26 febbraio 1957, vive a Novara dal 1966. Giornalista dal 1986 ha svolto la professione quasi esclusivamente ai settimanali della Diocesi di Novara fino a diventarne direttore.