Nuova sala di Emodinamica al Maggiore di Novara

«Avere una sala nuova ci permette di trattare al meglio il paziente; un primo passo per ulteriori integrazioni tecnologiche». Così il professor Giuseppe Patti, direttore del Dipartimento Toraco Cardio Vascolare del Maggiore di Novara alla presentazione ufficiale della nuova sala di Emodinamica che si affianca ad altre due già in uso da diversi anni e che dispone di un angiografo di ultima generazione, del costo di 347mila euro.

 

 

Una nuova strumentazione che garantisce la massima definizione delle immagini associata al minimo di esposizione alle radiazioni per i pazienti e per gli operatori.

«La nuova strumentazione – spiega il professor Patti – consente un sensibile miglioramento in termini di efficacia diagnostica e terapeutica e si coniuga con il massimo di sicurezza per il paziente. La nuova sala di Emodinamica permette anche l’integrazione delle strumentazioni tecnologicamente più avanzate attualmente disponibili per le attività di Emodinamica».

Fisicamente la nuova sala si trova a fianco dell’unità di Terapia intensiva cardiologica. Era presente anche il professor Paolo Marino, cui il direttore generale Mario Minola ha conferito il riconoscimento di primario emerito.

«Mi fa piacere tornare qui – ha detto Marino – e vedere che il dipartimento cardio toraco vascolare continua nel solco della tradizione. Credo che Novara continuerà ad essere un punto di riferimento non solo per il quadrante ma anche a livello nazionale».

Dalla metà degli anni 2000 l’Emodinamica dell’azienda ospedaliera di Novara si pone tra i primi centri in Piemonte per il trattamento interventistico dell’infarto cardiaco acuto, con una media di circa 300 angioplastiche all’anno. E’ inoltre il riferimento di tutta l’area del Piemonte nord-orientale per gli interventi mini-invasivi di Cardiologia interventistica nelle malattie delle valvole cardiache e nelle patologie cardiache congenite dell’adulto.  «Noi non ci fermiamo – ha concluso Minola – Andiamo avanti: in primavera inaugureremo un altro angiografo che andrà a sostituire quello più datato».

 

 

 

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Nuova sala di Emodinamica al Maggiore di Novara

«Avere una sala nuova ci permette di trattare al meglio il paziente; un primo passo per ulteriori integrazioni tecnologiche». Così il professor Giuseppe Patti, direttore del Dipartimento Toraco Cardio Vascolare del Maggiore di Novara alla presentazione ufficiale della nuova sala di Emodinamica che si affianca ad altre due già in uso da diversi anni e che dispone di un angiografo di ultima generazione, del costo di 347mila euro.

 

 

Una nuova strumentazione che garantisce la massima definizione delle immagini associata al minimo di esposizione alle radiazioni per i pazienti e per gli operatori.

«La nuova strumentazione – spiega il professor Patti – consente un sensibile miglioramento in termini di efficacia diagnostica e terapeutica e si coniuga con il massimo di sicurezza per il paziente. La nuova sala di Emodinamica permette anche l’integrazione delle strumentazioni tecnologicamente più avanzate attualmente disponibili per le attività di Emodinamica».

Fisicamente la nuova sala si trova a fianco dell’unità di Terapia intensiva cardiologica. Era presente anche il professor Paolo Marino, cui il direttore generale Mario Minola ha conferito il riconoscimento di primario emerito.

«Mi fa piacere tornare qui – ha detto Marino – e vedere che il dipartimento cardio toraco vascolare continua nel solco della tradizione. Credo che Novara continuerà ad essere un punto di riferimento non solo per il quadrante ma anche a livello nazionale».

Dalla metà degli anni 2000 l’Emodinamica dell’azienda ospedaliera di Novara si pone tra i primi centri in Piemonte per il trattamento interventistico dell’infarto cardiaco acuto, con una media di circa 300 angioplastiche all’anno. E’ inoltre il riferimento di tutta l’area del Piemonte nord-orientale per gli interventi mini-invasivi di Cardiologia interventistica nelle malattie delle valvole cardiache e nelle patologie cardiache congenite dell’adulto.  «Noi non ci fermiamo – ha concluso Minola – Andiamo avanti: in primavera inaugureremo un altro angiografo che andrà a sostituire quello più datato».

 

 

 

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