Nuovo decreto, discoteche chiuse fino al 31 gennaio: «Ne abbiamo abbastanza»

Il lamento dei gestori dei locali da ballo dopo la comunicazione del nuovo Dpcm

Tra le misure restrittive approvate nel nuovo Dpcm del 23 dicembre sono chiamate ancora in causa le discoteche: locali chiusi fino al 31 gennaio, compreso naturalmente il Capodanno.

«Il 31 dicembre rappresentava la nostra speranza di compensare una parte dei 4 miliardi di euro di perdite di due anni di chiusura. Ma ecco che in poche ore tutto è stato distrutto. Ci stavamo lentamente riprendendo seguendo le regole imposte dallo stesso Governo, ma evidentemente non è bastato. Tutte le attività sono aperte, stadi, teatri, cinema, ma non le discoteche»: sono le parole di Maurizio Lo Vecchio, presidente di Silb-Fipe Novara e Vco e gestore dei due noti locali di Trecate e Novara.

«Le persone andranno a ballare e festeggiare in luoghi abusivi, con buona pace di ogni tracciamento e misura di sicurezza, il 31 dicembre sarà così, – continua Lo Vecchio – quando si chiude un locale da ballo bisogna ricordarsi che ci sono famiglie dietro che vivono di questo lavoro. Evidentemente per questo governo siamo figli di un Dio minore. Ne abbiamo abbastanza».

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Tra le misure restrittive approvate nel nuovo Dpcm del 23 dicembre sono chiamate ancora in causa le discoteche: locali chiusi fino al 31 gennaio, compreso naturalmente il Capodanno.

«Il 31 dicembre rappresentava la nostra speranza di compensare una parte dei 4 miliardi di euro di perdite di due anni di chiusura. Ma ecco che in poche ore tutto è stato distrutto. Ci stavamo lentamente riprendendo seguendo le regole imposte dallo stesso Governo, ma evidentemente non è bastato. Tutte le attività sono aperte, stadi, teatri, cinema, ma non le discoteche»: sono le parole di Maurizio Lo Vecchio, presidente di Silb-Fipe Novara e Vco e gestore dei due noti locali di Trecate e Novara.

«Le persone andranno a ballare e festeggiare in luoghi abusivi, con buona pace di ogni tracciamento e misura di sicurezza, il 31 dicembre sarà così, - continua Lo Vecchio - quando si chiude un locale da ballo bisogna ricordarsi che ci sono famiglie dietro che vivono di questo lavoro. Evidentemente per questo governo siamo figli di un Dio minore. Ne abbiamo abbastanza».

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