L’associazione “Oltre le Quinte” dedica una mostra agli ospiti della Casa di giorno don Aldo Mercoli dal titolo “C’è tempo”. Il corso di fotografia, concepito come un’opportunità di apprendimento, è stato il punto di partenza per raccogliere storie, condividere esperienze e trasformare gli ospiti in protagonisti. Il tema centrale della mostra è la memoria, interpretata non solo come ricordo o nostalgia, ma come testimonianza e ricchezza di una vita vissuta. Si tratta di un percorso personale che si trasforma in un’esperienza collettiva di fronte all’obiettivo della fotocamera, a un foglio di carta, a un ritaglio di giornale o a un compagno di quotidiana condivisione. Il progetto fotografico si è sviluppato nel corso del 2023 attraverso una serie di incontri, con la guida artistica di Silvia Pastore, fotografa torinese, affiancata dall’educatrice della Casa di giorno, Elena Bonomi.
«Sono sempre stupita dall’entusiasmo con cui le persone si avvicinano alle nostre proposte. Usciamo da queste esperienze gratificati e… ringiovaniti – commenta Cristina Pastrello di Oltre le Quinte -. Da anni le due associazioni collaborano, molte sono state le esperienze condivise: laboratori di danza, spettacoli in teatro e presto verrà attivato anche un laboratorio di musicoterapia orchestrale».
«Da operatore sono orgogliosa di condividere la gioia di un traguardo con i nostri anziani e riconoscente ai professionisti e le associazioni che, attraverso le collaborazioni sostengono il nostro progetto rivolto all’invecchiamento attivo – aggiunge Valentina Piantanida, direttrice della Casa di giorno -. Con disponibilità e dedizione, si mettono al servizio di attività strutturate per far emergere e riemergere quello che a volte la società crede celato dietro un numero, a delle rughe o sotto un bastone. Nello specifico di questo progetto, promosso da Oltre le Quinte grazie alla regia di Cristina Pastrello e la conduzione della fotografa Silvia Pastore, un laboratorio che si conclude con questa evocativa esposizione studiata per far toccare con mano agli ospiti, ai loro cari e alla comunità il risultato del loro impegno».
«L’obiettivo della Casa di giorno è prendersi cura delle persone in un ambiente confortevole garantendo loro qualità ed efficienza nei servizi – afferma il presidente Luciano Chiesa -. Queste iniziative per i nostri cari anziani sono fondamentali perchè generano entusiasmo, condivisione e allontanano la solitudine. La partecipazione a queste iniziative è ricca di emozioni e soddisfazioni per gli anziani che si sentono veri protagonisti, dimostrando capacità di fare e pragmaticità, elementi che contribuiscono ad allontanare gli stereotipi e i pregiudizi che spesso circondano il mondo dell’anziano»
Conclude l’educatrice Elena Bonomi: «I luoghi di nòva si prestano per i laboratori dedicati a qualsiasi età, perché da una parte i locali ricordano la storia del nostro passato e in più si respira la volontà di creare idee e progetti per il futuro. La parte creativa viene stimolata anche solo dall’ambiente, infatti i nostri anziani sono sempre molto felici di partecipare a qualsiasi progetto che venga proposto in quel luogo. Silvia Pastore è una professionista che è entrata in punta di piedi nei cuori dei nostri ospiti, grazie alla sua capacità di osservazione, la sensibilità e la flessibilità a seconda dell’allievo che aveva di fronte. In questo modo si è guadagnata la fiducia di tutti i partecipanti e ogni anziano è riuscito a portare a termine tutti i compiti del laboratorio, ma soprattutto a esporre e raccontare un pezzettino della propria storia attraverso immagini evocative di sé e della propria vita».
La mostra sarà visitabile allo spazio nòva alla ex caserma Passalacqua tutti i pomeriggi, da lunedì a venerdì, fino al 14 marzo. Per ulteriori informazioni e per prenotare una visita, scrivere a oltrelequinte.no@gmail.com