Un orto coltivato a terra con serre, verdure di stagione, alberi da frutto e arnie con le api per fare il miele; spazi di incontro, attività culturali e di approfondimento; due sale conviviali e presto un ristorante. Gli spazi occupati di via Ansaldi 4 alla Bicocca gestiti dalla cooprativa Gerico sono un esempio di housing sociale.
Un’area avviata da tempo, ma che nel corso dei mesi ha assunto sempre maggiore importanza per la comunità. «Durante la pandemia, i mini appartamenti al primo piano servivano come alloggio per i medici e gli infermieri che erano stati chiamati a lavorare in città – spiega il responsabile di Gerico, Andrea Masante -. Ora sono tutti occupati da persone, principalmente single, colpite da difficoltà abitativa temporanea. Inoltre, grazie a un accordo con Upo Alumni, ospitiamo due studenti stranieri e alcuni professori dell’università».
Un vero e proprio polo sociale dove sono state avviate una serie di attività: «Vogliamo fare in modo che chi entra a far parte di questa realtà non si senta emarginato, attraverso quella che io chiamo “operazione di meticciamento” tra persone che arrivano da esperienze diverse da condividere in presenza lasciando un attimo da parte il mondo virtuale dei social».
Tra le attività nate e consolidate all’interno dell’area di via Ansaldi 4 c’è l’orto sociale gestito dal biologo Matteo Taccola e da giovani collocati in un percorso di reinserimento: «Quando sono arrivato c’erano solo poche aiuole, ora abbiamo moltisime varietà di verdure di stagione dentro e fuori le serre – racconta Taccola -. Alcune, come le zucche, nascono spontaneamente. Grazie alla collaborazione con un amico apicoltore, siamo anche in grado di produrre il miele». I prodotti dell’orto sociale, che serviranno anche per il nuovo ristorante (leggi qui), possono essere acquistati il martedì e il sabato mattina.
Avrà inizio nel mese di novembre, invece, il nuovo percorso culturale con la rassegna “Novara libro festival” dedicata a legatori, stampatori ed editori che realizzano il libro come opera d’arte. «Degli autori si occupano già altre realtà a Novara – spiega l’ideatore del cartellone, Alfredo Ghidelli, insegnante all’Accademia di Belle Arti Acme -. Attraverso conferenze e laboratori noi vogliamo, invece, dare risalto a quelle figure di cui spesso ci si dimentica per far conoscere al pubblico i processi di costruzione di un libro».
Il primo incontro è in programma venerdì 19 novembre alle 18.30. Chiara Mugetti, alunna di Ghidelli, presenterà il lavoro realizzato per la tesi di laurea su Francesco Torniello, illustre novarese sconosciuto, che nel XVI secolo aveva miniato un nuovo alfabeto senza mai metterlo in pratica: al posto suo l’hanno fatto docente e studentessa in un progetto che sarà presentato al pubblico.
Gli incontri proseguiranno fino a maggio, anche con la collaborazione della cooperativa sociale Prisma, con ospiti d’eccezione quali Enrico Tallone dell’omonima casa editrice, Timoty Leonardi, project manager della Biblioteca Capitolare di Verona o Ivo Guzzon, maestro legatore di Vercelli. Tutti gli appuntamenti sono a ingresso gratuito su prenotazione con Green Pass e a ognuno seguirà un aperitivo o una cena al costo, rispettivamente, di 15 e 35 euro. Info novaralibrofestival@gmail.com.
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