Parco del Ticino: in commissione regionale la proposta di legge di sei comuni novaresi

È stato il consigliere di Bellinzago Novarese Davide Cerfeda a esporre la proposta di legge che mira a migliorare diversi aspetti del Parco del Ticino. Tale proposta, numero 133 si unisce alla numero 113 presentata nel gennaio 2020 dal consigliere regionale Domenico Rossi

Valorizzare di nuovo il parco del Ticino in tutte le sue sfaccettature e risolvere alcuni problemi di gestione. E’ questo l’obiettivo della proposta di legge 133 firmata da sei comuni dell’Ovest Ticino (Bellinzago Novarese, Romentino, Cameri, Galliate, Oleggio, Trecate e Marano Ticino) ed esposta giovedì 28 ottobre dal consigliere di Bellinzago Novarese Davide Cerfeda (in foto) in consiglio regionale davanti alla V Commissione Ambiente; con lui Roberto Vellata in rappresentanza delle associazioni ambientaliste che insieme ai comuni hanno scritto il testo di legge. Una proposta di legge che modifica alcune voci del Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità in vigore dal 2009 così modificato durante la scorsa legislatura che aveva previsto diversi accorpamenti. E ancora, una proposta di legge che va di pari passo con quella presentata (numero 113) dal consigliere Domenico Rossi nel gennaio 2020.

Che cosa prevede la legge
Con il testo unico del 2009 il Parco del Ticino è stato accorpato all’ente delle aree di Biella e Vercelli e nell’ultima elezioni del direttivo, seguendo le linee di elezioni, nessun rappresentante dei sei comuni è stato inserito. Non solo, l’accorpamento con le aree piemontesi ha rotto in parte un legame di interregionalità su cui si stava lavorando con la Lombardia dal 1995 e con, dal 2002, la costituzione della Riserva Mab Unesco che ha tra i propri obiettivi proprio quella della creazione di un unico parco interregionale. Ecco perché l’attuale legge non è giusta secondo i Comuni e Domenico Rossi.

La Pdl dei Comuni
Cerfeda ha spiegato la volontà di introdurre un meccanismo di riserva su base territoriale a tutela delle aree protette più grandi, graduato in relazione al numero dei Comuni e dei componenti dei vari consigli direttivi. È stata poi avanzata la richiesta di modifica di alcuni articoli della normativa attuale, in merito ad alcune difficoltà applicative: cambiamento circa le modalità di designazione dei componenti dei consigli direttivi (a oggi nel caso specifico del Parco del Ticino e del Lago Maggiore, la comunità del Parco più grande tra quelle gestite con il 45,96% di area, non ha propri rappresentanti); nella proposta di legge sono anche previste la possibilità di costituire parchi interregionali, di modificare gli enti gestori e ridefinire le modalità di nomina dei componenti del consiglio degli enti di gestione delle aree protette con voto limitato a una sola preferenza, riservare rappresentanza per le aree protette di maggiori dimensioni.

Quella della costituzione di un parco interregionale è una esigenza particolarmente sentita fin dal 1995 visto che le due sponde del fiume sono oggi gestite da due differenti parchi regionali (uno in Piemonte e l’altro in Lombardia), aree la cui unitarietà è già stata riconosciuta a partire dal 2002 con costituzione della Riserva Mab Unesco che ha tra i propri obiettivi proprio quella della creazione di un unico parco interregionale.

Ora la commissione dovrà dare il proprio parere, approvare una delle due proposte o una terza che sia l’unione di entrambe ed esporre il tutto in consiglio regionale.

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Parco del Ticino: in commissione regionale la proposta di legge di sei comuni novaresi

È stato il consigliere di Bellinzago Novarese Davide Cerfeda a esporre la proposta di legge che mira a migliorare diversi aspetti del Parco del Ticino. Tale proposta, numero 133 si unisce alla numero 113 presentata nel gennaio 2020 dal consigliere regionale Domenico Rossi

Valorizzare di nuovo il parco del Ticino in tutte le sue sfaccettature e risolvere alcuni problemi di gestione. E’ questo l’obiettivo della proposta di legge 133 firmata da sei comuni dell’Ovest Ticino (Bellinzago Novarese, Romentino, Cameri, Galliate, Oleggio, Trecate e Marano Ticino) ed esposta giovedì 28 ottobre dal consigliere di Bellinzago Novarese Davide Cerfeda (in foto) in consiglio regionale davanti alla V Commissione Ambiente; con lui Roberto Vellata in rappresentanza delle associazioni ambientaliste che insieme ai comuni hanno scritto il testo di legge. Una proposta di legge che modifica alcune voci del Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità in vigore dal 2009 così modificato durante la scorsa legislatura che aveva previsto diversi accorpamenti. E ancora, una proposta di legge che va di pari passo con quella presentata (numero 113) dal consigliere Domenico Rossi nel gennaio 2020.

Che cosa prevede la legge
Con il testo unico del 2009 il Parco del Ticino è stato accorpato all’ente delle aree di Biella e Vercelli e nell’ultima elezioni del direttivo, seguendo le linee di elezioni, nessun rappresentante dei sei comuni è stato inserito. Non solo, l’accorpamento con le aree piemontesi ha rotto in parte un legame di interregionalità su cui si stava lavorando con la Lombardia dal 1995 e con, dal 2002, la costituzione della Riserva Mab Unesco che ha tra i propri obiettivi proprio quella della creazione di un unico parco interregionale. Ecco perché l’attuale legge non è giusta secondo i Comuni e Domenico Rossi.

La Pdl dei Comuni
Cerfeda ha spiegato la volontà di introdurre un meccanismo di riserva su base territoriale a tutela delle aree protette più grandi, graduato in relazione al numero dei Comuni e dei componenti dei vari consigli direttivi. È stata poi avanzata la richiesta di modifica di alcuni articoli della normativa attuale, in merito ad alcune difficoltà applicative: cambiamento circa le modalità di designazione dei componenti dei consigli direttivi (a oggi nel caso specifico del Parco del Ticino e del Lago Maggiore, la comunità del Parco più grande tra quelle gestite con il 45,96% di area, non ha propri rappresentanti); nella proposta di legge sono anche previste la possibilità di costituire parchi interregionali, di modificare gli enti gestori e ridefinire le modalità di nomina dei componenti del consiglio degli enti di gestione delle aree protette con voto limitato a una sola preferenza, riservare rappresentanza per le aree protette di maggiori dimensioni.

Quella della costituzione di un parco interregionale è una esigenza particolarmente sentita fin dal 1995 visto che le due sponde del fiume sono oggi gestite da due differenti parchi regionali (uno in Piemonte e l’altro in Lombardia), aree la cui unitarietà è già stata riconosciuta a partire dal 2002 con costituzione della Riserva Mab Unesco che ha tra i propri obiettivi proprio quella della creazione di un unico parco interregionale.

Ora la commissione dovrà dare il proprio parere, approvare una delle due proposte o una terza che sia l’unione di entrambe ed esporre il tutto in consiglio regionale.

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