Piemonte: la zona rossa si allarga a 23 comuni con l’aggiunta di Crescentino, primo centro del vercellese a cui vengono applicate le misure più restrittive. Lo ha deciso questa mattina, 5 marzo, il presidente Cirio con un’apposita ordinanza che entrerà in vigore dalle 19 di domani, sabato 6.
«La decisione – si legge in una nota della presidenza – si è resa necessaria, a scopo precauzionale, alla luce di una crescita repentina di casi nell’ultima settimana rispetto alle tre precedenti (in 28 giorni sono stati segnalati 101 casi, di cui 71 negli ultimi sette giorni). Sospesa l’attività didattica nelle scuole di ogni ordine e grado ed è disposta la dad per gli studenti che vivono nell’area, ma frequentano le lezioni in altri comuni non inseriti in zona rossa. Previsto anche il potenziamento del tracciamento attraverso i tamponi e la messa in priorità per la vaccinazione degli anziani over80 domiciliati in zona rossa. Sarà inoltre potenziata l’attività di sorveglianza epidemiologica e di contact tracing nei Comuni di Verolengo, Brandizzo e Verrua Savoia.
In quest’ultimo è stato identificato un caso di variante inglese. L’ordinanza sarà valida fino al 19 marzo».
Crescentino si aggiunge agli altri 22 comuni attualmente zona rossa in Piemonte: 7 comuni della Val Vigezzo, nel Vco (Re, Craveggia, Villette, Toceno, Malesco, Santa Maria Maggiore e Druogno), 3 comuni in provincia di Torino (Cavour, Bricherasio e Scalenghe) e 12 comuni della Valle Po in provincia di Cuneo (Barge, Bagnolo Piemonte, Crissolo, Envie, Paesana, Gambasca, Revello, Martiniana Po, Oncino, Ostana, Rifreddo, Sanfront).
Il resto del Piemonte si avvia verso una conferma della zona arancione ed è previsto un ritorno alla didattica a distanza per scuole medie e superiori, a partire da lunedì 8 marzo. Toccherà alla Regione decidere in giornata se il provvedimento possa essere applicato anche a elementari e asili se i nuovi contagi superano quota 250. Sulla base dei dati aggiornati a ieri sarebbero tre province a trovarsi in questa situazione: Vercelli, Vco e Torino (leggi qui l’articolo completo sulla situazione dei contagi).
Questo nuovo ritorno alla didattica a distanza ha sollevato polemiche a livello nazionale, con la nascita di movimenti spontanei radunatisi sui social network, preoccupati per gli effetti psicologici sui ragazzi e sull’abbandono scolastico derivanti da queste chiusure. La componente novarese di “Priorità alla scuola” annuncia possibili azioni dimostrative pacifiche, che verranno decise nel fine settimana, probabilmente anche alla luce della decisione attesa dal presidente Cirio. La pagina Facebook, nata a fine gennaio, al momento conta un centinaio di follower.