In Piemonte i veicoli con oltre 40 anni potranno circolare liberamente anche senza il sistema Move-in. Ad annunciarlo è l’assessore all’Ambiente della Regione, Matteo Marnati, in risposta ai rappresentanti del mondo delle auto storiche in merito alle decisioni della giunta su traffico veicolare e inquinamento atmosferico.
«La delibera sul Move-in – ha spiegato Marnati – non è stata ancora approvata in quanto la giunta è stata posticipata di qualche giorno. Move-in è la soluzione per tutte le auto che saranno oggetto della limitazione, in quanto prevede un chilometraggio annuale specifico, calcolato solo nei tragitti del Piemonte. Senza di esso migliaia di auto non potranno più circolare. In Lombardia più di 13.000 lo anno già adottato l’anno scorso». L’assessore regionale all’Ambiente si è detto anche «concorde che vadano tutelati quei modelli di grande valore storico, portando a breve in giunta una proposta che permetterà alle auto con oltre 40 anni, che sono un numero davvero esiguo, di poter circolare più liberamente anche senza move-in, per cui si stanno definendo solo gli ultimi aspetti tecnici».
«Avremmo voluto occuparcene prima – ha proseguito Marnati – ma la pandemia non lo ha pdermesso. Fra qualche giorno ci incontreremo con i partner dell’accordo del bacino padano, i colleghi di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, per decidere di posticipare a gennaio l’introduzione della limitazione anche per l’euro 4, come previsto dal piano della qualità dell’aria. Secondo il piano, infatti, già dal primo ottobre gli euro 4 non potrebbero più circolare. Questa decisione è stata proposta alla luce del lungo lockdown nei mesi primaverili, che ha fortemente danneggiato il tessuto economico italiano».
L’assessore ha poi ricordato che l’anno scorso la giunta ha deciso l’introduzione della possibilità concessa agli ultrasettantenni di circolare con qualsiasi automobile, anche storica. «Resto dell’idea – ha concluso Marnati – che per rilasciare il certificato di rilevanza storica per gli autoveicoli ci sia bisogno di un ente pubblico e non privato, che possa garantire la terzietà della decisione».