«Ci sono anche loro, i lavoratori degli appalti delle pulizie in ospedale, in prima fila, accanto all’eroico impegno dei lavoratori e delle lavoratrici della sanità pubblica e delle guardie giurate. Nessuno sembra però accorgersi dei “lavoratori fantasma”, gli invisibili degli appalti, lavoratori senza i quali non sarebbero garantite le condizioni igieniche e la sanificazione che impediscono, negli ambienti più a rischio, il propagarsi del contagio».
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I sindacalisti di categoria delle tre sigle (Cristina Ronco della Cgil, Mattia Rago della Cisl e Alessia Osella della Uil) tornano a chiedere più tutele per questi lavoratori.
«Crediamo che per entrare nei reparti Covid non siano sufficienti solo guanti e mascherine; chiediamo che fra i destinatari dei dispositivi di protezione rientrino a pieno titolo anche gli addetti alle pulizie dell’ospedale di Novara».
Lavoratori che, sottolineano i sindacalisti, «hanno una retribuzione bassa, spesso assunti part time con contratti scaduti da anni ma che, nonostante tutto, e con senso di responsabilità per l’utilità del lavoro svolto, continuano ad essere presenti all’interno degli ospedali entrando in contatto con il personale sanitario e i pazienti, impegnati ormai da un mese con doppi turni, in straordinario e con orario notturno. Comprendiamo l’emergenza ma riteniamo sia necessario che anche questi lavoratori siano tutelati adeguatamente».