Ponte di Romagnano, la Provincia “frena” sulla struttura provvisoria

Ponte di Romagnano, la Provincia “frena” sulla struttura provvisoria. Lo ha lasciato intendere la consigliera di Palazzo Natta delegata alla Viabilità e Lavori pubblici Mariza Vicenzi in seguito a quanto emerso nel corso dell’incontro avvenuto a Torino lunedì con l’assessore regionale Marco Gabusi e alla presenza del sindaco del centro novarese Alessandro Carini. E il problema fondamentale sono, manco farlo apposta, le risorse: «L’iter è tuttora in corso di valutazione – ha detto Vicenzi, lei stessa sindaca di Vicolungo – soprattutto alla luce del fatto che, prima di poter percorrere la strada del ponte provvisorio e movibile, dobbiamo avere ben chiare quelle che sono le disponibilità economiche da parte degli Enti locali e l’eventuale contributo da parte del Ministero».

L’utilizzazione del ponte della ferrovia Arona – Santhià, “riconvertito” al solo transito automobilistico a senso unico alternato, era stata un’eventualità scartata dal primo cittadino di Romagnano, che aveva sollecitato di valutare strutture alternative per garantire la fruibilità di automezzi concordata con la Regione. Al momento, però, per Vicenzi, «ci troviamo davanti a costi presunti di affitto del ponte mobile che si dovrebbero aggirare intorno ai 32 mila euro mensili, quindi per una spesa annua di 400 mila».

 

 

Il punto è quindi quello di capire come potrebbe essere finanziata questa spesa. Qualcosa di più potrebbe emergere lunedì se dovesse essere confermata la presenza a Romagnano Sesia del ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli: «In quella sede – ha concluso Vicenzi – potremo valutare insieme le diverse ipotesi, fermo restando che l’impegno e l’obiettivo che la Provincia di Novara ha assunto dalle prime ore, confrontandosi con i vertici del Governo e della Protezione civile, restano quelli della ricostruzione del ponte crollato; un’opera per la quale ci siamo già concretamente impegnati, per le nostre competenze, finanziando con 1,15 milioni di euro gli immediati interventi per la messa in sicurezza dell’alveo».

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Ponte di Romagnano, la Provincia “frena” sulla struttura provvisoria

Ponte di Romagnano, la Provincia “frena” sulla struttura provvisoria. Lo ha lasciato intendere la consigliera di Palazzo Natta delegata alla Viabilità e Lavori pubblici Mariza Vicenzi in seguito a quanto emerso nel corso dell'incontro avvenuto a Torino lunedì con l'assessore regionale Marco Gabusi e alla presenza del sindaco del centro novarese Alessandro Carini. E il problema fondamentale sono, manco farlo apposta, le risorse: «L'iter è tuttora in corso di valutazione - ha detto Vicenzi, lei stessa sindaca di Vicolungo - soprattutto alla luce del fatto che, prima di poter percorrere la strada del ponte provvisorio e movibile, dobbiamo avere ben chiare quelle che sono le disponibilità economiche da parte degli Enti locali e l’eventuale contributo da parte del Ministero». L'utilizzazione del ponte della ferrovia Arona - Santhià, “riconvertito” al solo transito automobilistico a senso unico alternato, era stata un'eventualità scartata dal primo cittadino di Romagnano, che aveva sollecitato di valutare strutture alternative per garantire la fruibilità di automezzi concordata con la Regione. Al momento, però, per Vicenzi, «ci troviamo davanti a costi presunti di affitto del ponte mobile che si dovrebbero aggirare intorno ai 32 mila euro mensili, quindi per una spesa annua di 400 mila».     Il punto è quindi quello di capire come potrebbe essere finanziata questa spesa. Qualcosa di più potrebbe emergere lunedì se dovesse essere confermata la presenza a Romagnano Sesia del ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli: «In quella sede - ha concluso Vicenzi - potremo valutare insieme le diverse ipotesi, fermo restando che l’impegno e l’obiettivo che la Provincia di Novara ha assunto dalle prime ore, confrontandosi con i vertici del Governo e della Protezione civile, restano quelli della ricostruzione del ponte crollato; un’opera per la quale ci siamo già concretamente impegnati, per le nostre competenze, finanziando con 1,15 milioni di euro gli immediati interventi per la messa in sicurezza dell’alveo».

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