Ponte di Romagnano Sesia, ora c’é un accordo e anche un cronoprogramma. Entro aprile sarà infatti completata la posa, con la conseguente apertura del traffico al transito in entrambi i sensi di marcia e con una portata di circa 44 tonnellate, di una struttura metallica provvisoria, mentre il nuovo manufatto sarà costruito entro due anni.
La “fumata bianca” è giunta stamattina, venerdì 20 novembre, al termine di un incontro “online” al quale hanno partecipato tutti i soggetti interessati: i sindaci dei Comuni delle due sponde del Sesia, il presidente della Provincia di Novara Federico Binatti con la consigliera delegata alle Infrastrutture e viabilità Marzia Vicenzi e i loro omologhi vercellesi, l’assessore regionale Marco Gabusi e il funzionario dell’Anas Angelo Gemelli.
Valutate le diverse ipotesi prese in considerazione nelle ultime settimane, tenuto conto anche dei costi e della tempistica, si è al termine giunti nel ritenere più percorribile la strada di una struttura provvisoria leggermente più a monte rispetto alla posizione del ponte (nella foto) crollato all’inizio dello scorso mese di ottobre in seguito al maltempo.
Decisamente veloci i tempi, tanto che ottimisticamente si è ritenuto che l’apertura al traffico, se non dovessero sorgere intoppi, potrebbe avvenire entro il prossimo mese di aprile.
Decisamente soddisfatto il sindaco di Romagnano Sesia, Alessandro Carini: «E’ la soluzione che auspicavamo, perché in questo modo si permetterà il ripristino del collegamento fra le due sponde del Sesia, cosa fortemente richiesta un po’ da tutti sul territorio, senza creare quegli impatti invasivi nel caso fosse passata la proposta di riconvertire lo storico ponte della ferrovia».
Ricordiamo infatti che fra le soluzioni “tampone” presentate vi era anche quella di utilizzare provvisoriamente lo storico manufatto della linea Arona – Santhià, anche se la sua particolare conformazione avrebbe consentito unicamente il transito di autovetture e con un senso unico alternato.
Positiva anche la notizia riguardante i tempi per la costruzione del nuovo ponte. Ancora Carini: «Due anni non sono tanti. Abbiamo tutti sotto gli occhi quanto accaduto a Genova, ma in quel caso la realtà era completamente diversa. Conoscendo i tempi della nostra burocrazia possiamo dirci contenti, anche perché ho avuto modo di constatare che Anas non ha perso tempo, manifestando in proposito idee chiare su come intervenire».
Qualche dettaglio tecnico è stato illustrato dal presidente della Provincia di Novara Federico Binatti e dalla consigliera Marzia Vicenzi, anche loro soddisfatti di questa soluzione: «La nuova struttura sarà realizzata in acciaio, con spalle e un numero inferiore di pile in cemento armato, nello stesso punto del ponte crollato. Una scelta dettata dal posizionamento delle rotatorie di accesso attuali. Anche questo progetto dovrà essere sottoposto, oltre che al Ministero che dovrà finanziarne la realizzazione, agli enti territoriali, tra i quali anche Aipo». Nei prossimi giorni sarà svolta dai tecnici dell’Anas anche un’indagine funzionale, mentre è stato confermato che lo stesso ente nazionale diventerà competente dell’attuale Strada provinciale 142 insieme ad altre arterie del territorio sempre entro aprile.