“Prendersi cura” è un progetto finanziato dall’associazione Cometa (Chirurgia oncologica malattie epatiche e tumori addominali) che segue il paziente a 360 gradi, accompagnandolo nella realtà ospedaliera all’interno di un percorso di cura e, quando necessario, sostenendolo nelle sue fragilità oltre che sul piano umano.
Il progetto, inizialmente studiato con i chirurghi della Struttura Chirurgia generale 2, ha coinvolto anche i colleghi delle Strutture Chirurgia generale 1, Medicina fisica-Riabilitazione e Scienza dell’alimentazione-dietetica dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Novara.
L’obiettivo è quello di preparare i pazienti oncologici all’intervento chirurgico o di supportarli nel corso della terapia, previa valutazione del singolo caso. La persona viene accolta, accudita e preparata ad affrontare la terapia oncologica ritenuta più adeguata da un team di specialisti. Attraverso un percorso specifico, il paziente viene seguito sia per quanto riguarda la fisioterapia richiesta per le fasi pre e post operatorie, sia anche per quanto riguarda l’aspetto della nutrizione affinché si possa ristabilire rapidamente dopo un intervento chirurgico o una seduta di chemioterapia.
Le attività previste dal progetto si svolgeranno in uno spazio individuato all’interno del reparto, che sarà dotato di particolari attrezzature, come cicloergometri mobili, poltrone ergonomiche e con altezza regolabile elettriche, ausili per una corretta postura del paziente a letto, deambulatori ad appoggio antibrachiale, saturimetri, apparecchi per misurazione della pressione sanguigna e incentivatori motori.
Questa attività verrà svolta, in accordo con le Strutture di Fisiatria e Riabilitazione e Nutrizione dell’Aou, in giornate concordate e alla presenza di specialisti che seguiranno i pazienti per quanto riguarda l’attività riabilitativa e le loro esigenze nutrizionali.
«L’associazione Cometa – spiega la presidente, Maria Cristina Bertoncelli – si è resa disponibile a finanziare il progetto, acquistando il materiale ritenuto necessario per lo svolgimento dei vari step terapeutici previsti per ogni singolo caso.
“Prendersi cura”, che vuole avere anche una valenza di studio clinico oltre che di assistenza ai pazienti interessati, prenderà il via con il mese di febbraio del 2022 e potrà svilupparsi ulteriormente in futuro sulla base dei dati e delle esigenze che verranno riscontrati dal personale medico coinvolto.
Il dott. Raffaele Romito, direttore della Struttura Chirurgia generale 2, sottolinea come «Cometa è un’associazione di volontariato che nasce dall’esigenza di creare una “rete” di comunicazione tra medici, pazienti e territorio. Il calcio di inizio per questa esperienza lo ha dato la Chirurgia generale 2, ma la partita è di tutti». Ed è proprio in questa ottica che nasce il primo progetto “Prendersi cura”; un progetto che aggrega diverse figure professionali che già collaborano all’interno dell’azienda con l’intento di aiutarle a creare un percorso dedicato ai pazienti con fragilità che dovranno affrontare una chirurgia complessa. Attraverso terapie mirate e personalizzate (nutrizione, fisioterapia motoria e respiratoria), attivate sia nel pre che nel post-operatorio, questi pazienti verranno preparati ad affrontare/sopportare meglio l’intervento chirurgico e/o le terapie oncologiche previste.
La presenza di Cometa e di progetti concreti rivolti ai pazienti e al territorio sono condizioni fondamentali per far conoscere la qualità delle cure prestate in Aou; qualità e volumi di attività che hanno portato a posizionare la Chirurgia generale 2 tra i centri di riferimento qualificati per la chirurgia di fegato e pancreas ad elevata complessità».
Dichiara il prof. Sergio Gentilli, direttore della Struttura Chirurgia generale 1: «Il progetto proposto dall’associazione Cometa è particolarmente utile proprio perché segue il paziente a 360° e la Struttura di Chirurgia generale 1 è stata ben lieta di collaborare. Infatti, l’intervento di più strutture dell’Aou di Novara attorno a questo progetto conferma la volontà di tutta l’azienda di incentivare le forme di interventi multidisciplinari, che abbiano al centro il paziente».
Afferma il dott. Maurilio Massara, direttore della Struttura Medicina fisica e riabilitazione: «Ho accolto con entusiasmo la richiesta di collaborazione della nostra struttura da parte dott. Romito nell’inserirci nel percorso di trattamento di pazienti affetti da tumori dell’apparato digerente, del fegato, delle vie biliari e del pancreas. Il nostro intervento, unitamente ad altri specialisti, sarà mirato dapprima alla valutazione delle autonomie generali, inserendo dei programmi di preparazione al post-intervento. La presa in carico riabilitativa sarà praticamente immediata al fine di ridurre al minino i rischi dell’allettamento correlato all’intervento e influire sui tempi di degenza restituendo il paziente alla propria famiglia il prima possibile ed in buone condizioni. Tutto ciò direttamente in reparto nella piccola palestra appositamente attrezzata proprio grazie all’associazione di volontariato “Cometa”».
«All’interno del percorso multimodale di ottimizzazione delle capacità funzionali del paziente chirurgico durante le settimane che precedono l’intervento un ruolo importante è svolto dal supporto nutrizionale (preabilitazione nutrizionale) – sostiene il dott. Sergio Riso, direttore della Struttura Scienza dell’alimentazione e dietetica –.Sempre maggiori evidenze dimostrano che un adeguato trattamento nutrizionale preoperatorio, comprensivo di counseling dietistico ed utilizzo di specifici supplementi nutrizionali orali arricchiti in proteine, può contribuire ad un precoce recupero funzionale e ad una riduzione della durata della degenza attraverso l’ottimizzazione dello stato nutrizionale nei pazienti a rischio di malnutrizione e/o sarcopenia (perdita di forza, funzione e massa muscolare). Per favorire il recupero dallo stress chirurgico, questo tipo d’intervento nutrizionale non può che proseguire, in maniera strutturata, anche dopo la dimissione ospedaliera, soprattutto nei soggetti più anziani, fragili, sarcopenici. Il medico nutrizionista e il dietista rappresentano le figure chiave per quanto riguarda l’ambito nutrizionale, all’interno di questo percorso di cura che ha nella multidisciplinarietà la principale caratteristica».
Per il direttore generale dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Novara, il dott. Gianfranco Zulian, il ruolo dell’associazione Cometa «di aggregare attorno a un progetto diverse professionalità va nella direzione da sempre indicata dalla direzione dell’Aou, ovvero quella di una multidisciplinarietà dell’intervento, in modo da assicurare prestazioni sanitaria ancora più efficaci».