Nel corso della Giunta di ieri 31 maggio, sono stati approvati gli atti di indirizzo relativi ai “Progetti utili alla collettività” (cosiddetti Puc) di cui al decreto ministeriale 22 ottobre 2019.
I Puc sono attività di restituzione sociale per coloro che ricevono il reddito di cittadinanza e rappresentano un’occasione di inclusione e crescita sia per i beneficiari che per la collettività. «Il progetto prevede l’organizzazione di attività da parte dei Comuni o di altri soggetti – ha dichiarato l’assessore alle Politiche Sociali Luca Piantanida (in foto) – come individuati dalla normativa, di potenziamento di quelle esistenti negli ambiti culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni. Del resto, il Reddito di cittadinanza nasce come un patto per il lavoro o per l’inclusione sociale. E’ quindi naturale che ogni cittadino che ne stia beneficiando restituisca al territorio una certa disponibilità a svolgere servizi per la comunità».
Ogni beneficiario del RdC dovrà svolgere almeno 8 ore settimanali fino ad un massimo di 16 ore a seguito di accordo tra le parti.
«Per quanto riguarda il Comune – ha proseguito Piantanida – abbiamo dato mandato ai dirigenti di individuare, partendo dai bisogni e dalle esigenze dei servizi, ambiti di impegno su cui elaborare progetti finalizzati a dare concretezza ai Puc. Si va dalle attività turistiche alle prestazioni sanitarie e sociosanitarie, dall’agricoltura alla Protezione civile, basandosi ovviamente sulle predisposizioni, conoscenza e formazione dei singoli percettori del reddito».