Prosegue il dibattito sull’IVG in Piemonte: «Fuori i pro vita dai consultori»

«Fuori i pro vita dai consultori». Lo diranno pubblicamente i collettivi Bruna – Gruppo Donne NovarArcobaleno, La Rêve per la Parità Intersezionale, le Femministe di Vercelli Antifascista e il Comitato Antifascista Novarese in un presidio, in programma domani, sabato 29 maggio dalle 16 in piazza Matteotti.

 

Prosegue dunque il dibattito sul bando regionale che vorrebbe favorire l’ingresso di associazioni pro-life nei consultori e negli ospedali piemontesi, di cui ci eravamo occupati nelle scorse settimane fornendo i dati aggiornati sulle interruzioni volontarie di gravidanza sul territorio novarese (leggi qui).

Organizzatrici e organizzatori del picchetto di domani chiedono: l’abolizione dell’obiezione di coscienza e la possibilità di accedere all’interruzione di gravidanza in modo sicuro, gratuito e in ogni struttura ospedaliera;

L’accesso gratuito alla contraccezione ed alle cure ginecologiche; l’educazione sessuale ed affettiva nelle scuole inclusiva e non eteronormata e binaria per una sessualità libera e consapevole; il potenziamento dei consultori tale da renderli accessibili, accoglienti e pubblici, che non si occupino solo di cura delle sintomatologie, ma siano davvero luoghi a nostra misura, aperti a tutte le età.

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Prosegue il dibattito sull’IVG in Piemonte: «Fuori i pro vita dai consultori»

«Fuori i pro vita dai consultori». Lo diranno pubblicamente i collettivi Bruna – Gruppo Donne NovarArcobaleno, La Rêve per la Parità Intersezionale, le Femministe di Vercelli Antifascista e il Comitato Antifascista Novarese in un presidio, in programma domani, sabato 29 maggio dalle 16 in piazza Matteotti.

 

Prosegue dunque il dibattito sul bando regionale che vorrebbe favorire l’ingresso di associazioni pro-life nei consultori e negli ospedali piemontesi, di cui ci eravamo occupati nelle scorse settimane fornendo i dati aggiornati sulle interruzioni volontarie di gravidanza sul territorio novarese (leggi qui).

Organizzatrici e organizzatori del picchetto di domani chiedono: l’abolizione dell’obiezione di coscienza e la possibilità di accedere all’interruzione di gravidanza in modo sicuro, gratuito e in ogni struttura ospedaliera;

L’accesso gratuito alla contraccezione ed alle cure ginecologiche; l’educazione sessuale ed affettiva nelle scuole inclusiva e non eteronormata e binaria per una sessualità libera e consapevole; il potenziamento dei consultori tale da renderli accessibili, accoglienti e pubblici, che non si occupino solo di cura delle sintomatologie, ma siano davvero luoghi a nostra misura, aperti a tutte le età.

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