Quattrocento novaresi in partenza per Lourdes con l’Oftal

Partiranno domani venerdì 21 luglio

Partono domani, venerdì 21 luglio, i quattrocento partecipanti al pellegrinaggio diocesano a Lourdes, organizzato dalla sezione di Novara dell’Oftal (Opera Federativa Trasporto Ammalati a Lourdes) e presieduto quest’anno dal vicario generale mons. Fausto Cossalter, che si concluderà mercoledì 26 luglio. Come sempre al centro ci sono i malati: 69 saranno ospitati nella struttura attrezzata dell’Accueil Notre-Dame più altri negli alberghi, accompagnati da oltre 140 volontari (74 “dame”, 57 “barellieri”, 8 medici e 5 infermieri) con 9 sacerdoti.

Il pellegrinaggio avrà anche una sottolineatura giovanile visto che tra le 22 persone impegnate nel servizio ai malati per la prima volta ed anche tra coloro che al secondo pellegrinaggio (che consente l’associazione all’Oftal), ragazze e ragazzi sono numerosi. Inoltre l’ultimo giorno per loro è previsto l’incontro con i giovani novaresi che a Lourdes faranno tappa nel loro viaggio verso Lisbona per la Giornata Mondiale della Gioventù.

Il viaggio a Lourdes si svolgerà con 7 autobus dedicati (di cui due ambulanza, in cui i malati possono viaggiare coricati su lettini, e due con particolari poltrone per persone con difficoltà) in partenza da vari centri della diocesi, tra cui Domodossola, Verbania, Borgomanero e Novara. Con loro altre 140 persone con aerei di linea da Malpensa e Orio al Serio.

L’esperienza si svolge sotto il tema pastorale “Che si costruisca qui una cappella”, secondo le parole che la Vergine disse a Santa Bernadette, durante un’apparizione, parlandole in dialetto pirenaico, dove la parola tradotta con “cappella”, ha il più ampio significato di “meta di pellegrinaggio”.

Per l’Oftal novarese, che proprio lo scorso anno ha festeggiato i 70 anni dal primo pellegrinaggio a Lourdes, è il primo con la guida della nuova presidente, Patrizia Violetto, succeduta nello scorso inverno a Stefano Crepaldi che concludeva il secondo mandato.

«Il mio primo viaggio al santuario francese è stato 49 anni fa, quando ero una ragazzina – ha spiegato – ed ora mi tocca questa responsabilità, a cui ho detto sì davvero con spirito di servizio e pensando ai momenti fondamentali per la mia vita che hanno avuto Lourdes come centro».

«Il pellegrinaggio diocesano – ha aggiunto Violetto – è il momento forte, gratificante ma anche faticoso, dell’attività dell’Oftal. Quest’anno, in particolare, gli arrivi diversificati fra due aerei e i bus, richiedono un notevole impegno organizzativo e di questo ringrazio le amiche e amici dell’associazione che stanno donando tempo e pensieri alla preparazione e poi allo svolgimento del pellegrinaggio. Il nostro obiettivo è di non lasciare a casa nessuno ed offrire un’attenzione particolare alle persone che soffrono, molte di mali non evidenti, stando loro vicini, accoglienti, disponibili, senza fretta, mettendo noi in secondo piano.  Questo è ciò che viene richiesto al nostro personale negli incontri di formazione. Così noi riceviamo più di quando doniamo in relazioni che fanno crescere».

La presidente Violetto ha concluso sottolineando con piacere «una ripresa della partecipazione giovanile, anche grazie a presenze come l’oratorio di Omegna. I giovani sono il futuro e anche la base perché l’attività dell’Oftal, che si svolge in tante parrocchie accanto ai malati e alle persone fragili, prosegua oltre il pellegrinaggio».

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Quattrocento novaresi in partenza per Lourdes con l’Oftal

Partiranno domani venerdì 21 luglio

Partono domani, venerdì 21 luglio, i quattrocento partecipanti al pellegrinaggio diocesano a Lourdes, organizzato dalla sezione di Novara dell’Oftal (Opera Federativa Trasporto Ammalati a Lourdes) e presieduto quest’anno dal vicario generale mons. Fausto Cossalter, che si concluderà mercoledì 26 luglio. Come sempre al centro ci sono i malati: 69 saranno ospitati nella struttura attrezzata dell’Accueil Notre-Dame più altri negli alberghi, accompagnati da oltre 140 volontari (74 “dame”, 57 “barellieri”, 8 medici e 5 infermieri) con 9 sacerdoti.

Il pellegrinaggio avrà anche una sottolineatura giovanile visto che tra le 22 persone impegnate nel servizio ai malati per la prima volta ed anche tra coloro che al secondo pellegrinaggio (che consente l’associazione all’Oftal), ragazze e ragazzi sono numerosi. Inoltre l’ultimo giorno per loro è previsto l’incontro con i giovani novaresi che a Lourdes faranno tappa nel loro viaggio verso Lisbona per la Giornata Mondiale della Gioventù.

Il viaggio a Lourdes si svolgerà con 7 autobus dedicati (di cui due ambulanza, in cui i malati possono viaggiare coricati su lettini, e due con particolari poltrone per persone con difficoltà) in partenza da vari centri della diocesi, tra cui Domodossola, Verbania, Borgomanero e Novara. Con loro altre 140 persone con aerei di linea da Malpensa e Orio al Serio.

L’esperienza si svolge sotto il tema pastorale “Che si costruisca qui una cappella”, secondo le parole che la Vergine disse a Santa Bernadette, durante un’apparizione, parlandole in dialetto pirenaico, dove la parola tradotta con “cappella”, ha il più ampio significato di “meta di pellegrinaggio”.

Per l’Oftal novarese, che proprio lo scorso anno ha festeggiato i 70 anni dal primo pellegrinaggio a Lourdes, è il primo con la guida della nuova presidente, Patrizia Violetto, succeduta nello scorso inverno a Stefano Crepaldi che concludeva il secondo mandato.

«Il mio primo viaggio al santuario francese è stato 49 anni fa, quando ero una ragazzina – ha spiegato – ed ora mi tocca questa responsabilità, a cui ho detto sì davvero con spirito di servizio e pensando ai momenti fondamentali per la mia vita che hanno avuto Lourdes come centro».

«Il pellegrinaggio diocesano - ha aggiunto Violetto – è il momento forte, gratificante ma anche faticoso, dell’attività dell’Oftal. Quest’anno, in particolare, gli arrivi diversificati fra due aerei e i bus, richiedono un notevole impegno organizzativo e di questo ringrazio le amiche e amici dell’associazione che stanno donando tempo e pensieri alla preparazione e poi allo svolgimento del pellegrinaggio. Il nostro obiettivo è di non lasciare a casa nessuno ed offrire un’attenzione particolare alle persone che soffrono, molte di mali non evidenti, stando loro vicini, accoglienti, disponibili, senza fretta, mettendo noi in secondo piano.  Questo è ciò che viene richiesto al nostro personale negli incontri di formazione. Così noi riceviamo più di quando doniamo in relazioni che fanno crescere».

La presidente Violetto ha concluso sottolineando con piacere «una ripresa della partecipazione giovanile, anche grazie a presenze come l’oratorio di Omegna. I giovani sono il futuro e anche la base perché l’attività dell’Oftal, che si svolge in tante parrocchie accanto ai malati e alle persone fragili, prosegua oltre il pellegrinaggio».

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