Tariffa puntuale, risultati ottimi dal Consorzio. La differenziata sale al 74%

Tariffa puntuale, l’obiettivo è quello della contrazione della produzione del rifiuto indifferenziato, non riutilizzabile e dunque destinato agli impianti; un obiettivo che, stando a quanto riferito da presidente e direttore del Consorzio di Bacino del Basso Novarese, è stato ampiamente centrato in tutti i quartieri nei quali è stata avviata, con particolare riferimento al quartiere Sud dove i risultati sono stati addirittura definiti “impensabili”.

 

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La sperimentazione, iniziata nel 2017 a Pernate, era poi stata estesa, nel gennaio del 2018 ai comuni di Borgolavezzaro, Vespolate e Tornaco; quindi, a metà 2018 a Momo, nel 2019 a San Pietro Mosezzo e, a Novara, al Torrion Quartara a luglio, al quartiere Sud a ottobre.

Prossime tappe, per il 2020, a giugno Lumellogno, Casalgiate e Gionzana, e, a ottobre, il quartiere Ovest. Sempre quest’anno partirà anche Bellinzago mentre a Galliate è già iniziata la distribuzione del materiale che dovrebbe concludersi a marzo.

Per rendere l’idea di quanto sia importante la contrazione della produzione del rifiuto secco basta pensare che in linea di massima, almeno sul territorio di competenza del Consorzio di Bacino del Basso Novarese – che comprende 38 comuni per un totale di 223mila abitanti, pari circa a 98mila famiglie – rappresenta il 25-26% del totale dei rifiuti prodotti.  E la raccolta puntuale permette di ridurre il rifiuto indifferenziato di oltre il 50%.  Con la rilevazione il rifiuto indifferenziato pro capite scende da 100-123 a 50-60 chilogrammi per abitante all’anno.

Attualmente la raccolta differenziata ha superato quota 74%; sono quasi 75mila le tonnellate di rifiuti differenziati prodotti all’anno nei 38 comuni, un quarto dei quali è rappresentato da frazione organica, seguita, in termini percentuali, da carta e cartone (18%), vetro, alluminio e banda stagnata (14%); l’11% è rappresentato da scarti di potature e sfalci e il 10% da imballaggi in plastica. La restante parte è rappresentata da frazioni minori come farmaci scaduti, pile esauste e legno trattato.

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Tariffa puntuale, risultati ottimi dal Consorzio. La differenziata sale al 74%

Tariffa puntuale, l’obiettivo è quello della contrazione della produzione del rifiuto indifferenziato, non riutilizzabile e dunque destinato agli impianti; un obiettivo che, stando a quanto riferito da presidente e direttore del Consorzio di Bacino del Basso Novarese, è stato ampiamente centrato in tutti i quartieri nei quali è stata avviata, con particolare riferimento al quartiere Sud dove i risultati sono stati addirittura definiti “impensabili”.

 

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La sperimentazione, iniziata nel 2017 a Pernate, era poi stata estesa, nel gennaio del 2018 ai comuni di Borgolavezzaro, Vespolate e Tornaco; quindi, a metà 2018 a Momo, nel 2019 a San Pietro Mosezzo e, a Novara, al Torrion Quartara a luglio, al quartiere Sud a ottobre.

Prossime tappe, per il 2020, a giugno Lumellogno, Casalgiate e Gionzana, e, a ottobre, il quartiere Ovest. Sempre quest’anno partirà anche Bellinzago mentre a Galliate è già iniziata la distribuzione del materiale che dovrebbe concludersi a marzo.

Per rendere l’idea di quanto sia importante la contrazione della produzione del rifiuto secco basta pensare che in linea di massima, almeno sul territorio di competenza del Consorzio di Bacino del Basso Novarese – che comprende 38 comuni per un totale di 223mila abitanti, pari circa a 98mila famiglie – rappresenta il 25-26% del totale dei rifiuti prodotti.  E la raccolta puntuale permette di ridurre il rifiuto indifferenziato di oltre il 50%.  Con la rilevazione il rifiuto indifferenziato pro capite scende da 100-123 a 50-60 chilogrammi per abitante all’anno.

Attualmente la raccolta differenziata ha superato quota 74%; sono quasi 75mila le tonnellate di rifiuti differenziati prodotti all’anno nei 38 comuni, un quarto dei quali è rappresentato da frazione organica, seguita, in termini percentuali, da carta e cartone (18%), vetro, alluminio e banda stagnata (14%); l’11% è rappresentato da scarti di potature e sfalci e il 10% da imballaggi in plastica. La restante parte è rappresentata da frazioni minori come farmaci scaduti, pile esauste e legno trattato.

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