Regista e ora anche attore: il novarese Paracchini protagonista di uno spot

«Ho studiato recitazione a Milano, Genova e New York. È una carriera che mi affascina, il mio sogno è interpretare un investigatore di provincia come Rocco Schiavone»

Regista e ora anche attore: il novarese Marco Paracchini è il protagonista del nuovo spot “I legami che fanno crescere” di un noto istituto bancario, in cui interpreta i panni del papà apprensivo, alle prese con acquisti incontrollati del figlio adolescente.

Per Paracchini «è la prima volta in uno spot pubblicitario, anche se ho già interpretato dei ruoli minori sia in cortometraggi che in altri video. La recitazione mi appassiona – racconta – Nel ’92 a Novara ho seguito il primo corso, il C.I.T.A. tenuto da Mario Tosi e Gianni Dal Bello, poi ho proseguito alla Cinelife di Milano, allo Sdoc di Genova, fino alla Film Academy di New York, dove seguivo anche corsi di regia e storytelling. Quest’anno ho provato a iscrivermi a un’agenzia che seleziona attori per varie produzioni, così è arrivata l’opportunità di partecipare al casting per questo spot. Il provino è andato molto bene, tanto che alla fine mi hanno detto che ero stato scelto io all’unanimità fra tutti i candidati», ammette con un pizzico di orgoglio.

Com’è stata questa esperienza dall’altra parte della videocamera?
«Mi sono sentito trattato molto bene, perché avevo un camper-camerino tutto per me. Abbiamo girato per un’intera giornata ed è stato un po’ impegnativo – ammette – Ma per me questa è stata un’esperienza duplice, perché ho potuto vedere al lavoro due registi su grandi set pubblicitari. E questo mi ha permesso di realizzare che, anche in contesti come questi, si verificano gli stessi problemi delle produzioni piccole e medie. Sono soddisfatto, perché lo spot mi piace molto, in generale».

Hai già ricevuto altre proposte da attore?
«Sì, per un paio di casting che devo ancora sostenere. Ma è una carriera che mi interessa e che mi affascina. Il mio sogno è di poter interpretare un investigatore di provincia (Paracchini è anche autore di diversi gialli, di cui è protagonista il detective Kenzo Tanaka, ndr), come Rocco Schiavone per intenderci. E chissà… magari potrei essere il prossimo Giallini», chiosa ridendo.

Ma Paracchini non ha certo smesso di stare dietro alla macchina da presa: a giorni vedrà la luce il suo ultimo lavoro, dal titolo “Palcoscenico”. «Si tratta di uno spot per una campagna sociale, dedicato al tema della violenza sulle donne. Un progetto, di cui ho avuto l’idea e scritto la sceneggiatura, prodotto in collaborazione con l’associazione Ufaf onlus presieduta da Ketty Furlan, che si occupa di aiutare famiglie e minori in difficoltà, oltre che di persone che necessitano di cure mediche. Insieme l’abbiamo proposto all’Ufficio pari opportunità della Provincia di Novara e la consigliera Elena Foti ha subito sposato il progetto con entusiasmo». Lo spot sarà presentato ufficialmente martedì, a ridosso della Giornata contro la violenza sulle donne (25 novembre).

«Questo progetto rappresenta un nuovo tassello che chiude in qualche modo la mia trilogia sul tema della violenza di genere – anticipa – dopo “Aqua” realizzato nel 2019 in collaborazione con l’Omar e “Segni” del 2020, che aveva ottenuto il patrocinio del Comune di Novara. A differenza degli altri due, Palcoscenico è un lavoro più concettuale. Ma non voglio svelare altro, perché fra pochi giorni si potrà vedere integralmente e preferisco non spoilerare nulla».

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Elena Ferrara

Nata a Novara, diplomata al liceo scientifico Antonelli, si è poi laureata in Scienze della Comunicazione multimediale all'Università degli studi di Torino. Iscritta all'albo dei giornalisti pubblicisti dal 2006.

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Regista e ora anche attore: il novarese Paracchini protagonista di uno spot

«Ho studiato recitazione a Milano, Genova e New York. È una carriera che mi affascina, il mio sogno è interpretare un investigatore di provincia come Rocco Schiavone»

Regista e ora anche attore: il novarese Marco Paracchini è il protagonista del nuovo spot “I legami che fanno crescere” di un noto istituto bancario, in cui interpreta i panni del papà apprensivo, alle prese con acquisti incontrollati del figlio adolescente.

Per Paracchini «è la prima volta in uno spot pubblicitario, anche se ho già interpretato dei ruoli minori sia in cortometraggi che in altri video. La recitazione mi appassiona – racconta – Nel ’92 a Novara ho seguito il primo corso, il C.I.T.A. tenuto da Mario Tosi e Gianni Dal Bello, poi ho proseguito alla Cinelife di Milano, allo Sdoc di Genova, fino alla Film Academy di New York, dove seguivo anche corsi di regia e storytelling. Quest’anno ho provato a iscrivermi a un’agenzia che seleziona attori per varie produzioni, così è arrivata l’opportunità di partecipare al casting per questo spot. Il provino è andato molto bene, tanto che alla fine mi hanno detto che ero stato scelto io all’unanimità fra tutti i candidati», ammette con un pizzico di orgoglio.

Com’è stata questa esperienza dall’altra parte della videocamera?
«Mi sono sentito trattato molto bene, perché avevo un camper-camerino tutto per me. Abbiamo girato per un’intera giornata ed è stato un po’ impegnativo – ammette – Ma per me questa è stata un’esperienza duplice, perché ho potuto vedere al lavoro due registi su grandi set pubblicitari. E questo mi ha permesso di realizzare che, anche in contesti come questi, si verificano gli stessi problemi delle produzioni piccole e medie. Sono soddisfatto, perché lo spot mi piace molto, in generale».

Hai già ricevuto altre proposte da attore?
«Sì, per un paio di casting che devo ancora sostenere. Ma è una carriera che mi interessa e che mi affascina. Il mio sogno è di poter interpretare un investigatore di provincia (Paracchini è anche autore di diversi gialli, di cui è protagonista il detective Kenzo Tanaka, ndr), come Rocco Schiavone per intenderci. E chissà… magari potrei essere il prossimo Giallini», chiosa ridendo.

Ma Paracchini non ha certo smesso di stare dietro alla macchina da presa: a giorni vedrà la luce il suo ultimo lavoro, dal titolo “Palcoscenico”. «Si tratta di uno spot per una campagna sociale, dedicato al tema della violenza sulle donne. Un progetto, di cui ho avuto l’idea e scritto la sceneggiatura, prodotto in collaborazione con l’associazione Ufaf onlus presieduta da Ketty Furlan, che si occupa di aiutare famiglie e minori in difficoltà, oltre che di persone che necessitano di cure mediche. Insieme l’abbiamo proposto all’Ufficio pari opportunità della Provincia di Novara e la consigliera Elena Foti ha subito sposato il progetto con entusiasmo». Lo spot sarà presentato ufficialmente martedì, a ridosso della Giornata contro la violenza sulle donne (25 novembre).

«Questo progetto rappresenta un nuovo tassello che chiude in qualche modo la mia trilogia sul tema della violenza di genere – anticipa – dopo “Aqua” realizzato nel 2019 in collaborazione con l’Omar e “Segni” del 2020, che aveva ottenuto il patrocinio del Comune di Novara. A differenza degli altri due, Palcoscenico è un lavoro più concettuale. Ma non voglio svelare altro, perché fra pochi giorni si potrà vedere integralmente e preferisco non spoilerare nulla».

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Nata a Novara, diplomata al liceo scientifico Antonelli, si è poi laureata in Scienze della Comunicazione multimediale all'Università degli studi di Torino. Iscritta all'albo dei giornalisti pubblicisti dal 2006.