“Ricominciamo, insieme” con la Gazza Ladra di Invorio

S’intitola “Ricominciamo, insieme” il progetto che APS Gazza Ladra di Invorio ha promosso e realizzato, grazie al sostegno di Fondazione Comunità Novarese onlus, in questi mesi di emergenza. L’organizzazione ha scelto di adattarsi al nuovo contesto sociale e sperimentare nuove modalità relazionali, educative e di supporto alle famiglie con figli diversamente abili.

Con la riapertura del centro, gli educatori hanno, infatti, offerto ai ragazzi dai 12 ai 18 anni una serie di attività, da svolgersi in presenza, in piccoli gruppi e in video-call, tra cui laboratori artistici, conversazioni di gruppo, concorsi fotografici, stesura di un diario, condivisione di buone pratiche per una efficace gestione del tempo.

Sono stati realizzati anche laboratori per il consolidamento delle autonomie, di game therapy, di ginnastica adattata. Molto utile anche il percorso di formazione digitale online pensato per operatori e famiglie, per accrescerne l’autonomia nella gestione delle piattaforme di condivisione di contenuti.

«Fino a febbraio 2020 – spiega Maria Grazia Massara, pedagogista e coordinatrice equipe abilitativa Centro Gazza Ladra – per quattro pomeriggi a settimana un gruppo di quindici adolescenti con disabilità ha riempito di risate, attività, vita le stanze del Centro Gazza Ladra. Da marzo a giugno 2020, a causa del Covid- 2019, le porte del Centro Gazza Ladra sono rimaste chiuse e le attività sono state convertite a distanza, con tantissime difficoltà. Le famiglie hanno sentito forte, sulle proprie spalle, il peso della cura totale dei loro figli. Così, appena i DPCM lo hanno permesso, il Centro ha riaperto e ripreso le attività. Non avremmo mai potuto riaprire – continua Massara – senza la fiducia del contesto che ci circonda, senza la resilienza che hanno dimostrato i genitori, i ragazzi, gli operatori e i volontari, senza l’aiuto della Fondazione che ci ha offerto di riattivare i nostri servizi”. Il tutto, con le precauzioni necessarie».

«Abbiamo dovuto aumentare la distanza fisica tra le persone all’interno degli spazi – prosegue Massara – ridurre il numero di componenti per gruppo, aumentare gli educatori, la loro supervisione e i momenti di progettazione mirata rispetto alle esigenze dei ragazzi. I genitori ci hanno chiesto aiuto, non sapendo più come gestire i figli che manifestavano disagio e malessere, perdita di interesse verso le attività. Mai come in questo periodo ci siamo accorti di quanto è terapeutica la relazione tra le persone, la presenza fisica. I ragazzi e il personale educativo sono rinati quando hanno potuto ricominciare a stare insieme».

Il progetto “Ricominciamo, insieme” (che ha un costo di 25.900 euro di cui 20.000 euro assegnati dalla Fondazione Comunità Novarese onlus) ha un ulteriore valore aggiunto: sono state garantite agli educatori più ore di progettazione, preparazione e verifica dell’impatto che le attività educative hanno sui ragazzi.

«Progetti come questo – commenta il Presidente della Fondazione Comunità Novarese onlus Cesare Ponti – insieme alla tenacia di operatori e famiglie hanno consentito ai ragazzi con disabilità di affrontare la nuova situazione e di provare strumenti diversi per relazionarsi. Soprattutto l’inizio non è stato facile ma gli sforzi fatti hanno dato i loro frutti. Purtroppo, non siamo ancora potuti tornare ad una situazione di normalità e i limiti sono ancora diversi ma non essersi arresi ha fatto la differenza. La Fondazione, condividendone finalità e metodologia, ha sostenuto con piacere questo prezioso percorso di ripartenza».

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S’intitola “Ricominciamo, insieme” il progetto che APS Gazza Ladra di Invorio ha promosso e realizzato, grazie al sostegno di Fondazione Comunità Novarese onlus, in questi mesi di emergenza. L’organizzazione ha scelto di adattarsi al nuovo contesto sociale e sperimentare nuove modalità relazionali, educative e di supporto alle famiglie con figli diversamente abili. Con la riapertura del centro, gli educatori hanno, infatti, offerto ai ragazzi dai 12 ai 18 anni una serie di attività, da svolgersi in presenza, in piccoli gruppi e in video-call, tra cui laboratori artistici, conversazioni di gruppo, concorsi fotografici, stesura di un diario, condivisione di buone pratiche per una efficace gestione del tempo. Sono stati realizzati anche laboratori per il consolidamento delle autonomie, di game therapy, di ginnastica adattata. Molto utile anche il percorso di formazione digitale online pensato per operatori e famiglie, per accrescerne l'autonomia nella gestione delle piattaforme di condivisione di contenuti. «Fino a febbraio 2020 – spiega Maria Grazia Massara, pedagogista e coordinatrice equipe abilitativa Centro Gazza Ladra - per quattro pomeriggi a settimana un gruppo di quindici adolescenti con disabilità ha riempito di risate, attività, vita le stanze del Centro Gazza Ladra. Da marzo a giugno 2020, a causa del Covid- 2019, le porte del Centro Gazza Ladra sono rimaste chiuse e le attività sono state convertite a distanza, con tantissime difficoltà. Le famiglie hanno sentito forte, sulle proprie spalle, il peso della cura totale dei loro figli. Così, appena i DPCM lo hanno permesso, il Centro ha riaperto e ripreso le attività. Non avremmo mai potuto riaprire – continua Massara - senza la fiducia del contesto che ci circonda, senza la resilienza che hanno dimostrato i genitori, i ragazzi, gli operatori e i volontari, senza l’aiuto della Fondazione che ci ha offerto di riattivare i nostri servizi”. Il tutto, con le precauzioni necessarie». «Abbiamo dovuto aumentare la distanza fisica tra le persone all’interno degli spazi – prosegue Massara - ridurre il numero di componenti per gruppo, aumentare gli educatori, la loro supervisione e i momenti di progettazione mirata rispetto alle esigenze dei ragazzi. I genitori ci hanno chiesto aiuto, non sapendo più come gestire i figli che manifestavano disagio e malessere, perdita di interesse verso le attività. Mai come in questo periodo ci siamo accorti di quanto è terapeutica la relazione tra le persone, la presenza fisica. I ragazzi e il personale educativo sono rinati quando hanno potuto ricominciare a stare insieme». Il progetto “Ricominciamo, insieme” (che ha un costo di 25.900 euro di cui 20.000 euro assegnati dalla Fondazione Comunità Novarese onlus) ha un ulteriore valore aggiunto: sono state garantite agli educatori più ore di progettazione, preparazione e verifica dell’impatto che le attività educative hanno sui ragazzi. «Progetti come questo - commenta il Presidente della Fondazione Comunità Novarese onlus Cesare Ponti – insieme alla tenacia di operatori e famiglie hanno consentito ai ragazzi con disabilità di affrontare la nuova situazione e di provare strumenti diversi per relazionarsi. Soprattutto l’inizio non è stato facile ma gli sforzi fatti hanno dato i loro frutti. Purtroppo, non siamo ancora potuti tornare ad una situazione di normalità e i limiti sono ancora diversi ma non essersi arresi ha fatto la differenza. La Fondazione, condividendone finalità e metodologia, ha sostenuto con piacere questo prezioso percorso di ripartenza».

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