Rinnovo contratto docenti e Ata, il segretario Cisl: «Accolte molte delle nostre richieste»

Dopo mesi di trattative e lunghi tira e molla i docenti scolastici e il personale Ata possono tirare un sospiro di sollievo. Pochi giorni fa è stato, infatti, firmato all’Aran, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni, il rinnovo del Ccnl del comparto scuola e istruzione che permetterà ai lavoratori di ricevere un maggior compenso economico già a partire dalle prossime buste paga.

Soddisfazione è stata espressa dal segretario generale della Cisl Scuola Piemonte Orientale (Novara, Vercelli, Biella e Vco), Domenico Amoruso: «Seppure con un ritardo di quattro anni, nella bozza condivisa dai sindacati e dal ministro Giuseppe Valditara sono state accolte molte delle richieste che costituiscono il fulcro della piattaforma contrattuale di Cisl Scuola. Innanzitutto sotto il profilo economico si è ottenuto l’utilizzo immediato del 95% delle risorse disponibili, con la conseguente liquidazione entro dicembre degli arretrati contrattuali e con il contestuale pagamento di una prima quota di aumento retributivo pari a 100 euro medi; un ulteriore incremento stipendiale fino a 124 euro mensili è tuttavia rinviato a gennaio 2023 e a ulteriori stanziamenti da definirsi nella legge di bilancio; con questo atteso provvedimento si dovrebbe chiudere la vertenza per quanto riguarda l’aspetto economico».

Il nuovo contratto per la scuola riguarda al momento solo il lato economico e si presenta come un accordo ponte in attesa di quello normativo per il quale la trattativa prosegue. «Restano da definire le questioni normative, che non sono sicuramente di secondaria importanza ma sono state rimandate dal momento che la precaria situazione determinata dal forte rialzo del costo della vita imponeva di mettere in primo piano gli adeguamenti salariali – aggiunge Amoruso -. Lo stanziamento di ulteriori 100 milioni di euro in un decreto-legge approvato dal Consiglio dei Ministri lascerebbe comunque presagire una conclusione positiva della vertenza per quanto riguarda l’aspetto economico. Il confronto prosegue infatti sulla parte cosiddetta normativa, dove ci sono questioni di grande rilevanza».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Rinnovo contratto docenti e Ata, il segretario Cisl: «Accolte molte delle nostre richieste»

Dopo mesi di trattative e lunghi tira e molla i docenti scolastici e il personale Ata possono tirare un sospiro di sollievo. Pochi giorni fa è stato, infatti, firmato all’Aran, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni, il rinnovo del Ccnl del comparto scuola e istruzione che permetterà ai lavoratori di ricevere un maggior compenso economico già a partire dalle prossime buste paga.

Soddisfazione è stata espressa dal segretario generale della Cisl Scuola Piemonte Orientale (Novara, Vercelli, Biella e Vco), Domenico Amoruso: «Seppure con un ritardo di quattro anni, nella bozza condivisa dai sindacati e dal ministro Giuseppe Valditara sono state accolte molte delle richieste che costituiscono il fulcro della piattaforma contrattuale di Cisl Scuola. Innanzitutto sotto il profilo economico si è ottenuto l’utilizzo immediato del 95% delle risorse disponibili, con la conseguente liquidazione entro dicembre degli arretrati contrattuali e con il contestuale pagamento di una prima quota di aumento retributivo pari a 100 euro medi; un ulteriore incremento stipendiale fino a 124 euro mensili è tuttavia rinviato a gennaio 2023 e a ulteriori stanziamenti da definirsi nella legge di bilancio; con questo atteso provvedimento si dovrebbe chiudere la vertenza per quanto riguarda l’aspetto economico».

Il nuovo contratto per la scuola riguarda al momento solo il lato economico e si presenta come un accordo ponte in attesa di quello normativo per il quale la trattativa prosegue. «Restano da definire le questioni normative, che non sono sicuramente di secondaria importanza ma sono state rimandate dal momento che la precaria situazione determinata dal forte rialzo del costo della vita imponeva di mettere in primo piano gli adeguamenti salariali – aggiunge Amoruso -. Lo stanziamento di ulteriori 100 milioni di euro in un decreto-legge approvato dal Consiglio dei Ministri lascerebbe comunque presagire una conclusione positiva della vertenza per quanto riguarda l’aspetto economico. Il confronto prosegue infatti sulla parte cosiddetta normativa, dove ci sono questioni di grande rilevanza».

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