Tutto pronto, o quasi, per la ripresa della scuola e il 14 settembre sarà una sorta di “banco di prova” per testare sul campo le soluzioni approntate per permettere un rientro in aula in sicurezza. All’istituto Mossotti «Non abbiamo grossi problemi di spazi per gli studenti (una sessantina i banchi con le rotelle destinati a due laboratori, ndr) – dice la dirigente, professoressa Barbara Maduli – Il problema non è disporre gli studenti nelle aule rispettando le distanze, quanto piuttosto il fatto che non si può pretendere che i ragazzi stiano fermi nei banchi. Ho istituito un’apposita commissione e stiamo pensando a una soluzione “mista”: avere i ragazzi a scuola ma con un sistema di rotazione, per non avere tutte le classi insieme, fatta eccezione per le prime e le quinte che non ruoterebbero. Sto cercando di mettere in atto tutte le misure per permettere l’avvio dell’anno scolastico in sicurezza».
Due ingressi separati, protocolli e percorsi per “gestire” l’intervallo, coinvolgimento delle famiglie a parte – «ci deve essere il massimo controllo ma anche la massima collaborazione delle famiglie, deve essere ben chiaro che ci sono precise regole da seguire» – c’è un altro aspetto con il quale fare i conti: la carenza di organico. «Nella nostra scuola, fintanto che non entreranno in ruolo i docenti neo assunti, c’è un terzo di cattedre scoperto».
Nel complesso comunque la dirigente si dice ottimista: «abbiamo già affrontato la prova della maturità – dice – anche se con numeri diversi, erano 148 i maturandi ed ora avremo circa 700 studenti, 640 del diurno e una sessantina del serale».
E sulla didattica a distanza «è una risorsa bellissima, un passo avanti con la digitalizzazione, noi ci siamo mossi subito; è diventata una risorsa strutturale che va organizzata e gestita ma è una risorsa integrativa alla presenza. E’ importante che i nostri studenti tornino a scuola in tutta sicurezza».
Dunque pronti? «Siamo a buon punto – dice la dirigente – Pronti ad accettare questa sfida»
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