Rossi: «Il Piemonte fermo al palo sulle visite ai parenti ricoverati»

Il consigliere regionale novarese: «In altre Regioni sono già ripartite, qui tutto è affidato alle direzioni sanitarie e ai singoli professionisti»

Rossi: «Il Piemonte fermo al palo sulle visite ai parenti ricoverati tramite Green Pass». Così il consigliere regionale novarese Domenico Rossi (Pd), autore di un’interrogazione urgente presentata nel Consiglio regionale di oggi (6 luglio).  «Non solo la giunta rimanda ogni decisione alle Direzioni Sanitarie e ai singoli professionisti… su questi ultimi avremmo voluto maggiori chiarimenti: a chi ci si riferisce? Ad ogni singolo medico? Avrei voluto chiederlo all’assessore alla Sanità Icardi, oggi assente, che ha affidato la sua risposta scritta alla collega Poggio», commenta con amarezza.

«In altre regioni come Emilia-Romagna, Toscana, Lombardia, Sardegna,  Abruzzo e Liguria si è provveduto prevedendo l’utilizzo del Green Pass, la presenza di un tampone negativo entro le 48 ore o di un certificato vaccinale a 15 giorni dalla prima dose ma anche di guarigione dal Covid negli ultimi 6 mesi – spiega Rossi – Da noi, invece, manca un’indicazione omogenea per le aziende sanitarie». 

«Nel pieno rispetto delle norma anti-covid e con le dovute limitazioni – aggiunge – è il momento di riaprire alle visite dei familiari, in particolare nei reparti dove la presenza è particolarmente necessaria come, ad esempio, le pediatrie e le terapie intensive neonatali».

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Rossi: «Il Piemonte fermo al palo sulle visite ai parenti ricoverati»

Il consigliere regionale novarese: «In altre Regioni sono già ripartite, qui tutto è affidato alle direzioni sanitarie e ai singoli professionisti»

Rossi: «Il Piemonte fermo al palo sulle visite ai parenti ricoverati tramite Green Pass». Così il consigliere regionale novarese Domenico Rossi (Pd), autore di un’interrogazione urgente presentata nel Consiglio regionale di oggi (6 luglio).  «Non solo la giunta rimanda ogni decisione alle Direzioni Sanitarie e ai singoli professionisti… su questi ultimi avremmo voluto maggiori chiarimenti: a chi ci si riferisce? Ad ogni singolo medico? Avrei voluto chiederlo all’assessore alla Sanità Icardi, oggi assente, che ha affidato la sua risposta scritta alla collega Poggio», commenta con amarezza.

«In altre regioni come Emilia-Romagna, Toscana, Lombardia, Sardegna,  Abruzzo e Liguria si è provveduto prevedendo l’utilizzo del Green Pass, la presenza di un tampone negativo entro le 48 ore o di un certificato vaccinale a 15 giorni dalla prima dose ma anche di guarigione dal Covid negli ultimi 6 mesi – spiega Rossi – Da noi, invece, manca un’indicazione omogenea per le aziende sanitarie». 

«Nel pieno rispetto delle norma anti-covid e con le dovute limitazioni – aggiunge – è il momento di riaprire alle visite dei familiari, in particolare nei reparti dove la presenza è particolarmente necessaria come, ad esempio, le pediatrie e le terapie intensive neonatali».

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