Rsa, preoccupa il futuro: «Quadro economico e finanziario da rivedere»

Se adesso, eccetto alcune situazioni particolari, la gestione del virus nelle case di riposo appare sotto controllo grazie anche alla concreta presenza di Asl, ciò che preoccupa è il futuro delle strutture stesse.

E’ stato questo uno dei temi principali della cabina di regia che si è tenuta ieri, mercoledì 2 dicembre, fra la Provincia, Asl, i sindacati, il prefetto, alcuni responsabili delle case di riposo, alcuni direttori dei consorzi socio assistenziali.
«Il quadro gestionale, economico, normativo e finanziario di diverse strutture era già in difficoltà, per via dei mancati adeguamenti tariffari e gestionali, il Covid lo ha aggravato ancora di più, – dice Paolo Del Vecchio Segretario Generale Fp Cgil Novara e Vco – rimarchiamo il fatto che le normative, su cui si basano ora le strutture, sono ancora le stesse del periodo pre Covid, ma in questo contesto non danno strumenti per risolvere la situazione, anzi la aggravano di più».

Al momento non ci sono indicazioni dalla Regione: «Manca la prospettiva per le case di riposo, per la salvaguardia della occupazione degli operatori, per le garanzie di qualità del servizio verso gli anziani in una prospettiva di miglioramento delle condizioni attuali, prosegue Del Vecchio – e il rischio, dichiarato anche dai datori di lavoro e dai titolari delle case di riposo, è che molte strutture potranno proclamare lo stato di crisi, decretare licenziamenti, chiudere. Manca un’organizzazione generale, pensiamo anche a eventuali nuovi ingressi, come potranno essere gestiti in maniera continuativa ed in sicurezza? Come si aiutano le famiglie in un momento in cui non ci sono certezze? Sono proprio le famiglie stesse ad essere preoccupate».

Del Vecchio precisa che il tema non è nuovo: «Lo abbiamo sollevato ad aprile nei primi incontri, – spiega – siamo sempre in attesa, per cui ci chiediamo anche: sono utili le cabine di regia? La Regione accoglie le osservazioni e le richieste che da esse arrivano? La Regione sta concretizzando una risposta che salvaguardi il futuro dei servizi residenziali e domiciliari per anziani con la relativa occupazione? Le non risposte fanno aumentare la delusione sulla reale efficacia di queste cabine di regia. Questi momenti dovrebbero servire per una riorganizzazione generale, non solo per affrontare situazioni di emergenza, non rimane molto tempo».

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Rsa, preoccupa il futuro: «Quadro economico e finanziario da rivedere»

Se adesso, eccetto alcune situazioni particolari, la gestione del virus nelle case di riposo appare sotto controllo grazie anche alla concreta presenza di Asl, ciò che preoccupa è il futuro delle strutture stesse.

E’ stato questo uno dei temi principali della cabina di regia che si è tenuta ieri, mercoledì 2 dicembre, fra la Provincia, Asl, i sindacati, il prefetto, alcuni responsabili delle case di riposo, alcuni direttori dei consorzi socio assistenziali.
«Il quadro gestionale, economico, normativo e finanziario di diverse strutture era già in difficoltà, per via dei mancati adeguamenti tariffari e gestionali, il Covid lo ha aggravato ancora di più, – dice Paolo Del Vecchio Segretario Generale Fp Cgil Novara e Vco – rimarchiamo il fatto che le normative, su cui si basano ora le strutture, sono ancora le stesse del periodo pre Covid, ma in questo contesto non danno strumenti per risolvere la situazione, anzi la aggravano di più».

Al momento non ci sono indicazioni dalla Regione: «Manca la prospettiva per le case di riposo, per la salvaguardia della occupazione degli operatori, per le garanzie di qualità del servizio verso gli anziani in una prospettiva di miglioramento delle condizioni attuali, prosegue Del Vecchio – e il rischio, dichiarato anche dai datori di lavoro e dai titolari delle case di riposo, è che molte strutture potranno proclamare lo stato di crisi, decretare licenziamenti, chiudere. Manca un’organizzazione generale, pensiamo anche a eventuali nuovi ingressi, come potranno essere gestiti in maniera continuativa ed in sicurezza? Come si aiutano le famiglie in un momento in cui non ci sono certezze? Sono proprio le famiglie stesse ad essere preoccupate».

Del Vecchio precisa che il tema non è nuovo: «Lo abbiamo sollevato ad aprile nei primi incontri, – spiega – siamo sempre in attesa, per cui ci chiediamo anche: sono utili le cabine di regia? La Regione accoglie le osservazioni e le richieste che da esse arrivano? La Regione sta concretizzando una risposta che salvaguardi il futuro dei servizi residenziali e domiciliari per anziani con la relativa occupazione? Le non risposte fanno aumentare la delusione sulla reale efficacia di queste cabine di regia. Questi momenti dovrebbero servire per una riorganizzazione generale, non solo per affrontare situazioni di emergenza, non rimane molto tempo».

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