“San Gaudenzio è qui”: aperto lo scurolo

“San Gaudenzio è qui”. Una vecchia esclamazione pronunciata dai pellegrini è indirettamente risuonata ancora una volta sotto la volta del tempio tibaldiano nel pomeriggio di oggi, martedì 21 gennaio, prima dell’apertura dello Scurolo, evento che dà ufficialmente il via all’Ottavario della Patronale. Ripercorrendo una tradizione del passato, un gruppo di “camminanti” provenienti da Ivrea (città di origine del protovescovo novarese), al termine di quattro tappe iniziate sabato scorso, ha voluto rendere omaggio al loro illustre concittadino salendo la ripida scaletta che conduce al tempietto dove è collocata l’urna d’argento che custodisce le reliquie di Gaudenzio.

 

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Assente il vescovo Brambilla per impegni nell’ambito della Cei, è toccato al vicario generale della Diocesi, monsignor Fausto Cossalter, alla presenza delle autorità civili e militari della città e della provincia, celebrare una funzione religiosa che ha preceduto la simbolica apertura della “cancellata”, dando poi quindi libero accesso alle tante persone che già da qualche ora affollavano la Basilica. L’omaggio al Patrono è dunque iniziato, con il primo dei suoi “riti” tradizionali. Nella mattinata di mercoledì, ricorrenza ufficiale di San Gaudenzio, sarà invece la volta del corteo civico che, partendo da Palazzo Cabrino, dopo aver percorso alcune vie del centro storico, si ritroverà al Basilica per la solenne celebrazione eucaristica, preceduta dall’altrettanto tradizionale “Cerimonia del Fiore”.

Un evento atteso come pochi altri, tanto che già nel pomeriggio di oggi non pochi fedeli indirizzavano il loro sguardo verso la volta e l’enorme fioriera.

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“San Gaudenzio è qui”: aperto lo scurolo

“San Gaudenzio è qui”. Una vecchia esclamazione pronunciata dai pellegrini è indirettamente risuonata ancora una volta sotto la volta del tempio tibaldiano nel pomeriggio di oggi, martedì 21 gennaio, prima dell’apertura dello Scurolo, evento che dà ufficialmente il via all’Ottavario della Patronale. Ripercorrendo una tradizione del passato, un gruppo di “camminanti” provenienti da Ivrea (città di origine del protovescovo novarese), al termine di quattro tappe iniziate sabato scorso, ha voluto rendere omaggio al loro illustre concittadino salendo la ripida scaletta che conduce al tempietto dove è collocata l’urna d’argento che custodisce le reliquie di Gaudenzio.

 

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Un evento atteso come pochi altri, tanto che già nel pomeriggio di oggi non pochi fedeli indirizzavano il loro sguardo verso la volta e l’enorme fioriera.

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