Scuola: bisogni e sfide al tempo della pandemia

Protagonista del tempo della pandemia Covid-2019 è, indubbiamente, la scuola, messa a dura prova dall’emergenza. Da qui nasce il progetto “Scuola: bisogni e sfide al tempo della pandemia”, promosso da associazione “Attivalamente e il corpo” in rete con Cassiopea Novara ODV, Associazione di volontariato “Noi del IV Circolo” e Dipartimento di Studi per l’Economia e l’Impresa “Università degli Studi del Piemonte Orientale”, che ha il patrocinio di Asl e Comune di Novara e il sostegno di Fondazione Comunità Novarese onlus.

Il progetto consta in una ricerca che coinvolgerà tutti gli istituti comprensivi della città di Novara e che si propone di indagare ciò che è successo nelle scuole, ciò che sta accadendo e come ci si rappresenta il futuro; individuando temi da approfondire, cambiamenti da accompagnare, nuovi bisogni formativi da sostenere e da promuovere. L’obiettivo è quello di comprendere se le finalità espresse dagli attori che ruotano attorno al sistema scuola possano convergere in un disegno comune così da promuovere azioni di sostegno e di accompagnamento a un cambiamento di cui tutta la comunità dovrebbe farsi partecipe.

«Tutti questi mesi di pandemia – commenta la presidente di Attivalamente e il corpo Raffaella Pasquale – ci hanno mostrato chiaramente che nulla potrà tornare come prima e che non si tratta solo di gestire una emergenza bensì di risolvere urgenze, ossia situazioni di difficoltà già presenti prima della pandemia che ora richiedono decisioni appropriate. Quello che è successo e che sta accadendo nelle istituzioni, nelle organizzazioni, nella società e nei singoli porta già in sé i segnali per un futuro che vorremmo migliore e più adeguato. L’idea centrale è quella che la scuola sia un bene comune e che, con le scuole del nostro territorio, vadano attivati dei “patti di comunità” che portino la scuola fuori dalla scuola e la città dentro alla scuola».

Le prime azioni del progetto (che ha un costo totale di 6.900 euro e ha ricevuto un contributo da Fondazione Comunità Novarese onlus di 5.500 euro) sono già cominciate: sono già stati convolti tutti i dirigenti scolastici della città, realizzate interviste e attivati Focus Group per mettere a punto questionari improntati ad esplorare le aree di indagine che consentano di raggiungere i risultati attesi che sono, nello specifico:

-Identificare le principali problematiche riscontrate, i vissuti, le risposte, le attività che hanno aiutato o ostacolato;
-Comprendere l’efficacia e la pertinenza delle modifiche organizzative (veicolate dalle linee guida e dai protocolli) rispetto a tempi, spazi, materiali e divisione dei gruppi;
-Mettere a fuoco ciò che ha prodotto soddisfazione e ha funzionato o meno nei flussi di comunicazione tra studenti, genitori, colleghi, coordinatori e dirigenti scolastici;
-Mettere a fuoco ciò che ha facilitato l’apprendimento e ha funzionato o meno nel processo educativo/didattico tra insegnanti e alunni;
-Mettere a fuoco ipotesi di azione a sostegno del cambiamento.

Per la ricerca si utilizzeranno, come detto, questionari, interviste e Focus Group). Saranno coinvolti nella ricerca tutti gli alunni e gli studenti di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di primo grado della città di Novara (circa 7.000), i loro genitori, gli insegnanti (circa 1250) di Scuola dell’infanzia, Scuola Primaria e Scuola Secondaria di primo grado, i Dirigenti Scolastici (7), le figure strumentali e di sistema. La ricerca verrà condotta dagli psicologi e dai pedagogisti delle associazioni e dai ricercatori universitari.

«Abbiamo scelto di sostenere questo progetto – commenta il presidente della Fondazione Comunità Novarese onlus Cesare Ponti – perché crediamo nell’utilità di uno studio che consenta di comprendere l’impatto dell’attuale momento storico sui processi chiave del sistema educativo, con l’obiettivo di formulare proposte di azione fondate sui bisogni emersi e che consentano di facilitare il cambiamento necessario. Crediamo fermamente che tutta la città e tutta la comunità debbano unirsi per proteggere la scuola nella convinzione che una scuola migliore significhi un futuro migliore per tutti».

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Protagonista del tempo della pandemia Covid-2019 è, indubbiamente, la scuola, messa a dura prova dall’emergenza. Da qui nasce il progetto “Scuola: bisogni e sfide al tempo della pandemia”, promosso da associazione "Attivalamente e il corpo" in rete con Cassiopea Novara ODV, Associazione di volontariato “Noi del IV Circolo” e Dipartimento di Studi per l'Economia e l'Impresa “Università degli Studi del Piemonte Orientale", che ha il patrocinio di Asl e Comune di Novara e il sostegno di Fondazione Comunità Novarese onlus. Il progetto consta in una ricerca che coinvolgerà tutti gli istituti comprensivi della città di Novara e che si propone di indagare ciò che è successo nelle scuole, ciò che sta accadendo e come ci si rappresenta il futuro; individuando temi da approfondire, cambiamenti da accompagnare, nuovi bisogni formativi da sostenere e da promuovere. L’obiettivo è quello di comprendere se le finalità espresse dagli attori che ruotano attorno al sistema scuola possano convergere in un disegno comune così da promuovere azioni di sostegno e di accompagnamento a un cambiamento di cui tutta la comunità dovrebbe farsi partecipe. «Tutti questi mesi di pandemia – commenta la presidente di Attivalamente e il corpo Raffaella Pasquale – ci hanno mostrato chiaramente che nulla potrà tornare come prima e che non si tratta solo di gestire una emergenza bensì di risolvere urgenze, ossia situazioni di difficoltà già presenti prima della pandemia che ora richiedono decisioni appropriate. Quello che è successo e che sta accadendo nelle istituzioni, nelle organizzazioni, nella società e nei singoli porta già in sé i segnali per un futuro che vorremmo migliore e più adeguato. L’idea centrale è quella che la scuola sia un bene comune e che, con le scuole del nostro territorio, vadano attivati dei “patti di comunità” che portino la scuola fuori dalla scuola e la città dentro alla scuola». Le prime azioni del progetto (che ha un costo totale di 6.900 euro e ha ricevuto un contributo da Fondazione Comunità Novarese onlus di 5.500 euro) sono già cominciate: sono già stati convolti tutti i dirigenti scolastici della città, realizzate interviste e attivati Focus Group per mettere a punto questionari improntati ad esplorare le aree di indagine che consentano di raggiungere i risultati attesi che sono, nello specifico: -Identificare le principali problematiche riscontrate, i vissuti, le risposte, le attività che hanno aiutato o ostacolato; -Comprendere l’efficacia e la pertinenza delle modifiche organizzative (veicolate dalle linee guida e dai protocolli) rispetto a tempi, spazi, materiali e divisione dei gruppi; -Mettere a fuoco ciò che ha prodotto soddisfazione e ha funzionato o meno nei flussi di comunicazione tra studenti, genitori, colleghi, coordinatori e dirigenti scolastici; -Mettere a fuoco ciò che ha facilitato l’apprendimento e ha funzionato o meno nel processo educativo/didattico tra insegnanti e alunni; -Mettere a fuoco ipotesi di azione a sostegno del cambiamento. Per la ricerca si utilizzeranno, come detto, questionari, interviste e Focus Group). Saranno coinvolti nella ricerca tutti gli alunni e gli studenti di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di primo grado della città di Novara (circa 7.000), i loro genitori, gli insegnanti (circa 1250) di Scuola dell’infanzia, Scuola Primaria e Scuola Secondaria di primo grado, i Dirigenti Scolastici (7), le figure strumentali e di sistema. La ricerca verrà condotta dagli psicologi e dai pedagogisti delle associazioni e dai ricercatori universitari. «Abbiamo scelto di sostenere questo progetto – commenta il presidente della Fondazione Comunità Novarese onlus Cesare Ponti – perché crediamo nell’utilità di uno studio che consenta di comprendere l'impatto dell'attuale momento storico sui processi chiave del sistema educativo, con l’obiettivo di formulare proposte di azione fondate sui bisogni emersi e che consentano di facilitare il cambiamento necessario. Crediamo fermamente che tutta la città e tutta la comunità debbano unirsi per proteggere la scuola nella convinzione che una scuola migliore significhi un futuro migliore per tutti».

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